Territorio
«Siamo il Paese del sole, dobbiamo scoprire l’imbroglio energetico del governo»
Nota del prof. Ruggiero Quarto, docente di geofisica ambientale. «Spegnere tutte le centrali si può, senza regredire».
Barletta - lunedì 6 giugno 2011
13.57
Pubblichiamo – in vista del referendum del 12 e 13 giugno – una nota sull'energia nucleare scritta dal professor Ruggiero Quarto, docente di geofisica ambientale presso l'Università degli Studi di Bari.
19 piedi. È pazzesco! Meno di sei metri! È l'altezza dell'onda di maremoto di progetto delle centrali nucleari giapponesi. Poi ne arriva una di 14 metri e causa la fusione (parziale?) del nocciolo di tre reattori nucleari a Fukushima. Ma proprio su quelle coste, negli ultimi 115 anni, si sono abbattuti due violenti tsunami: 1896 (onda di 38m); 1933 (onda di 29m). Ciò è ben documentato e ultranoto ai progettisti. Lo tsunami, possibile ma colpevolmente non previsto, ha causato avarie ai gruppi elettrogeni che dovevano alimentare il sistema di raffreddamento della centrale. Il resto è la tragedia che è sotto gli occhi di tutti e che, con molta reticenza, stanno ammettendo.
L'IAEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) dell'ONU, l'1 Giugno ha detto che «Il rischio tsunami è stato sottostimato per molti siti. I progettisti e gli imprenditori degli impianti nucleari dovrebbero valutare appropriatamente e proteggere contro i rischi di tutti i pericoli naturali, e dovrebbero periodicamente aggiornare tali valutazioni e i metodi di stima».
Dopo una tale frase "macigno" cosa dobbiamo pensare? Alla forza brutale della natura o alla criminalità di un sistema industriale che sottovaluta gli inquinamenti radioattivi planetari e la morte? La Natura non può essere nemica, in quanto donazione del Creatore. Sono gli uomini avidi e stolti a non comprenderla e a non salvaguardarla. Sono gli uomini in malafede a presentarla brutale e maligna.
Se, poi, leggiamo attentamente il "macigno" scagliato dall'IAEA, capiamo che ad essere sotto tiro non è soltanto la centrale in fusione, ma molti siti! Sì, cari lettori, è proprio così. Quasi tutti gli impianti nucleari giapponesi si trovano in riva ad un mare che può naturalmente generare tsunami alti molto più dei 5.7 metri di progetto. Il che significa che, mentre state leggendo, un'altra onda può mettere in crisi le centrali di Onagawa o Kashiwazaki, o altre ancora.
Non sarebbe il caso di spegnere tutte le centrali a rischio tsunami? Chi le mantiene accese sta giocando alla roulette russa con il nostro cranio. Non sa se il prossimo colpo sarà a vuoto o ci bucherà il cervello. Non sarebbe il caso di spegnere tutte le centrali nucleari, come sapientemente sta facendo la Germania? Sì, proprio tutte, perché nessuno può dire che tali impianti sono sicuri. Al massimo si può dire che l'occorrenza d'incidente grave è bassa (tutto da verificare, dato l'accaduto), non che è nulla. Ma il rischio è gigantesco! Spegnere tutte le centrali si può, senza regredire. Anzi! Il loro contributo al fabbisogno energetico planetario è meno del 6%, quando il solo risparmio intelligente può raggiungere il 30%. Risparmio che ci fa arricchire e progredire, perché significa produrre e consumare più efficientemente, investendo in ricerca e tecnologia, che creano sviluppo e maggiore occupazione. Possiamo spegnerle, per "accendere" il sole, il calore della terra, il vento, l'acqua. In una parola, tutte le energie rinnovabili che il Creatore ci ha donato e che l'uomo stolto sottovaluta.
L'uomo in malafede ci dice che spegnendo il nucleare ci impoveriremo e rimarremo al buio. Non è affatto così. Già oggi alcune di queste energie costano meno del nucleare. Altre stanno vertiginosamente diminuendo il costo con l'avanzare della ricerca e della produzione. Poi, basta catturare un decimillesimo dell'energia solare che investe la Terra per avere energia a sbafo per l'intero pianeta! E allora?
Anche nella pericolosamente sismica Italia vogliono costruire centrali nucleari, Puglia compresa. La moratoria "truffa" escogitata con il decreto "omnibus" non ci convince e non ha convinto nemmeno i giudici preposti all'istituto referendario. Dobbiamo impedire che il piano energetico governativo possa essere mai attuato. Per il prossimo referendum dobbiamo sentire il dovere di salvare il Pianeta dall'attacco energetico e di consegnarlo ancor più vivibile ai nostri fratelli non ancora esistenti. Dobbiamo cassare l'uso del nucleare votando SI.
Siamo il Paese del sole. Siamo un Paese di vulcani e aree geotermiche. Siamo un Paese ricco di intelligenza, per scoprire l'imbroglio energetico di questo governo e andare avanti tutta verso le energie rinnovabili. Con giudizio, evitando di offrire il fianco agli "ecofurbi".
Prof. Ruggiero Quarto
19 piedi. È pazzesco! Meno di sei metri! È l'altezza dell'onda di maremoto di progetto delle centrali nucleari giapponesi. Poi ne arriva una di 14 metri e causa la fusione (parziale?) del nocciolo di tre reattori nucleari a Fukushima. Ma proprio su quelle coste, negli ultimi 115 anni, si sono abbattuti due violenti tsunami: 1896 (onda di 38m); 1933 (onda di 29m). Ciò è ben documentato e ultranoto ai progettisti. Lo tsunami, possibile ma colpevolmente non previsto, ha causato avarie ai gruppi elettrogeni che dovevano alimentare il sistema di raffreddamento della centrale. Il resto è la tragedia che è sotto gli occhi di tutti e che, con molta reticenza, stanno ammettendo.
L'IAEA (Agenzia Internazionale Energia Atomica) dell'ONU, l'1 Giugno ha detto che «Il rischio tsunami è stato sottostimato per molti siti. I progettisti e gli imprenditori degli impianti nucleari dovrebbero valutare appropriatamente e proteggere contro i rischi di tutti i pericoli naturali, e dovrebbero periodicamente aggiornare tali valutazioni e i metodi di stima».
Dopo una tale frase "macigno" cosa dobbiamo pensare? Alla forza brutale della natura o alla criminalità di un sistema industriale che sottovaluta gli inquinamenti radioattivi planetari e la morte? La Natura non può essere nemica, in quanto donazione del Creatore. Sono gli uomini avidi e stolti a non comprenderla e a non salvaguardarla. Sono gli uomini in malafede a presentarla brutale e maligna.
Se, poi, leggiamo attentamente il "macigno" scagliato dall'IAEA, capiamo che ad essere sotto tiro non è soltanto la centrale in fusione, ma molti siti! Sì, cari lettori, è proprio così. Quasi tutti gli impianti nucleari giapponesi si trovano in riva ad un mare che può naturalmente generare tsunami alti molto più dei 5.7 metri di progetto. Il che significa che, mentre state leggendo, un'altra onda può mettere in crisi le centrali di Onagawa o Kashiwazaki, o altre ancora.
Non sarebbe il caso di spegnere tutte le centrali a rischio tsunami? Chi le mantiene accese sta giocando alla roulette russa con il nostro cranio. Non sa se il prossimo colpo sarà a vuoto o ci bucherà il cervello. Non sarebbe il caso di spegnere tutte le centrali nucleari, come sapientemente sta facendo la Germania? Sì, proprio tutte, perché nessuno può dire che tali impianti sono sicuri. Al massimo si può dire che l'occorrenza d'incidente grave è bassa (tutto da verificare, dato l'accaduto), non che è nulla. Ma il rischio è gigantesco! Spegnere tutte le centrali si può, senza regredire. Anzi! Il loro contributo al fabbisogno energetico planetario è meno del 6%, quando il solo risparmio intelligente può raggiungere il 30%. Risparmio che ci fa arricchire e progredire, perché significa produrre e consumare più efficientemente, investendo in ricerca e tecnologia, che creano sviluppo e maggiore occupazione. Possiamo spegnerle, per "accendere" il sole, il calore della terra, il vento, l'acqua. In una parola, tutte le energie rinnovabili che il Creatore ci ha donato e che l'uomo stolto sottovaluta.
L'uomo in malafede ci dice che spegnendo il nucleare ci impoveriremo e rimarremo al buio. Non è affatto così. Già oggi alcune di queste energie costano meno del nucleare. Altre stanno vertiginosamente diminuendo il costo con l'avanzare della ricerca e della produzione. Poi, basta catturare un decimillesimo dell'energia solare che investe la Terra per avere energia a sbafo per l'intero pianeta! E allora?
Anche nella pericolosamente sismica Italia vogliono costruire centrali nucleari, Puglia compresa. La moratoria "truffa" escogitata con il decreto "omnibus" non ci convince e non ha convinto nemmeno i giudici preposti all'istituto referendario. Dobbiamo impedire che il piano energetico governativo possa essere mai attuato. Per il prossimo referendum dobbiamo sentire il dovere di salvare il Pianeta dall'attacco energetico e di consegnarlo ancor più vivibile ai nostri fratelli non ancora esistenti. Dobbiamo cassare l'uso del nucleare votando SI.
Siamo il Paese del sole. Siamo un Paese di vulcani e aree geotermiche. Siamo un Paese ricco di intelligenza, per scoprire l'imbroglio energetico di questo governo e andare avanti tutta verso le energie rinnovabili. Con giudizio, evitando di offrire il fianco agli "ecofurbi".
Prof. Ruggiero Quarto