Fiaccolata
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Cronaca

Scontro treni, lanterne e palloncini in ricordo delle 23 vittime innocenti

“Bari non dimentica”, ieri la fiaccolata nel capoluogo pugliese

Palloncini, lanterne, fiaccole ed abbracci per chiedere "giustizia". «Non serbiamo odio o rancore, vogliamo solo la verità!». Con questo slogan è stata indetta da Daniela Castellano e reiterata dai social e dai parenti delle vittime del disastro ferroviario. Di una modestia e compostezza unica, i parenti intervenuti con ricordi e frasi affrante dal lacerante dolore. "Storie di Vite Rubate, 23 morti e 50 feriti… Lamiere contorte e pianti disperati… No!! Non è una tragica fatalità! Ma si intreccia nelle pieghe nascoste e paradossali della vita, nelle inettitudini quotidiane, nella cieca prassi burocratica…" ed è con queste tremanti e toccanti parole che ha esordito Daniela Castellano, figlia di Enrico, vittima innocente e persona piena di vita e felicità.
Daniela, come tanti altri parenti, aveva tanta voglia di riabbracciare il proprio caro, desiderio che ha potuto esaudire solo dopo tanto tempo e nel letto di una fredda stanza di un obitorio, quella dell'Istituto di Medicina Legale di Bari. Il lungo e vibrante intervento non ha dato spazi a fraintendimenti: «Questa strage - afferma ancora - non è stato altro che un attentato alla vita dei nostri cari, voluto da terroristi che in questo caso sono dirigenti corrotti non differenti dall'Isis: ho letto che la Regione Puglia - afferma Daniela - nel 2014 ha dato 20 milioni di euro alla Ferrotranviaria. Appare che la Regione non ha controllato come venivano spesi questi soldi e Ferrotranviaria non sappiamo come li abbia usati [...] Non serbiamo odio per i capostazione – spiega – sono vittime del sistema. Ci hanno tenuto all'oscuro delle carenze del sistema di sicurezza della Bari-Nord. In quel treno è morta una parte della Puglia e dell'Italia intera».

E poi ancora rivolgendosi agli inquirenti e alla politica: «Abbiamo fiducia nella Procura di Trani e nell'intero staff coordinato dal PM dott. Giannella». La politica? «Emiliano ha ereditato una tragedia annunciata. Non è colpevole. Le colpe? Cercatele nelle giunte passate. Abbiamo avuto tre assessori ai trasporti con le giunte Vendola! Perché non hanno messo in sicurezza quel maledetto binario?». Poi il pensiero si rivolge al Quirinale: «Mattarella non si dimentichi di noi Carissimo presidente - dice - si ricordi della promessa di giustizia fatta a tutti noi parenti il giorno in cui è venuto a incontrarci al Policlinico di Bari, dove c'erano ancora i corpi delle vittime. Non si dimentichi e ci stia vicino. Vorremmo poterla incontrare a Roma al più presto».

Presenti i volontari della Croce Rossa, alcuni intervenuti sul luogo del disastro, come anche gli Ultrà dell'Andria e del Bari, e rappresentanti istituzionali anche il Sindaco di Bari Antonio Decaro e gli assessori Carla Palone e Paola Romano. Il sindaco Decaro ha affermato: «Verità e Giustizia arriveranno! La magistratura sta indagando in maniera incessante». Lo slogan mostrato dai partecipanti con cartelloni recitava: "Strage sul binario unico, la sicurezza dopo di tutto!" alludendo ad una giusta richiesta di giustizia visto il carente apparato di sicurezza in dotazione a quel binario unico che purtroppo porterà il ricordo nella Storia dei più tragici eventi ferroviari pugliese, italiano, se non europeo.


Presenti anche la mamma di Patty Carmineo, estetista del quartiere Madonnella di Bari, con in braccio la bimba di nemmeno tre anni, nonché il fratello e la sorella di Fulvio Schinzari, il vicequestore morto nell'incidente. Il marito di Maria Aloisi con voce distrutta dal dolore: «Mia moglie è salita sul treno sorridente e gioviale come era suo solito essere con me e come è sempre vissuta tra gioia e sorrisi. Eravamo orgogliosi di quella linea ferroviaria. Ora vogliamo sapere tutto quello che è successo!».

Un partecipante alla fiaccolata proveniente da Corato denuncia quanto già riportato da testate giornalistiche locali, ossia "la scarsa sicurezza della tratta Ruvo-Barletta che nei giorno successivi alla strage, e, precisamente sulla tratta Ruvo-Corato ancora aperta, su cui diversi treni viaggiano su binario unico con la sicurezza che ha visto cagionare il disastro, ci sono i passaggio a livelli che restano ancora aperti mentre passano i convogli!" lamenta il cittadino. «Decaro si faccia portavoce ai Dirigenti degli Uffici appositi della Regione, della Provincia ed alla società privata Ferrotramviaria. Si accertino le motivazioni circa deroghe ottenute dall'azienda di trasporto proprietaria dei binari, in merito alla messa in sicurezza della linea a binario unico».

Poi sono stati fatti volare 23 palloncini bianchi ed altrettante lanterne cinesi, accompagnate dal ricordo ad uno ad uno dei nomi delle vittime innocenti, "… Albino, Alessandra, Antonio, Benedetta, Donato, Enrico, Francesco, Fulvio, Gabriele, Giovanni, Giulia, Giuseppe, Jolanda, Luciano, Maria, Maurizio, Michele, Nicola, Pasqua, Pasquale, Salvatore, Serafina, Rossella…". Si è tenuto un minuto di silenzio dopo che un soprano ha intonato l'Ave Maria e un lungo applauso dei partecipanti con fiaccole alla mano ha riempito la notte. "Una forma di condivisione del dolore per non dimenticare": è questo il senso della fiaccolata tenutasi ieri sul lungomare di Bari.

Tragedia ferroviaria, Bari non dimenticaTragedia ferroviaria, Bari non dimentica
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