Galà Sport 2012
Galà Sport 2012
Eventi

Quelli che… guardano da casa il Galà dello Sport

Tanti gli atleti non invitati e le “discrasie” politiche. Lo sport barlettano diviso tra premiati ed illustri esclusi

Che sport e politica fossero in qualche modo collegate, in molti lo sospettavano, ma sono davvero tante, fin troppe, le segnalazioni e le lamentele pervenuteci in redazione in seguito alla serata di Gala dello Sport, patrocinata dal Comune di Barletta, che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto premiare tutte le eccellenze sportive, soprattutto quelle che si sono distinte sul panorama nazionale ed internazionale. Gran parte dell'opinione pubblica è rimasta sbigottita dall'organizzazione del Gran Galà, apparsa legata a doppio filo con il mondo della politica e discriminante per alcune delle realtà cittadine che hanno conseguito risultati importanti. Quel che lascia maggiormente sgomenti è la quasi totale mancanza di considerazione, se non addirittura l'assenza di alcune delle personalità sportive di spicco in diversi sport che da diversi anni continuano a dare soddisfazioni a raffica ai colori biancorossi, mentre il "rovescio della medaglia" vede quasi tutte le personalità di spicco della politica locale presenti alla manifestazione.

Ma non doveva forse trattarsi di una manifestazione sportiva? E che fine hanno fatto tutti quegli atleti campioni nelle rispettive categorie? Volendo passare in rassegna i nomi degli illustri assenti, ci si chiede effettivamente quali metodi abbia adottato la giuria per la scelta dei "vincitori". Gli sport "penalizzati" o addirittura esclusi sono davvero tanti, forse fin troppi: dal calcio al basket, dalla pallavolo al canottaggio passando per gli scacchi. È stata persino "dimenticata" l'Associazione Polisportiva Sportinsieme Sud Barletta, associazione che da anni si occupa di sport rivolti ai diversamente abili, provando a donare qualche sorriso ai tanti disabili appassionati di sport i quali, con sacrifici e innumerevoli sforzi, girano l'Italia raccogliendo applausi e soddisfazioni. L'Associazione Sud Barletta era presente con una delegazione all'evento, ma nessuno sul palco si è ricordato di nominare questi coraggiosi sportivi, e la squadra di basket in carrozzina ha pensato bene di dare forfait, indignata per la scelta.

Ma andiamo più a fondo analizzando, disciplina per disciplina, quali sono gli "esclusi" eccellenti e quali titoli Barletta ha preferito non applaudire. Probabilmente lo sport più "colpito" è stato la pallavolo. Infatti, né la Cardo Volley Barletta né l'Axia Volley Barletta, team femminili che contano nei propri settori giovanili centinaia di iscritti, facendo dell'attività con i più piccoli un punto di forza, erano presenti con proprie delegazioni alla manifestazione, né hanno ricevuto premi. Ancor più grave è l'assenza di Fabiana Lupo, pallavolista barlettana che ha fatto parte della nazionale italiana militare volley ai recenti mondiali di categoria di Rio de Janeiro, evento evidentemente di scarsa importanza perché venisse preso in considerazione. Passando alla palla a spicchi, si è pensato bene di soprassedere ai risultati sportivi che la Cestistica Barletta in questi anni sta ottenendo con disarmante continuità. Anche i giovani talenti del canottaggio barlettano gusteranno la manifestazione davanti ai teleschermi: i risultati della promettente Paola Piazzolla, evidentemente, non erano all'altezza della situazione. Come è possibile, inoltre, dimenticare il nostro concittadino Gennaro Delvecchio, centrocampista in forza al Catania, che nel 2011 è stato protagonista della promozione in serie A dell'Atalanta?

Le polemiche legate alle assenze non mancano nemmeno negli scacchi, dove si è preferito tralasciare i risultati conseguiti da 3 squadre cittadine (due del Liceo Scientifico e una del Liceo Classico cittadino) prime classificate nei Campionati Giovanili Studenteschi di Spoleto, ma anche quelli della vice-campionessa italiana Under 18 Alessia Santeramo, che ha difeso i colori italiani persino all'europeo di categoria pur avendo appena 13 anni. Ma a polemizzare sono anche personalità politiche e premiati. È il caso del Barletta Calcio, i cui rappresentanti (il presidente Roberto Tatò, suo figlio il vice-presidente Walter e il capitano Simone Guerri) sono stati accolti polemicamente sul palco dall'assessore regionale allo sport Maria Campese. L'assessore Campese è sembrata quasi infastidita e, forse, giustamente contrariata, nel conferimento del premio al sodalizio di via Vittorio Veneto, esordendo con parole pesanti in una serata che si preannunciava festosa: «Tra le tante autorità, proprio a me doveva toccare di premiare il Barletta. Il calcio è uno sport dove i valori per i giovani sono solo i soldi e il voler a tutti i costi diventare famosi. Ci sono sport, meno famosi, dove vengono fatti enormi sacrifici senza il guadagno di un euro e, secondo me, ci dovrebbe essere meno attenzione per il calcio e molta di più per gli sport cosiddetti minori». Una dichiarazione forte che ha lasciato sbigottito il pubblico presente in sala: probabilmente, un intervento del genere, seppur condivisibile perché favorevole alle periferie del mondo dello sport troppo spesso costrette ad enormi sacrifici per coprire i costi di gestione, in un momento di festa sarebbe stato evitabile. Il conseguente botta e risposta sul palco lascia aperto uno scenario ancora importante, troppo grande per essere dimenticato, all'interno dell'eterna "disfida" tra il mondo del calcio e le cosiddette realtà minori. Uno scenario che sarà senza dubbio analizzato da Barlettalife per sottolineare ancora una volta il malcontento di entrambe le parti sportive.

Questo Galà dello Sport lascia ancora irrisolti diversi interrogativi. Nonostante l'evento sia terminato martedì, pesanti strascichi e considerazioni polemiche non possono non attenuarsi. Non si può ancora chiudere il sipario del Teatro Curci, c'è ancora qualche sportivo che… guarda il Galà dello sport comodamente seduto sul divano di casa.
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