Politica
Anna Rizzi e Michele Lasala presentano la Sinistra Unita per Barletta
«La fisiologia della democrazia è l'alternanza». Lavoro e welfare i capisaldi contro la crisi
Barletta - lunedì 13 maggio 2013
13.00
La crisi su scala nazionale ed europea, il blocco della crescita dell'economia barlettana, la recessione che ha toccato il nostro territorio e i lavoratori che ne fanno parte, la lotta al precariato e alle diseguaglianze sociali. Questi i passi fondamentali del programma di Anna Rizzi Francabandiera e Michele Lasala, candidati al Consiglio Comunale con Sinistra Unita per Barletta: il lavoro e il welfare come capisaldi contro la crisi, la compressione del reddito e la riduzione del potere di acquisto dei lavoratori. Location della loro presentazione il comitato elettorale sito nel quartiere Barberini, in via Paolo Ricci, ieri sera gremito da sostenitori e curiosi.
«La crisi economica a Barletta si è accompagnata ad una crisi della democrazia e della politica» esordisce così Anna Rizzi. «I lavoratori, le lavoratrici hanno subito non solo la compressione del reddito da lavoro ma anche quelli dei diritti, riducendo il potere d'acquisto che li ha resi sempre più precari, sottomessi al sistema del potere riducendo così gli spazi di democrazia attiva degli stessi, nell'indifferenza di chi ieri, e sono in tanti, non si è accorto, di loro, ma furbescamente hanno pensato di cementificare quei suoli , noncuranti delle rovine dei molti settori produttivi e ancora oggi pensano di farlo». La risposta è nella cura del bene comune, sottolineano i candidati: «Il Welfare, che molti considerano un costo, noi lo consideriamo non un costo da comprimere ma una grande opportunità di sviluppo, può produrre lavoro attraverso la contrattazione sociale territoriale con le Istituzioni, contrastando le disuguaglianze che si sono acuite con la crisi e aiutando l'inclusione sociale. Parliamo di un modello di sviluppo sostenibile che significa politiche di conciliazione, politiche di accoglienza ed integrazione degli stranieri, salute e sicurezza sul territorio. Ogni sforzo però deve essere finalizzato alla creazione di "lavoro buono"».
Tanti gli interrogativi che il duo Rizzi-Lasala si è posto: Che fare? Cosa fare per cambiare le cose? Quale città consegnare alla generazioni future? Risposte nelle quali sarà centrale « l'attenzione ai beni comuni, centrale perché la prima grande ricchezza della nostra città è il suo territorio, la sua cultura, il suo patrimonio storico e artistico. La città di Barletta necessita di una Amministrazione solida, capace, che interpreti i bisogni dei giovani, delle donne, dei disoccupati degli inoccupati, di tutti coloro che oggi non possono essere qui con noi, i non autosufficienti. E che si smetta di fare crescere la città a dismisura, la città va rispettata e riqualificata». L'invito a "rinverdire" le file della politica barlettana arriva diretto al candidato sindaco Pasquale Cascella: «Sta anche ai giovani che si affacceranno in questo Consiglio Comunale a te Pasquale, nostro candidato sindaco, saper recuperare il grave sentimento di sfiducia nelle Istituzioni largamente presente nella Città, ed è per questo che abbiamo voluto mettere non solo la faccia ma anche le nostre piccole competente al servizio della nostra città».
Tema "caldo" è sempre quello della mercificazione del voto. «Non si risponde alla perdita del lavoro, alla fragilità della famiglia, mercificando il voto- sottolinea Rizzi- a coloro i quali mercificano il tuo voto bisogna rispondere con il diritto, ad avere una casa, un lavoro, l'assistenza domiciliare per i miei genitori anziani, l'assistenza per mio figlio non autosufficiente, una città sicura, e che riqualifichi le periferie»
La chiusura finale, impreziosita dalla presenza in sede di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, è un invito alla prossima amministrazione comunale: « La città di Barletta necessita di una Amministrazione solida, capace, che interpreti i bisogni dei giovani, delle donne, dei disoccupati degli inoccupati, di tutti coloro che oggi non possono essere qui con noi, i non autosufficienti. L'assenza di politica è il dato di maggior rilievo, questa è anche la vera crisi. Abbiamo bisogno di una politica che sappia indicare i traguardi da raggiungere,individuando progetti finanziabili attraverso i rivoli regionali e comunitari e che ridia speranza alle persone. La nuova classe dirigente deve avere la capacità di essere protagonista nell'ascoltare la gente i loro bisogno di saperli interpretare, indirizzarli e porgere le giuste risposte».
«La crisi economica a Barletta si è accompagnata ad una crisi della democrazia e della politica» esordisce così Anna Rizzi. «I lavoratori, le lavoratrici hanno subito non solo la compressione del reddito da lavoro ma anche quelli dei diritti, riducendo il potere d'acquisto che li ha resi sempre più precari, sottomessi al sistema del potere riducendo così gli spazi di democrazia attiva degli stessi, nell'indifferenza di chi ieri, e sono in tanti, non si è accorto, di loro, ma furbescamente hanno pensato di cementificare quei suoli , noncuranti delle rovine dei molti settori produttivi e ancora oggi pensano di farlo». La risposta è nella cura del bene comune, sottolineano i candidati: «Il Welfare, che molti considerano un costo, noi lo consideriamo non un costo da comprimere ma una grande opportunità di sviluppo, può produrre lavoro attraverso la contrattazione sociale territoriale con le Istituzioni, contrastando le disuguaglianze che si sono acuite con la crisi e aiutando l'inclusione sociale. Parliamo di un modello di sviluppo sostenibile che significa politiche di conciliazione, politiche di accoglienza ed integrazione degli stranieri, salute e sicurezza sul territorio. Ogni sforzo però deve essere finalizzato alla creazione di "lavoro buono"».
Tanti gli interrogativi che il duo Rizzi-Lasala si è posto: Che fare? Cosa fare per cambiare le cose? Quale città consegnare alla generazioni future? Risposte nelle quali sarà centrale « l'attenzione ai beni comuni, centrale perché la prima grande ricchezza della nostra città è il suo territorio, la sua cultura, il suo patrimonio storico e artistico. La città di Barletta necessita di una Amministrazione solida, capace, che interpreti i bisogni dei giovani, delle donne, dei disoccupati degli inoccupati, di tutti coloro che oggi non possono essere qui con noi, i non autosufficienti. E che si smetta di fare crescere la città a dismisura, la città va rispettata e riqualificata». L'invito a "rinverdire" le file della politica barlettana arriva diretto al candidato sindaco Pasquale Cascella: «Sta anche ai giovani che si affacceranno in questo Consiglio Comunale a te Pasquale, nostro candidato sindaco, saper recuperare il grave sentimento di sfiducia nelle Istituzioni largamente presente nella Città, ed è per questo che abbiamo voluto mettere non solo la faccia ma anche le nostre piccole competente al servizio della nostra città».
Tema "caldo" è sempre quello della mercificazione del voto. «Non si risponde alla perdita del lavoro, alla fragilità della famiglia, mercificando il voto- sottolinea Rizzi- a coloro i quali mercificano il tuo voto bisogna rispondere con il diritto, ad avere una casa, un lavoro, l'assistenza domiciliare per i miei genitori anziani, l'assistenza per mio figlio non autosufficiente, una città sicura, e che riqualifichi le periferie»
La chiusura finale, impreziosita dalla presenza in sede di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento Europeo, è un invito alla prossima amministrazione comunale: « La città di Barletta necessita di una Amministrazione solida, capace, che interpreti i bisogni dei giovani, delle donne, dei disoccupati degli inoccupati, di tutti coloro che oggi non possono essere qui con noi, i non autosufficienti. L'assenza di politica è il dato di maggior rilievo, questa è anche la vera crisi. Abbiamo bisogno di una politica che sappia indicare i traguardi da raggiungere,individuando progetti finanziabili attraverso i rivoli regionali e comunitari e che ridia speranza alle persone. La nuova classe dirigente deve avere la capacità di essere protagonista nell'ascoltare la gente i loro bisogno di saperli interpretare, indirizzarli e porgere le giuste risposte».