La città
Silos di Barletta, Grimaldi: «Alzano la voce per gli enormi bidoni, muti per i monumenti»
«La lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del degrado e della rovina, è lunga e si srotola per tutta la città»
Barletta - venerdì 10 aprile 2020
16.02
«È di questi giorni la "levata di scudi" dei giovani architetti ed ingegneri di Barletta che hanno palesato la loro netta opposizione all'abbattimento dei silos siti nel porto. Come spesso mi capita in questi casi, non esprimo giudizi né tantomeno mi schiero da una parte o dall'altra, però mi sorge naturale pormi una domanda: ma questi paladini dei beni culturali della Città dove erano quando si trattava di spendere una parola per veri e propri beni architettonici? - a dichiararlo attraverso un comunicato stampa è Michele Grimaldi, responsabile della Sezione Archivio di Stato di Barletta»
Vi dice niente l'ex Distilleria? Da quanto tempo si parla della sua riqualificazione? Ci siamo resi conto di cosa è restato di quello che era un raro e formidabile esempio di archeologia industriale? Un mucchio di macerie e nient'altro! Ma la lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del degrado e della rovina, è lunga e si srotola per tutta la Città. Eppure c'è ancora qualcuno (ovviamente amministratore pubblico) il quale, pur di vestire i panni del paladino delle cause perse, preferisce la dipartita per sfinimento temporale del bene culturale, invece di concederlo a privati (magari ce ne fossero!) che lo curerebbero con migliore attenzione e soprattutto maggiori risorse finanziarie.
Come si può dedurre, mi riferisco a Palazzo Bonelli in corso Garibaldi acquistato ben 15 anni fa (che spreco enorme di denaro pubblico!) per poi essere abbandonato così miseramente, ma anche all'ex Palazzo delle Poste che sta entrando, pian piano tra i monumenti che, come i gladiatori urlano "Ave, morituri te salutant". Non sarebbe cosa "buona e giusta" pensare a come gestire simil monumenti prima di imbarcarsi in scelte sconsiderate o ancor peggio in esborsi per strutture che poi si lasciano colpevolmente "morire" ? Che fine ha fatto la delibera di Giunta di qualche tempo fa che approvava il Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari ai sensi dell'art. 58 della legge 133/2008 con la quale si disponeva di procedere al riordino, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare barlettano e soprattutto si ipotizzavano gli interventi di recupero statico e di ristrutturazione, finalizzati alla valorizzazione sociale, turistica e culturale, degli edifici quali l'ex convento S. Lucia, l'ex convento S. Antonio, l'ex Convento di S. Maria della Vittoria o ex Anagrafe e per gli interventi di recupero conservativo, l'ex convento S. Andrea, Palazzo Bonelli e l'ex caserma Carabinieri del Porto, "allo stato in condizioni di tale degrado statico/manutentivo da richiedere lo stanziamento di notevolissime risorse economiche (diverse decine di milioni di euro) per i lavori necessari a consentirne l'utilizzo"?
E che dire della fontana di San Ruggiero (XII secolo) che si trova a pochi passi dall'area archeologica di Canne della Battaglia legata alla famosa battaglia annibalica del 216 a. C. ed alla carismatica figura del Vescovo divenuto poi protettore di Barletta. Sta letteralmente cadendo a pezzi. Per caso c'è stato qualcuno che si è esposto per denunciarne lo scempio? Tutti che alzano la voce coesi per salvare degli enormi bidoni ma diventano sordi, muti e ciechi quando si deve trarre da morte certa veri e propri monumenti. C'è un proverbio che un po' tutti noi almeno una volta nella vita dovremmo ricordare: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"».
Vi dice niente l'ex Distilleria? Da quanto tempo si parla della sua riqualificazione? Ci siamo resi conto di cosa è restato di quello che era un raro e formidabile esempio di archeologia industriale? Un mucchio di macerie e nient'altro! Ma la lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del degrado e della rovina, è lunga e si srotola per tutta la Città. Eppure c'è ancora qualcuno (ovviamente amministratore pubblico) il quale, pur di vestire i panni del paladino delle cause perse, preferisce la dipartita per sfinimento temporale del bene culturale, invece di concederlo a privati (magari ce ne fossero!) che lo curerebbero con migliore attenzione e soprattutto maggiori risorse finanziarie.
Come si può dedurre, mi riferisco a Palazzo Bonelli in corso Garibaldi acquistato ben 15 anni fa (che spreco enorme di denaro pubblico!) per poi essere abbandonato così miseramente, ma anche all'ex Palazzo delle Poste che sta entrando, pian piano tra i monumenti che, come i gladiatori urlano "Ave, morituri te salutant". Non sarebbe cosa "buona e giusta" pensare a come gestire simil monumenti prima di imbarcarsi in scelte sconsiderate o ancor peggio in esborsi per strutture che poi si lasciano colpevolmente "morire" ? Che fine ha fatto la delibera di Giunta di qualche tempo fa che approvava il Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari ai sensi dell'art. 58 della legge 133/2008 con la quale si disponeva di procedere al riordino, alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare barlettano e soprattutto si ipotizzavano gli interventi di recupero statico e di ristrutturazione, finalizzati alla valorizzazione sociale, turistica e culturale, degli edifici quali l'ex convento S. Lucia, l'ex convento S. Antonio, l'ex Convento di S. Maria della Vittoria o ex Anagrafe e per gli interventi di recupero conservativo, l'ex convento S. Andrea, Palazzo Bonelli e l'ex caserma Carabinieri del Porto, "allo stato in condizioni di tale degrado statico/manutentivo da richiedere lo stanziamento di notevolissime risorse economiche (diverse decine di milioni di euro) per i lavori necessari a consentirne l'utilizzo"?
E che dire della fontana di San Ruggiero (XII secolo) che si trova a pochi passi dall'area archeologica di Canne della Battaglia legata alla famosa battaglia annibalica del 216 a. C. ed alla carismatica figura del Vescovo divenuto poi protettore di Barletta. Sta letteralmente cadendo a pezzi. Per caso c'è stato qualcuno che si è esposto per denunciarne lo scempio? Tutti che alzano la voce coesi per salvare degli enormi bidoni ma diventano sordi, muti e ciechi quando si deve trarre da morte certa veri e propri monumenti. C'è un proverbio che un po' tutti noi almeno una volta nella vita dovremmo ricordare: "Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito"».