La città
Sfruttamento di animali nei circhi: sit in di protesta a Barletta
Il Collettivo “Exit” contro il circo Orfei. Richiesta al sindaco Maffei
Barletta - sabato 26 febbraio 2011
E' stato organizzato ieri a Barletta, presso il palazzo di città, dal colletivo "Exit" un sit in di protesta per ottenere una ordinanza anti-circo da parte del comune. E' infatti arrivato ieri in città il famoso circo Orfei, che tra le altre attrazioni, utilizza degli animali ammaestrati nei suoi spettacoli. «Il circo con animali non è uno spettacolo, non è divertente e non è educativo» afferma in un comunicato Francesco Scatigno del colletivo "Exit", inoltre «il circo non è divertente per gli animali che sono costretti a vivere in cattività e a imparare esercizi innaturali per il solo beneficio economico di chi li sfrutta».
Il collettivo chiede al sindaco Maffei e all'assessore all'Ambiente Filannino, che tra le sue deleghe ha anche quella della tutela degli animali, che prendano provvedimenti per regolamentare la presenza di circhi con animali nel comune di Barletta. Già altre città hanno provveduto a fare ordinanze "anti circo", come il comune di Alessandria. In realtà un comune non può vietare che un circo svolga attività sul proprio territorio, anche perché l'attività circense è perfettamente legale a livello nazionale. I comuni che hanno "vietato" i circhi in realtà hanno posto come condizione per svolgere l'attività sul loro territorio il rispetto di alcune norme igienico sanitarie che, nei fatti, per i circhi è molto difficile rispettare.
Il collettivo chiede al sindaco Maffei e all'assessore all'Ambiente Filannino, che tra le sue deleghe ha anche quella della tutela degli animali, che prendano provvedimenti per regolamentare la presenza di circhi con animali nel comune di Barletta. Già altre città hanno provveduto a fare ordinanze "anti circo", come il comune di Alessandria. In realtà un comune non può vietare che un circo svolga attività sul proprio territorio, anche perché l'attività circense è perfettamente legale a livello nazionale. I comuni che hanno "vietato" i circhi in realtà hanno posto come condizione per svolgere l'attività sul loro territorio il rispetto di alcune norme igienico sanitarie che, nei fatti, per i circhi è molto difficile rispettare.