La città
Soppressione passaggi a livello: si parte da Viale Einaudi
Previsti quattro interventi nel sottosuolo in tre anni. Lavori già in corso
Barletta - giovedì 12 marzo 2015
13.52
«Sono 30 anni che abbiamo questo cancro in città… è paradossale che nel 2015 una città con 100mila abitanti abbia ancora i passaggi a livello» sono solo alcune delle lamentele fatte dai cittadini durante l'incontro di ieri con gli assessori Marcello Lanotte e Azzurra Pelle, rispettivamente competenti per viabilità/polizia municipale e urbanistica/opere pubbliche. Il confronto avviene nella zona maggiormente interessata ai prossimi interventi (quartiere Sette Frati e successivamente Borgovilla).
Si tratta di un'opera pubblica commissionata da RFI e Italfer, in linea con una serie di modifiche ferroviarie su tutta la linea adriatica. L'appalto comprende quattro interventi nel sottosuolo barlettano: un sottopasso in Via Vecchia Madonna dello Sterpeto, per collegare la SS16Bis a Via Trani; uno esclusivamente pedonale in Via Manin; uno sia carrabile sia pedonale in Viale Einaudi; l'ultimo (e il più atteso) in Via Andria, sdoppiato tra Ferrotramviaria e Trenitalia. I lavori sono già partiti in zona Settefrati tra Via Enrico De Nicola e Via Martiri XII Settembre e si concluderanno con la realizzazione del sottopasso di Via Andria, in un periodo minimo di tre anni. «Il tutto per assorbire il traffico veicolare e pedonale in maniera civile e moderna» afferma l'assessore Lanotte, il quale garantisce entro sei mesi, il picchettaggio della zona di Via Vittorio Veneto.
Ad illustrare le fattezze tecniche del progetto sono il direttore amministrativo dei lavori Michele Doronzo e l'ingegnere responsabile Giorgio Boscarol: «Lo scavo della zona tra Viale Einaudi e Via Papa Giovanni XXIII arriverà ad una profondità di 9 metri, in modo da spostare con una spinta oliodinamica il monolite che ci permetterà di costruire il sottopasso, portandolo da Via Carducci a Via Papa Giovanni XXIII. Sono già cominciati i lavori di cantierizzazione e in meno di dieci giorni partiremo con gli scavi. Chiediamo ai residenti 20 giorni di pazienza, perché gli scavi avverranno di notte, quando non c'è traffico ferroviario. Alcune strade verranno sostituite da complanari, in modo da permettere un percorso analogo a quello attuale sia se si deve attraversare Viale Einaudi, sia Via Fracanzano. Alzeremo le quote strada, così da portare su due livelli distinti veicoli e pedoni. Sarà un sottovia a doppia corsia (con annessa pista ciclabile sulla quota pedonale) e con idonea pendenza per far defluire le acque meteoriche (con annessa costruzione di fogna nera e bianca). Verranno installate barriere antirumore e antipolvere per impattare quanto meno possibile sulle residenze dei cittadini».
Eccetto il sottopasso di Via Vecchia Madonna dello Sterpeto, si tratta di lavorare in zone ad altissima antropizzazione ed è chiaro che l'invasività dell'opera richiede massima collaborazione tra Comune, popolazione e tecnici. A rassicurare i numerosi cittadini accorsi all'incontro è l'assessore Pelle: «Saremo attenti a cautelare le esigenze urbanistiche dei cittadini residenti nelle aree d'intervento. Oltre alle abitazioni, stiamo già mettendo al corrente gli esercenti delle attività commerciali del cambio di viabilità che ci sarà. Inoltre, c'è il verde pubblico da tutelare e laddove dovrà essere rimosso, sarà re-impiantato altrove».
Perché quella che è percepita come la prima urgenza sarà affrontata alla fine? Perché la zona centrale di Via Andria, quando sarà bloccata, avrà bisogno di sfoghi periferici per far defluire correttamente il traffico. Questo è quanto dichiarano amministratori, dirigenti e tecnici, i quali garantiscono la realizzazione di un doppio sottopasso, una volta realizzati quelli di Viale Einaudi, Via Manin e Via Vecchia Madonna dello Sterpeto. Emergono anche le questioni irrisolte della rotatoria in Via Foggia (per la quale l'amministrazione attende 930mila euro, così da procedere agli espropri delle attività circostanti) e il sottopassaggio di Via del Milite Ignoto, inagibile e poco sicuro per la presenza d'acqua riscontrata. L'area mercatale di Via Papa Giovanni XXIII non subirà alterazioni sostanziali, in quanto - a inizio lavori localizzati - sarà dislocata in Via Rossini. Sarà vera gloria?
Si tratta di un'opera pubblica commissionata da RFI e Italfer, in linea con una serie di modifiche ferroviarie su tutta la linea adriatica. L'appalto comprende quattro interventi nel sottosuolo barlettano: un sottopasso in Via Vecchia Madonna dello Sterpeto, per collegare la SS16Bis a Via Trani; uno esclusivamente pedonale in Via Manin; uno sia carrabile sia pedonale in Viale Einaudi; l'ultimo (e il più atteso) in Via Andria, sdoppiato tra Ferrotramviaria e Trenitalia. I lavori sono già partiti in zona Settefrati tra Via Enrico De Nicola e Via Martiri XII Settembre e si concluderanno con la realizzazione del sottopasso di Via Andria, in un periodo minimo di tre anni. «Il tutto per assorbire il traffico veicolare e pedonale in maniera civile e moderna» afferma l'assessore Lanotte, il quale garantisce entro sei mesi, il picchettaggio della zona di Via Vittorio Veneto.
Ad illustrare le fattezze tecniche del progetto sono il direttore amministrativo dei lavori Michele Doronzo e l'ingegnere responsabile Giorgio Boscarol: «Lo scavo della zona tra Viale Einaudi e Via Papa Giovanni XXIII arriverà ad una profondità di 9 metri, in modo da spostare con una spinta oliodinamica il monolite che ci permetterà di costruire il sottopasso, portandolo da Via Carducci a Via Papa Giovanni XXIII. Sono già cominciati i lavori di cantierizzazione e in meno di dieci giorni partiremo con gli scavi. Chiediamo ai residenti 20 giorni di pazienza, perché gli scavi avverranno di notte, quando non c'è traffico ferroviario. Alcune strade verranno sostituite da complanari, in modo da permettere un percorso analogo a quello attuale sia se si deve attraversare Viale Einaudi, sia Via Fracanzano. Alzeremo le quote strada, così da portare su due livelli distinti veicoli e pedoni. Sarà un sottovia a doppia corsia (con annessa pista ciclabile sulla quota pedonale) e con idonea pendenza per far defluire le acque meteoriche (con annessa costruzione di fogna nera e bianca). Verranno installate barriere antirumore e antipolvere per impattare quanto meno possibile sulle residenze dei cittadini».
Eccetto il sottopasso di Via Vecchia Madonna dello Sterpeto, si tratta di lavorare in zone ad altissima antropizzazione ed è chiaro che l'invasività dell'opera richiede massima collaborazione tra Comune, popolazione e tecnici. A rassicurare i numerosi cittadini accorsi all'incontro è l'assessore Pelle: «Saremo attenti a cautelare le esigenze urbanistiche dei cittadini residenti nelle aree d'intervento. Oltre alle abitazioni, stiamo già mettendo al corrente gli esercenti delle attività commerciali del cambio di viabilità che ci sarà. Inoltre, c'è il verde pubblico da tutelare e laddove dovrà essere rimosso, sarà re-impiantato altrove».
Perché quella che è percepita come la prima urgenza sarà affrontata alla fine? Perché la zona centrale di Via Andria, quando sarà bloccata, avrà bisogno di sfoghi periferici per far defluire correttamente il traffico. Questo è quanto dichiarano amministratori, dirigenti e tecnici, i quali garantiscono la realizzazione di un doppio sottopasso, una volta realizzati quelli di Viale Einaudi, Via Manin e Via Vecchia Madonna dello Sterpeto. Emergono anche le questioni irrisolte della rotatoria in Via Foggia (per la quale l'amministrazione attende 930mila euro, così da procedere agli espropri delle attività circostanti) e il sottopassaggio di Via del Milite Ignoto, inagibile e poco sicuro per la presenza d'acqua riscontrata. L'area mercatale di Via Papa Giovanni XXIII non subirà alterazioni sostanziali, in quanto - a inizio lavori localizzati - sarà dislocata in Via Rossini. Sarà vera gloria?