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Cronaca

Rapinarono un "Compro oro e argento" di Corato, condannato un barlettano

Due le condanne per la rapina a mano armata effettuata l'11 gennaio 2020

Hanno commesso una rapina in un "Compro oro e argento" di Corato l'11 gennaio 2020. Al termine del processo col rito abbreviato, il gup del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, ha deciso di condannare due imputati (entrambi alla pena di 4 anni e 2 mesi) e di assolvere il terzo («per non aver commesso il fatto»).

I tre imputati, Michele Calabrese, 43enne di Barletta, Gianfranco Del Rosso, 33enne di Molfetta, e Domenico Gigante, 29enne di Terlizzi (i primi due condannati, dopo aver ammesso le loro responsabilità, il terzo assolto, confinato ai domiciliari e, da ieri, rimesso in libertà), sono stati arrestati il 17 luglio 2020 dai finanzieri del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari perché ritenuti responsabili dei reati, in concorso, di rapina aggravata e porto illegale di arma comune da sparo.

I destinatari dell'ordinanza, tra i quali Gianfranco Del Rosso (in carcere), assistito dall'avvocato Michele Salvemini, e Domenico Gigante (ai domiciliari), difeso dal legale Maurizio Masellis, sono stati gravemente indiziati di aver effettuato, l'11 gennaio 2020, a Corato, una rapina a mano armata ad un esercizio commerciale con insegna "Compro oro e argento" che ha consentito loro di impossessarsi di denaro, di monili in oro e di pietre preziose per un valore di circa 15mila euro.

In particolare, il colpo è stato realizzato dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza e disprezzo per i provvedimenti delle Autorità. Michele Calabrese e Gianfranco Del Rosso, infatti, annoverano numerose condanne definitive per diversi reati, anche di rapina e di furto (finanche di associazione per delinquere di stampo mafioso per il 43enne), ed entrambi sono stati attinti dalla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, ieri, ha inflitto 4 anni e 2 mesi ad entrambi, mentre ha assolto, «per non aver commesso il fatto», Domenico Gigante, incensurato, che avrebbe avuto il ruolo di complice. Sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, a rimanere fuori, a far da palo, mentre gli altri due sarebbero entrati per rubare denaro e gioielli, arma in pugno. Dettaglio che non è stato sufficiente: il 29enne è stato scagionato e rimesso in libertà.

Un'assoluzione, quest'ultima, salutata con grande soddisfazione dal proprio legale, Maurizio Masellis. Gli altri due imputati, invece, che hanno ammesso di aver commesso la rapina al "Compro oro e argento", restano detenuti. Secondo le indagini stavano pianificando altri colpi o attività legate allo spaccio di droga.
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