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Se il Covid rischia di limitare la libertà di informazione

Clamorosa la decisione del Comune di Barletta: evento off limits per la stampa

Evento a porte chiuse, ma con diretta streaming su una emittente televisiva locale. Anzi no, evento "rigorosamente" a porte chiuse per tutti. Non saranno ammessi nemmeno gli organi di stampa alla presentazione ufficiale dell'emissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un francobollo appartenente alla serie tematica "Lo Sport" dedicato a Pietro Mennea nel 40° anniversario della medaglia d'oro ottenuta alle Olimpiadi di Mosca.

Ecco la nota diramata ieri dall'amministrazione comunale:

Barletta, venerdì 6 novembre 2020 – Si informa la cittadinanza che, a causa della grave emergenza sanitaria in corso dovuta al Coronavirus, la cerimonia di lunedì 9 novembre, per celebrare la vittoria alle Olimpiadi di Mosca del campione Pietro Mennea con uno speciale francobollo celebrativo, si svolgerà rigorosamente a porte chiuse. E' pertanto annullata anche la diretta televisiva inizialmente prevista. Non sarà, dunque, consentito ad alcuno accedere al teatro "Curci", fatta eccezione per i rappresentanti istituzionali. L'emissione del francobollo sarà immortalata, filmata e documentata dall'Ufficio stampa istituzionale del Comune di Barletta e diffusa ai mezzi di informazione e sui social.

Uno scivolone in termini di immagine per l'amministrazione comunale. Piuttosto che impedire l'ingresso ai giornalisti, per la dovuta documentazione dell'iniziativa, sarebbe forse stato meglio annullare tutto. Piuttosto che chiudere le porte ai referenti dell'informazione locale, tra l'altro sempre attenti e puntuali a divulgare le comunicazioni istituzionali, sarebbe stato meglio rinunciare all'occasione celebrativa.

Ricordiamo un episodio analogo avvenuto nei giorni del lockdown, quando ad alcuni giornalisti (non tutti) fu gentilmente chiesto di astenersi dalla documentazione della celebrazione notturna del Venerdì Santo. In quella occasione noi della redazione di BarlettaViva decidemmo di rimanere a casa, come ci era stato chiesto, per dare un contributo – seppur simbolico – al contenimento del virus nei giorni più bui della pandemia.

In questa occasione però non possiamo rimanere nella medesima condizione di tacita accettazione. Il diritto di cronaca, sancito dall'articolo 21 della Costituzione Italiana, non può essere limitato dalle scelte frettolose di una amministrazione comunale, visto che neppure le disposizioni nazionali dell'ultimo DPCM sulle misure restrittive anti Covid impediscono il prezioso lavoro di informazione di giornalisti, inviati, cronisti, reporter, video operatori.

Anche la scelta di affidare la "trasmissione ufficiale" dell'iniziativa ad una sola emittente televisiva sarebbe state lesiva della pluralità dell'informazione. In giorni in cui la trasparenza delle informazioni andrebbe potenziata, contro il progressivo dilagare di negazionismo e fake news, imporre ostacoli e silenzi ai microfoni sempre aperti della stampa locale, è una scelta della quale chiediamo spiegazioni al sindaco Cosimo Cannito.

Che questo piccolo episodio, che non meriterebbe tanta agitazione in un panorama così fosco e allarmante per la sanità e la collettività in generale, possa essere da stimolo all'amministrazione comunale di Barletta per intraprendere un cambio di rotta nella gestione delle comunicazioni al pubblico, verso una maggiore trasparenza, verso un dialogo più partecipativo e costante, anche nei confronti dei tanti professionisti che da anni si dedicano con il loro mestiere e il loro cuore alla città di Barletta.
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