Religioni

Riscoprire e riscoprirsi nel cammino di Santiago

La valenza culturale e spirituale, tra testimonianze ed esperienze di vita vissuta

«Ogni giorno intraprendiamo un cammino, noi tutti siamo in viaggio, alla scoperta di noi stessi, di Dio e dell'altro»: queste le parole con cui, nella serata di lunedì 24 luglio presso la chiesa dei Monaci, si è tenuto l'incontro esplicativo sul senso culturale e spirituale dei cammini.

Un'esplosione di gioia, condivisione, entusiasmo e racconti di vita vissuta: l'incontro alla presenza di relatori e testimoni è stato un momento per riflettere ed emozionarsi. A darne il via, padre Francesco Milillo, esperto di cammini, il quale ha esordito dicendo: «più che esperto di cammini sono esperto del camminare sull'esempio di Gesù, il primo e più grande viandante della storia». Con grande umiltà, il monaco francescano si è soffermato sulla bellezza e sull'importanza di intraprendere un cammino quale quello di Santiago come qualsiasi altro camino si decida di intraprendere nel corso della vita. Non è stato difficile scorgere dalla bellezza delle sue parole l'entusiasmo di chi crede che viaggi come questi possano arricchire l'uomo, donandogli occhi nuovi nell'approccio con le cose del mondo, della natura e del genere umano tutto.

A fare eco alle sue parole Enzo Cascella, presidente ASD Barletta Sportiva. Il cammino di Santiago è un viaggio spirituale in noi stessi oltre che di importanza religiosa, concilia mente e corpo, ha una grande valenza come attività fisica e non vi sono barriere che tengano se a guidarci è la volontà. A confermare ciò, una testimone speciale, Sterpeta Fiore.

«Esperienze come queste lasciano il segno» - ha detto Sterpeta. A vederla sembrerebbe una donna piccina in sedia a rotelle ma a sentirla parlare irrompe la sua grande forza. Ha intrapreso nel luglio 2010 il proprio cammino in compagnia dell'amica Emilia. «Non tutti sanno le risposte che si stanno cercando, io per prima non le conoscevo ma ero fermamente convinta che avrei trovato ciò che non sapevo di cercare»: così ha ripercorso il proprio viaggio alla scoperta di se stessa, raccontando alla gremita folla radunatasi per l'evento, le gioie come anche le difficoltà che percorsi come questi implicano. Le difficoltà si moltiplicano se si è su di una sedia a rotelle ma nulla può fermare chi ha nell'animo a convinzione e voglia di farcela. Non ha seguito la guida, sarebbe stato ancor più complesso. «Ognuno fa il cammino con il proprio passo » - ha detto - «in base alla propria condizione e al proprio sentire. A farci da guida la gente del posto, a commuoverci il senso di accoglienza, la generosità e la riscoperta della fiducia nell'altro» Dal 2014 Sterpeta si è impegnata a delineare cammini capaci di essere perseguiti da tutti a dimostrazione che il viaggio non si ferma con l'arrivo a Santiago ma segna tutto il resto della vita e Sterpeta ne è una prova.

Il sud Italia è anch'esso terra di cammini tra Bari, Brindisi, Messina, Lucera, le vie romane - da quella Appia a quella Traiana - ma la difficoltà è che si vive in un mondo pensato per le macchine più che per i pedoni, un mondo in cui spesso si è dimenticati il senso dell'accoglienza e dell'ospitalità.
Con il dottor Simone - intervenuto in qualità di psicologo dello sport- poi, sono state esposte tutte le sensazioni stimolate da cammini di siffatto genere ed è stato evidenziato come non di secondaria importanza sia l'aspetto nutrizionale e la preparazione tecnica.

Dall'incontro è emersa oltre che la bellezza degli occhi di chi racconta esperienze di vita vera, la valenza di un cammino che non è altro che metafora della vita. Perché non importa quanti ostacoli si incontreranno lungo la via, ciò che conta è continuare, avanzare senza resa con lo sguardo dritto alla meta. Un viaggio non implica lo spostamento fisico, non importa quanti km ci siano a separarci dalla nostra casa, anzi alle volte si può viaggiare in seduta stante. Ciò che davvero conta è tornare con occhi nuovi, con maggiore consapevolezza e ricchezza. Da un viaggio non si ritorna mai come si è partiti e forse questa è la più grande ricchezza che può derivarne.
  • Turismo religioso
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