La città
Sotto i nostri piedi un "tesoro" occultato da asfalto e indifferenza
Intervengono i referenti di Italia Nostra: «Occorre un grosso intervento di recupero delle strade lastricate di basole»
Barletta - giovedì 2 febbraio 2023
"Con un poco di... asfalto la pillola va giù", quello che accade spesso a Barletta, peccato che ciò avviene anche sulle strade che possiamo definire patrimonio storico della nostra città.
Dopo l'ennesima toppa, posizionata in via Cialdini, all'altezza della chiesa di San Pasquale, ci ritroviamo ad affrontare questo argomento delicato, proprio dopo averne ampiamente parlato a luglio e a novembre dello scorso anno, rispettivamente a seguito dei lavori di manutenzione in Piazza Marina e di Corso Cavour, quando alcuni sanpietrini, posti ammucchiati sul ciglio della strada, sono scomparsi.
Argomento delicato, data proprio la storicità del nostro territorio, dove le nostre strade presentando queste innumerevoli basole e sanpietrini, ne dovrebbero essere uno specchio; invece, la fine "giusta" è solo quella di coprirle o sostituirle con qualche rattoppamento di asfalto qua e là.
Basta poco per poter scoprire che le suddette basole, sono tutte vincolate dall'articolo 21 del Decreto Legislativo no 42/2004 e quando ci sono dei lavori di manutenzione o rifacimento del manto stradale in tutte le strade provviste di queste basole o sanpietrini, andrebbero smontate e rimontate.
Il gruppo "Italia Nostra", che si occupa di preservare il patrimonio storico, ha preso posizione molteplici volte: "A Barletta c'è bisogno di un grosso intervento di recupero delle strade lastricate di basole, non parliamo dei sanpietrini di corso Cavour dove le toppe d'asfalto oramai non si contano. Speriamo che dopo i numerosi interventi sulla stampa e le PEC inviate, l'amministrazione provveda al ripristino."
Il rifacimento del manto stradale nella nostra città, continua a destare lamentele; memori di quanto accaduto per Corso Vittorio Emanuele oppure in via Diaz, ove oggi si vive l'ebbrezza delle "montagne russe", senza dimenticare altri "rattoppi" della pubblica via in altre zone non centrali che creano solo disagi alla cittadinanza, fino all'ultimo "capolavoro" in ordine temporale di cui sopra, che non certo rappresenta un bel biglietto da visita o ricordo da portare a casa, per i numerosi turisti presenti ogni giorno ad ammirare la nostra città.
Dopo l'ennesima toppa, posizionata in via Cialdini, all'altezza della chiesa di San Pasquale, ci ritroviamo ad affrontare questo argomento delicato, proprio dopo averne ampiamente parlato a luglio e a novembre dello scorso anno, rispettivamente a seguito dei lavori di manutenzione in Piazza Marina e di Corso Cavour, quando alcuni sanpietrini, posti ammucchiati sul ciglio della strada, sono scomparsi.
Argomento delicato, data proprio la storicità del nostro territorio, dove le nostre strade presentando queste innumerevoli basole e sanpietrini, ne dovrebbero essere uno specchio; invece, la fine "giusta" è solo quella di coprirle o sostituirle con qualche rattoppamento di asfalto qua e là.
Basta poco per poter scoprire che le suddette basole, sono tutte vincolate dall'articolo 21 del Decreto Legislativo no 42/2004 e quando ci sono dei lavori di manutenzione o rifacimento del manto stradale in tutte le strade provviste di queste basole o sanpietrini, andrebbero smontate e rimontate.
Il gruppo "Italia Nostra", che si occupa di preservare il patrimonio storico, ha preso posizione molteplici volte: "A Barletta c'è bisogno di un grosso intervento di recupero delle strade lastricate di basole, non parliamo dei sanpietrini di corso Cavour dove le toppe d'asfalto oramai non si contano. Speriamo che dopo i numerosi interventi sulla stampa e le PEC inviate, l'amministrazione provveda al ripristino."
Il rifacimento del manto stradale nella nostra città, continua a destare lamentele; memori di quanto accaduto per Corso Vittorio Emanuele oppure in via Diaz, ove oggi si vive l'ebbrezza delle "montagne russe", senza dimenticare altri "rattoppi" della pubblica via in altre zone non centrali che creano solo disagi alla cittadinanza, fino all'ultimo "capolavoro" in ordine temporale di cui sopra, che non certo rappresenta un bel biglietto da visita o ricordo da portare a casa, per i numerosi turisti presenti ogni giorno ad ammirare la nostra città.