La città
Ricercatore barlettano sviluppa un’innovativa tecnica per la valutazione dello stato di salute dei coralli
Lo studio ha riguardato l'ambiente coralligeno di Hong Kong
Barletta - venerdì 11 dicembre 2020
In una recente ricerca condotta dal Dottor Walter Dellisanti, giovane ricercatore di Barletta, sono state sviluppate nuove tecniche, non invasive, per la valutazione dello stato di salute dei coralli.
Walter Dellisanti, biologo marino, ha condotto i suoi studi presso la City University di Hong Kong dove ha sviluppato nuovi protocolli da utilizzare con il sistema subacqueo di respirometria chiamato CISME (Community In Situ Metabolism) in grado di effettuare misurazioni subacquee direttamente sulla superficie dei coralli per valutarne lo stato di salute e di stress causato dagli eventi estremi di cambiamenti climatici.
La misura dello stato di salute della barriera corallina è un altro importante indicatore sullo stato di salute dell'intero pianeta.
L'idea rivoluzionaria sviluppata dal Dottor Dellisanti, in collaborazione con i colleghi della University of North Carolina, è quella di portare gli strumenti di laboratorio sott'acqua senza distruggere e/o raccogliere frammenti di coralli come solitamente si è usato fare nel corso degli ultimi 30 anni. La tecnica richiede un'elevata esperienza a livello subacqueo nonché preparazione alle principali condizioni ambientali come moto ondoso, basse temperature, oltre a un limitato di tempo in immersione subacquea.
Tramite i protocolli proposti e sviluppati dal giovane ricercatore barlettano, oggi è possibile accertare la risposta dei coralli alle variazioni ambientali in condizioni naturali, e la tecnica è stata utilizzata recentemente per la valutazione del metabolismo e dei tassi di calcificazione dei coralli ad Hong Kong.
Lo studio ha riguardato l'ambiente coralligeno di Hong Kong in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e come i delicati organismi marini riescono a vivere, modulando il metabolismo, in condizioni normalmente critiche per tutti gli altri coralli del pianeta.
Studio finanziato dallo State Key Laboratory of Marine Pollution – City University of Hong Kong, e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Marine Science https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmars.2020.571451/full
Walter Dellisanti, biologo marino, ha condotto i suoi studi presso la City University di Hong Kong dove ha sviluppato nuovi protocolli da utilizzare con il sistema subacqueo di respirometria chiamato CISME (Community In Situ Metabolism) in grado di effettuare misurazioni subacquee direttamente sulla superficie dei coralli per valutarne lo stato di salute e di stress causato dagli eventi estremi di cambiamenti climatici.
La misura dello stato di salute della barriera corallina è un altro importante indicatore sullo stato di salute dell'intero pianeta.
L'idea rivoluzionaria sviluppata dal Dottor Dellisanti, in collaborazione con i colleghi della University of North Carolina, è quella di portare gli strumenti di laboratorio sott'acqua senza distruggere e/o raccogliere frammenti di coralli come solitamente si è usato fare nel corso degli ultimi 30 anni. La tecnica richiede un'elevata esperienza a livello subacqueo nonché preparazione alle principali condizioni ambientali come moto ondoso, basse temperature, oltre a un limitato di tempo in immersione subacquea.
Tramite i protocolli proposti e sviluppati dal giovane ricercatore barlettano, oggi è possibile accertare la risposta dei coralli alle variazioni ambientali in condizioni naturali, e la tecnica è stata utilizzata recentemente per la valutazione del metabolismo e dei tassi di calcificazione dei coralli ad Hong Kong.
Lo studio ha riguardato l'ambiente coralligeno di Hong Kong in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e come i delicati organismi marini riescono a vivere, modulando il metabolismo, in condizioni normalmente critiche per tutti gli altri coralli del pianeta.
Studio finanziato dallo State Key Laboratory of Marine Pollution – City University of Hong Kong, e pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Marine Science https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmars.2020.571451/full