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Sos Canne della Battaglia, la lettera di licenziamento

L'appello dei dipendenti del bookshop e del presidente del Comitato Pro Canne

Riceviamo e diffondiamo la nota diffusa oggi dai dipendenti del bookshop di Canne della Battaglia sull'ormai definitivo licenziamento, seguito dal commento del presidente del Comitato Pro Canne Nino Vinella.

"Recesso dal rapporto a seguito licenziamento collettivo": recita così l'oggetto della comunicazione ricevuta in data 27/10/2010 con lettera raccomandata dai tre dipendenti del Bookshop dell'Antiquarium di Canne della Battaglia.
Novamusa Puglia Scarl, la società che dal 2001 è concessionaria dei cosiddetti "servizi aggiuntivi", ha deliberato di attuare una riduzione di personale, in ragione della cessazione dell'attività presso i siti museali pugliesi. Infatti la stessa comunicazione ha raggiunto i lavoratori degli altri musei statali pugliesi (Manfredonia, Altamura, Gioia del Colle, Egnazia, Taranto).

Il periodo di preavviso, prima del definitivo recesso del rapporto di lavoro, varia da 30 a 45 giorni. Il che significa, oltre la perdita del posto di lavoro per 20 unità in tutta la Puglia, la chiusura dei servizi aggiuntivi in ogni museo (biglietteria, bookshop, informazioni, accoglienza,caffetteria, attività promozionale, didattica e visite guidate...) a partire dal 10 dicembre p.v.

Nel frattempo il Ministero dei Beni e Attività Culturali sta predisponendo il nuovo bando per l'affidamento dei servizi in concessione ai privati. Questo non riguarderà tutti i musei, ma solo Taranto ed Egnazia: tutti gli altri sono stati esclusi dalla gara. Inoltre, l' eventuale assenza nel bando della clausola sociale a garanzia della conservazione del posto di lavoro, pone tutti i lavoratori pugliesi in ulteriore difficoltà: nessuna garanzia di riassunzione da parte del prossimo concessionario.

L'Antiquarium di Canne della Battaglia sarà quindi ben presto privato dei servizi aggiuntivi,con un brutto passo indietro di 10 anni!"

I dipendenti Novamusa di Canne della Battaglia: Anna Metta, Luigi Di Gioia, Vincenzo Misuriello

Ad orologeria l'epilogo dei licenziamenti: esattamente un mese fa il nostro primo comunicato-stampa dava l'allarme sui posti di lavoro a rischio. Diciamo subito che le unità titolari assunte con contratto a tempo indeterminato sono effettivamente TRE, con la previsione di ulteriori tre cosiddette riserve da utilizzare nell'ordinario turn-over per ferie, malattie, sostituzioni varie. Quindi, un totale di SEI persone che hanno coperto sempre con estremo senso del dovere il loro posto di lavoro, nel quale, fra i supplenti, si sono alternati numerosissimi giovani muniti dei titoli di studio comprovati da adeguate referenze di tipo professionale in una sorta di apprendistato qualificante dalle indubbie ricadute sulla qualità del servizio reso al Pubblico finale dei visitatori, e di cui esiste ampia casistica documentale.

Di tutto questo si è avuta solo una parziale percezione da parte dei Soggetti responsabili, vuoi Soprintendenza (che impiega proprio personale fra custodi ed impiegati amministrativi) e vuoi soprattutto Comune di Barletta, entrambi enti comproprietari delle aree archeologiche e fra i quali fin dal febbraio 1999 fu stipulato un Protocollo d'intesa che regolamentava i rispettivi diritti-doveri per la gestione mista del sito.

Spiace purtroppo dover rilevare che a quel Protocollo, nonostante seguì alcuni mesi dopo la riapertura ufficiale dell'Antiquarium (11 aprile 1999) ed un paio di anni dopo l'apertura del bookshop (maggio 2001), nessuno dei due enti ebbe la volontà o l'opportunità di far seguire atti e provvedimenti ancora più concreti e specifici che ne migliorassero l'efficacia con la pianificazione delle attività ad ampio raggio.

Col risultato che oggi è purtroppo sotto gli occhi di tutti, benché nel corso dell'ultimo anno il bookshop abbia fatto registrare un soddisfacente incremento di oltre 3.000 visitatori a pagamento, cifra che di certo non ha intenerito il Ministero ma che per noi tutti ha rappresentato un successo… comunque amaro.

Barletta, la città nel cui territorio si trova Canne della Battaglia, ha sempre sostenuto sulle spalle del proprio bilancio tutti gli investimenti economici più pesanti, con molti oneri e finora pochi onori. Come i 750.000 euro per il completamento del secondo plesso dell'Antiquarium, una spesa notevole e che la cittadinanza potrebbe classificare fine a se stessa se non venisse, per così dire, ammortizzata dalla difesa dei nostri posti di lavoro e da altre ricadute economiche, non solo come ritorno d'immagine ma reali e tangibili.

Come correre ai ripari deve saperlo innanzitutto il Comune di Barletta ed in prima persona il sindaco Maffei, che si ritrova sul groppone lo scatolone di cemento rappresentato dal secondo plesso proprio dell'Antiquarium, oggi desolatamente vuoto, già costato diverse centinaia di miglia di euro e che è destinato ad assorbire la bella cifra di altri 750.000 euro nel Piano triennale delle opere pubbliche, dove si colloca al primo posto come entità della spesa annessi e connessi. Anche in vista della prossima rielezione del sindaco e del consiglio comunale nella prossima primavera: uno scivolone su questo terreno è quanto mai possibile, ma sarebbe molto meglio evitarlo. Per il benessere di tutti, nessuno escluso. Nel frattempo, il nostro Comitato ha invitato alla mobilitazione di tutte le forze culturali, associative, economiche e produttive della città di Barletta e della Provincia per scongiurare il declassamento del sito archeologico annessi e connessi: la chiusura del bookshop (e forse anche dell'Antiquarium) prelude ad una stagione infelice per la nostra Cultura, che sicuramente tiene conto di grandi eventi come la mostra dei De Nittis a Parigi ma che deve pubblicamente ragionare delle ricadute immediate proprio sul Territorio della normale gestione e conduzione dei siti dove si misura la cosiddetta economia reale.

No alla chiusura del Bookshop. No al declassamento. Contro ogni logica di mercato. Sono stati questi i principali temi ispiratori della GIORNATA DI SENSIBILIZZAZIONE POPOLARE proclamata domenica 10 ottobre dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia a difesa dei posti di lavoro del Bookshop e per una maggiore consapevolezza delle enormi risorse storiche, culturali e di promozione turistica connesse alla salvaguardia del sito archeologico-ambientale. Prima volta storica in assoluto a tenersi come sit-in ("Solidarietà alla cultura ed a chi ci lavora" lo slogan), il raduno si è svolto nel piazzale antistante l'Antiquarium, luogo così tanto carico di storia e di attese (mai pienamente verificate o governate nel senso della crescita) per un consolidamento delle risorse investite, e dunque come occasione di diretta testimonianza sulle problematiche all'ordine del giorno, come sottolineato dal saluto introduttivo del presidente del Comitato, Nino Vinella, che ne ha inquadrato le finalità e gli obiettivi a breve, medio e lungo termine. Tutte presenti le istituzioni coinvolte: Regione (assessora Maria Campese); Provincia (assessore Dario Damiani e consigliere Luigi Antonucci); Comune (sindaco Nicola Maffei). Ciascuno col suo impegno e le sue specifiche proposte, illustrate al pubblico composto da associazioni (Aufidus e Pro Loco coi rispettivi presidenti Michele Cantatore e Gino Vitrani), movimenti politici (Comitato di Lotta Barletta Provincia-Mida col segretario Nardo Binetti e Nuova Generazione col coordinatore Michele Dibenedetto), l'ex sindaco Armando Messina, turisti, visitatori, semplici cittadini, agricoltori strappati ai lavori della vendemmia.

ECCO LE POSSIBILI VIE D'USCITA DAL DECLASSAMENTO… PER IL RILANCIO!

REGIONE – Il consigliere regionale Ruggiero Mennea è al lavoro sulla sua proposta di legge regionale che, sulla falsariga di analogo provvedimento adottato dalla Regione Marche per i luoghi delle battaglie napoleoniche presenti in quel territorio, intende promuovere e valorizzare il sito di Canne della Battaglia sulle orme della vittoria di Annibale sull'esercito di Roma il 2 agosto del 216 avanti Cristo. Nel calendario degli incontri con i soggetti interessati, Mennea ha tenuto una prima audizione presso la Con Sud sabato 9 ottobre, col consigliere comunale recentemente delegato dal sindaco Maffei per Canne della Battaglia, Franco Ruta (PD), ed il consigliere provinciale Giuseppe Dipaola (La Buona Politica), attuale Presidente della commissione provinciale Cuultura. La riunione, prima delle tre programmate da Mennea, è servita per raccogliere le prime indicazioni dai soggetti interessati (operatori, associazioni, altri) sulle idee ed i concetti portanti della proposta di legge ormai in pista.

PROVINCIA - La Provincia, come preannunciato dal presidente Ventola, ha concluso il giro dei contatti con la Direzione regionale beni culturali, dal cui attuale responsabile arch. Martines si attendono risposte ufficiali su di un paio di immediate soluzioni progettuali col diretto coinvolgimento della stessa Provincia quale soggetto territoriale.
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