Religioni
Rubato il crocifisso del crollo, anche l'arcivescovo Pichierri rivolge un appello
«Un gesto di crudeltà nei confronti della famiglia Lanotte-Antonucci». Era un segno di speranza dopo tanto dolore
Barletta - sabato 5 novembre 2011
16.45
"Apprendiamo con grande rammarico – ha dichiarato l'Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri - la notizia del furto del crocifisso in terracotta rimasto appeso alla parete, assieme al quadro della Madonna dello Steperto, della palazzina crollata il 3 ottobre scorso, in questi giorni in mostra nella Galleria del Teatro Curci all'interno di una rassegna fotografica, promossa da Barlettalife, relativa al triste evento.
Il trafugamento rappresenta un gesto di crudeltà nei confronti della famiglia Lanotte-Antonucci che in quel crocifisso, come nell'icona della Madonna dello Sterpeto, vedono una presenza misteriosa e rassicurante, nonché un segno di speranza per sé e per tutti coloro che hanno vissuto la terribile esperienza del 3 ottobre"
"Facciamo nostro l'appello – ho proseguito l'Arcivescovo - del Sindaco Maffei rivolto 'alla cittadinanza e soprattutto a coloro che hanno asportato quel crocifisso di terracotta affinché lo si riconsegni alla legittima proprietaria. In qualsiasi modo, anche alla polizia municipale, o a qualsiasi autorità o nelle mani, in forma anche anonima, restituendo così una legittima serenità alla famiglia Lanotte-Antonucci già duramente colpita dallo shock dell'evento subìto e dalla perdita della propria abitazione'".
Il trafugamento rappresenta un gesto di crudeltà nei confronti della famiglia Lanotte-Antonucci che in quel crocifisso, come nell'icona della Madonna dello Sterpeto, vedono una presenza misteriosa e rassicurante, nonché un segno di speranza per sé e per tutti coloro che hanno vissuto la terribile esperienza del 3 ottobre"
"Facciamo nostro l'appello – ho proseguito l'Arcivescovo - del Sindaco Maffei rivolto 'alla cittadinanza e soprattutto a coloro che hanno asportato quel crocifisso di terracotta affinché lo si riconsegni alla legittima proprietaria. In qualsiasi modo, anche alla polizia municipale, o a qualsiasi autorità o nelle mani, in forma anche anonima, restituendo così una legittima serenità alla famiglia Lanotte-Antonucci già duramente colpita dallo shock dell'evento subìto e dalla perdita della propria abitazione'".