Associazioni
Sospeso il permesso di costruzione nei pressi della Timac, la nota del Collettivo Exit
«Questo dimostra che la lotta che da anni portiamo avanti ha portato dei risultati»
Barletta - venerdì 9 novembre 2018
Comunicato Stampa
«Siamo stati l'unica forza politica a denunciare l'ennesima schifezza urbanistica approvata in questo caso specifico dall'amministrazione Cannito e che riguarda il rilascio del permesso a costruire sui terreni adiacenti la Timac» scrive in una nota Alessandro Zagaria del Collettivo Exit.
«L'ennesimo regalo al "Partito del mattone" - prosegue - veniva fatto su terreni dove da tempo è stato riscontrato l'inquinamento della falda e dove da anni incombe un disastro ambientale ormai conclamato. Come Collettivo Exit da tempo avevamo denunciato il pericolo di una nuova cementificazione sull'area adiacente la Timac e avevamo riportato alla ribalta anche le rimostranze presentate su questo determinato progetto da parte di alcuni tecnici all'interno della Commissione Paesaggistica Comunale. Poche settimane fa avevamo chiamato in causa su questa vicenda il Sindaco Cannito (nonché Assessore all'Urbanistica) che ,in campagna elettorale, aveva promesso che non ci sarebbero state nuove ondate di cemento. Oggi riscontriamo con parziale soddisfazione che il Sindaco ha sospeso il permesso a costruire sui terreni adiacenti la Timac. Questo dimostra che la lotta che da anni portiamo avanti contro chi ci impone dall'alto un modello di sviluppo basato sulla espoliazione dei beni comuni(terreni e immobili) alla collettività può portare a dei risultati. In questo caso chiaramente ancora parziali perché si tratta di sospensione e non di revoca (cosa che tutti auspichiamo) del permesso a costruire su terreni, bisogna ribadirlo con forza, caratterizzati da una presenza massiccia di agenti inquinanti.
Tutta questa vicenda pone l'amministrazione Cannito difronte ad un bivio: continuare come si è sempre fatto lasciando mano libera al capitale privato di mettere a profitto pezzi importanti del nostro territorio, oppure provare ad immaginare una nuova idea di città attraverso una sua pianificazione legata ai reali bisogni della collettività».
«L'ennesimo regalo al "Partito del mattone" - prosegue - veniva fatto su terreni dove da tempo è stato riscontrato l'inquinamento della falda e dove da anni incombe un disastro ambientale ormai conclamato. Come Collettivo Exit da tempo avevamo denunciato il pericolo di una nuova cementificazione sull'area adiacente la Timac e avevamo riportato alla ribalta anche le rimostranze presentate su questo determinato progetto da parte di alcuni tecnici all'interno della Commissione Paesaggistica Comunale. Poche settimane fa avevamo chiamato in causa su questa vicenda il Sindaco Cannito (nonché Assessore all'Urbanistica) che ,in campagna elettorale, aveva promesso che non ci sarebbero state nuove ondate di cemento. Oggi riscontriamo con parziale soddisfazione che il Sindaco ha sospeso il permesso a costruire sui terreni adiacenti la Timac. Questo dimostra che la lotta che da anni portiamo avanti contro chi ci impone dall'alto un modello di sviluppo basato sulla espoliazione dei beni comuni(terreni e immobili) alla collettività può portare a dei risultati. In questo caso chiaramente ancora parziali perché si tratta di sospensione e non di revoca (cosa che tutti auspichiamo) del permesso a costruire su terreni, bisogna ribadirlo con forza, caratterizzati da una presenza massiccia di agenti inquinanti.
Tutta questa vicenda pone l'amministrazione Cannito difronte ad un bivio: continuare come si è sempre fatto lasciando mano libera al capitale privato di mettere a profitto pezzi importanti del nostro territorio, oppure provare ad immaginare una nuova idea di città attraverso una sua pianificazione legata ai reali bisogni della collettività».