Eventi
Staino porta il suo Bobo e la arte a Barletta
Il grandissimo vignettista a Palazzo della Marra
Barletta - sabato 8 maggio 2010
Sergio Staino il grande vignettista e 'papà' di Bobo, sarà a Barletta sabato 8 maggio, per una giornata full immersion in compagnia del suo personaggio, rappresentato nel libro "All together, Bobo" Un anno vissuto disperatamente (ed. Rizzoli). L'evento è organizzato dall'associazione culturale Liberincipit, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale di Barletta, il Liceo Classico "Casardi" di Barletta, preside Giuseppe Lagrasta, e la libreria "La Maria del Porto" di Trani. Staino sarà alle ore 19.00, a Palazzo della Marra (Via Cialdini), mentre al mattino incontrerà gli studenti del Liceo Classico "Casardi", sempre in prima linea sugli avvenimenti culturali della città.
La matita di Sergio Staino, appuntita come uno stiletto, diventa uno strumento chirurgico delle coscienze attraverso il sorriso, l'intelligente e fine ironia, la satira. Armi dei forti, e di coloro che non vogliono sentirsi vinti, né vogliono darsi per vinti, nonostante la realtà sia sconfortante e, a tratti, rivesta caratteristiche di surrealtà.
"L'America è il paese dove tutto è possibile. Anche l'Italia purtroppo". Ecco sintetizzato in una sola, fulminante battuta, quest'ultimo anno e mezzo di politica italiana, che ci ha regalato momenti indimenticabili. Dalle elezioni del 2008 allo sbando del Pd, dalla crisi economica alla crisi di un matrimonio, dai superpoteri del "più grande statista degli ultimi centocinquant'anni" alle allegre serate di villa Certosa. Bobo e gli altri personaggi nati dalla matita magica di Sergio Staino ci conducono in un viaggio rocambolesco tra le miserie e gli incubi del nostro Paese, dove nel corso dei mesi la fisionomia della vita politica, morale e sociale si fa sempre più grottesca. Allibite, stralunate, ironiche, divertenti, intelligenti come il loro protagonista, queste vignette sono al tempo stesso la spietata cronistoria dell'Italia del centrodestra e una fiaba contemporanea di quello che non vorremmo vedere, non vorremmo essere e di cui continuiamo a sognare un lieto fine.
Nato professionalmente architetto, Staino a un certo punto, giunto "nel mezzo del cammin di sua vita" (in omaggio alla sua origine toscana), imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta.
Si tratta del Fumetto, che lo porta a divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979.
Staino collabora anche con giornali prestigiosi come Il Messaggero e L'Unità, fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira italiana (fra tutte, Sergio Saviane e Michele Serra), e vanta anche collaborazioni televisive (da DriveIn a CielitoLindo al TG3), cinematografiche (il film Cavalli si nasce, con Paolo Hendel, David Riondino e la partecipazione straordinaria di Roberto Murolo, e Non chiamarmi Omar, tratto da un racconto di Altan e con uno straordinario cast d'interpreti, da Gastone Moschin a Barbara D'Urso, da Stefania Sandrelli a Ornella Muti).
La matita di Sergio Staino, appuntita come uno stiletto, diventa uno strumento chirurgico delle coscienze attraverso il sorriso, l'intelligente e fine ironia, la satira. Armi dei forti, e di coloro che non vogliono sentirsi vinti, né vogliono darsi per vinti, nonostante la realtà sia sconfortante e, a tratti, rivesta caratteristiche di surrealtà.
"L'America è il paese dove tutto è possibile. Anche l'Italia purtroppo". Ecco sintetizzato in una sola, fulminante battuta, quest'ultimo anno e mezzo di politica italiana, che ci ha regalato momenti indimenticabili. Dalle elezioni del 2008 allo sbando del Pd, dalla crisi economica alla crisi di un matrimonio, dai superpoteri del "più grande statista degli ultimi centocinquant'anni" alle allegre serate di villa Certosa. Bobo e gli altri personaggi nati dalla matita magica di Sergio Staino ci conducono in un viaggio rocambolesco tra le miserie e gli incubi del nostro Paese, dove nel corso dei mesi la fisionomia della vita politica, morale e sociale si fa sempre più grottesca. Allibite, stralunate, ironiche, divertenti, intelligenti come il loro protagonista, queste vignette sono al tempo stesso la spietata cronistoria dell'Italia del centrodestra e una fiaba contemporanea di quello che non vorremmo vedere, non vorremmo essere e di cui continuiamo a sognare un lieto fine.
Nato professionalmente architetto, Staino a un certo punto, giunto "nel mezzo del cammin di sua vita" (in omaggio alla sua origine toscana), imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta.
Si tratta del Fumetto, che lo porta a divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979.
Staino collabora anche con giornali prestigiosi come Il Messaggero e L'Unità, fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira italiana (fra tutte, Sergio Saviane e Michele Serra), e vanta anche collaborazioni televisive (da DriveIn a CielitoLindo al TG3), cinematografiche (il film Cavalli si nasce, con Paolo Hendel, David Riondino e la partecipazione straordinaria di Roberto Murolo, e Non chiamarmi Omar, tratto da un racconto di Altan e con uno straordinario cast d'interpreti, da Gastone Moschin a Barbara D'Urso, da Stefania Sandrelli a Ornella Muti).