Scuola e Lavoro
Scuola, Cgil Bat: «Riorganizzare gli spazi per partire in sicurezza»
Il segretario generale della Cgil D’Alberto e la segretaria della Flc Dell’Olio guardano al modello delle “classi bolla”
Barletta - venerdì 4 settembre 2020
Comunicato Stampa
«Il problema davanti al quale ci troviamo a quasi 20 giorni dalla ripartenza delle scuole in Puglia è la necessità di garantire la sicurezza degli studenti e dei lavoratori che quotidianamente frequentano gli istituti di ogni ordine e grado, nella nostra provincia sono oltre 60 le scuole che ora sono chiamate al grande lavoro di ripensare spazi per garantire le distanze e rispettare tutte le regole di contenimento del contagio che la pandemia ci impone». A poco più di due settimane dalla riapertura delle scuole, il segretario generale della Cgil Bat, Biagio D'Alberto e la segretaria della Flc Cgil Bat, Angela Dell'Olio fanno il punto della situazione e propongono una riflessione rispetto alle possibilità allo stato messe in campo per garantire l'avvio dell'anno scolastico.
Per i due dirigenti sindacali, a partire dalla questione del Polivalente di Barletta, struttura nella quale si stanno facendo interventi di messa in sicurezza, oggetto già di una serie di incontri in Prefettura, «bisogna uscire da questo schema perché la questione è più ampia e riguarda una serie di difficoltà che riguardano spazi da recuperare in tutte le scuole del nostro territorio. Bisognerà ripensare ai cortili, ai laboratori, recuperare aule non utilizzate o dismesse. Razionalizzare in sostanze qualsiasi metro cubo a disposizione per creare nuovi spazi. Il nostro auspicio, infatti, è che l'ipotesi doppio turno sia l'ultima ratio alla quale gli istituti ricorreranno per cominciare l'anno in sicurezza. Rispetto a ciò che si sta facendo nel resto del mondo, la soluzione al momento più opportuna sembra essere quella attuata dal Belgio con le cosiddette classi bolle, ovvero gruppi chiusi che non si incrociano mai, isolate nel tempo di permanenza a scuola così in caso di contagio sarà la bolla ad essere messa in isolamento permettendo a tutte le altre di proseguire con l'attività scolastica. Per fare ciò è necessario chiaramente un grade sforzo organizzativo che tutte le istituzioni sono chiamate a compiere per garantire l'avvio delle lezioni».
«Da questo punto di vista ci vorrebbe una cabina di regia per la ripartenza che abbia uno sguardo complessivo su numero di strutture scolastiche, quantità di studenti, eventuali necessità di altri spazi, un incrocio di dati che potrebbe anche generare un meccanismo virtuoso per il quale se in una scuola c'è uno spazio non viene utilizzato nella riorganizzazione, può essere ceduto ad un'altra scuola che invece ne ha bisogno. In tale ottica anche i privati possono fare la loro parte, a Trani per esempio il Comune sta individuando immobili da affittare e utilizzare come scuole, a Barletta finalmente sembra che sia tornato in agenda il tema del completamento dell'edificio iniziato e mai portato a termine nel quartiere Patalini», spiegano.
«Auspichiamo naturalmente nel potenziamento delle piante organiche perché, stando a ciò che sappiamo, quelle in arrivo saranno sufficienti ad integrare il personale in uscita. Inoltre, sul fronte lavorativo è indispensabile anche potenziare i medici dei dipartimenti di prevenzione, sono solo 17 nella Bat e a breve, oltre a tutto ciò che già stanno facendo, saranno chiamati ad intervenire in qualsiasi momento dovesse verificarsi un sospetto contagio in un ambiente scolastico avviando tutto il 'percorso Covid' e la relativa indagine epidemiologica. In questo scenario si sente ancora di più la mancanza di una sede provinciale dell'ufficio scolastico regionale per tale ragione l'avvio di una governance territoriale potrebbe essere gestita dalla Prefettura come soggetto di coordinamento di tutta la pianificazione per la ripartenza.
Naturalmente il nostro sindacato è stato e sarà presente in tutte le fasi di questa emergenza per tutelare i diritti di tutti i lavoratori della scuola e soprattutto per garantire a tutti la salute e la sicurezza. Si auspicano in questo particolare momento un profondo senso civico da parte di tutti i cittadini e responsabilizzazione delle famiglie dei nostri studenti. Siamo convinti che serva un patto trasversale tra tutti gli attori in campo in questa partita finalizzata a far ripartire le scuole in sicurezza perché questo rappresenta il banco di prova su cui si gioca il futuro del nostro sistema scolastico e, se vogliamo, del nostro intero Paese», concludono D'Alberto e Dell'Olio.
Per i due dirigenti sindacali, a partire dalla questione del Polivalente di Barletta, struttura nella quale si stanno facendo interventi di messa in sicurezza, oggetto già di una serie di incontri in Prefettura, «bisogna uscire da questo schema perché la questione è più ampia e riguarda una serie di difficoltà che riguardano spazi da recuperare in tutte le scuole del nostro territorio. Bisognerà ripensare ai cortili, ai laboratori, recuperare aule non utilizzate o dismesse. Razionalizzare in sostanze qualsiasi metro cubo a disposizione per creare nuovi spazi. Il nostro auspicio, infatti, è che l'ipotesi doppio turno sia l'ultima ratio alla quale gli istituti ricorreranno per cominciare l'anno in sicurezza. Rispetto a ciò che si sta facendo nel resto del mondo, la soluzione al momento più opportuna sembra essere quella attuata dal Belgio con le cosiddette classi bolle, ovvero gruppi chiusi che non si incrociano mai, isolate nel tempo di permanenza a scuola così in caso di contagio sarà la bolla ad essere messa in isolamento permettendo a tutte le altre di proseguire con l'attività scolastica. Per fare ciò è necessario chiaramente un grade sforzo organizzativo che tutte le istituzioni sono chiamate a compiere per garantire l'avvio delle lezioni».
«Da questo punto di vista ci vorrebbe una cabina di regia per la ripartenza che abbia uno sguardo complessivo su numero di strutture scolastiche, quantità di studenti, eventuali necessità di altri spazi, un incrocio di dati che potrebbe anche generare un meccanismo virtuoso per il quale se in una scuola c'è uno spazio non viene utilizzato nella riorganizzazione, può essere ceduto ad un'altra scuola che invece ne ha bisogno. In tale ottica anche i privati possono fare la loro parte, a Trani per esempio il Comune sta individuando immobili da affittare e utilizzare come scuole, a Barletta finalmente sembra che sia tornato in agenda il tema del completamento dell'edificio iniziato e mai portato a termine nel quartiere Patalini», spiegano.
«Auspichiamo naturalmente nel potenziamento delle piante organiche perché, stando a ciò che sappiamo, quelle in arrivo saranno sufficienti ad integrare il personale in uscita. Inoltre, sul fronte lavorativo è indispensabile anche potenziare i medici dei dipartimenti di prevenzione, sono solo 17 nella Bat e a breve, oltre a tutto ciò che già stanno facendo, saranno chiamati ad intervenire in qualsiasi momento dovesse verificarsi un sospetto contagio in un ambiente scolastico avviando tutto il 'percorso Covid' e la relativa indagine epidemiologica. In questo scenario si sente ancora di più la mancanza di una sede provinciale dell'ufficio scolastico regionale per tale ragione l'avvio di una governance territoriale potrebbe essere gestita dalla Prefettura come soggetto di coordinamento di tutta la pianificazione per la ripartenza.
Naturalmente il nostro sindacato è stato e sarà presente in tutte le fasi di questa emergenza per tutelare i diritti di tutti i lavoratori della scuola e soprattutto per garantire a tutti la salute e la sicurezza. Si auspicano in questo particolare momento un profondo senso civico da parte di tutti i cittadini e responsabilizzazione delle famiglie dei nostri studenti. Siamo convinti che serva un patto trasversale tra tutti gli attori in campo in questa partita finalizzata a far ripartire le scuole in sicurezza perché questo rappresenta il banco di prova su cui si gioca il futuro del nostro sistema scolastico e, se vogliamo, del nostro intero Paese», concludono D'Alberto e Dell'Olio.