Fieramosca monumento nuvole
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Turismo

Quale turismo per Barletta?

Lettera del direttore di Confesercenti Bat Landriscina in risposta a Barlettalife. «Bisogna partire dalle infrastrutture della città»

«L'interessante articolo "Tra Disfide a perdere e finto turismo" pubblicato su Barlettalife dal buon Franco Caputo ( ex assessore della Città di Barletta), mi offre lo spunto per esprimere il mio punto di vista sul tema turismo del ns. territorio provinciale ritenendomi un addetto ai lavori (per titolo professionale e per aver partecipato, spesso in maniera conflittuale ma costruttiva, ai Tavoli di Sviluppo Locale quale direttore provinciale Confesercenti BAT e direttore Assoturismo Puglia nonché ex componente dei C.d. A. del Patto Territoriale, prima, e dell'Agenzia Puglia Imperiale, poi, quale rappresentante del Partenariato Economico Sociale (PES) del CNEL)». E' quanto scrive in una lunga e puntuale nota indirizzata alla nostra redazione il direttore provinciale di Confesercenti Bat e Assoturismo Puglia Raffaele Mario Landriscina. «Un partenariato (formato da Associazioni Datoriali e Sindacati Lavoratori dipendenti) della BAT, professionalmente eccelso, ma mortificato dalla "Politica locale" che lo ha considerato più spesso un fastidio anziché una risorsa. Non nascondo che, come ormai da alcuni avviene, in un primo momento, ho avuto perplessità se intervenire o meno sull'argomento in quanto, spesso e volentieri, la comunicazione sui mass-media è ormai contrassegnata da fiumi di parole e scarsa concretezza; ma, in questo caso, ho apprezzato l'invito indiretto, insito nell'articolo , fatto dal dott. Caputo a parlare di " Governance" dei processi di sviluppo economico produttivi, a partire da quelli del turismo.

E' proprio da questa parolina, di grande contenuto, che bisognerebbe cercare di ripartire per affrontare i problemi legati ai Progetti/Programmi di sviluppo economico, ai Progetti/Programmi sulla Partecipazione Attiva dei Cittadini ( ivi compresi tutti gli attori ed i soggetti, pubblici e privati, interessati) alla gestione della Res Pubblica della Città, cui la Politica (con la P maiuscola ) Locale, attraverso i propri rappresentanti, dovrebbe ispirarsi, evitando personalismi, autoreferenzialità, sentimenti di onniscienza, populismo, ecc. ( chi più ne ha, ne metta), dal tenore meramente demagogico. Ciò vale per tutti i settori delle Comunità locali (sociale ed economico in primis) ed ancor di più per il " TURISMO", di cui difficilmente se ne riconosce la "complessità" (intesa come articolazione integrata dei suoi componenti e non come difficoltà) e per le cui problematiche, quasi sempre vengono chiamati ad affrontarle soggetti e professionisti quantomeno inesperti e dai curricula spesso generalisti. Tra l'altro la complessità cui giustamente fa riferimento il dott. Caputo, proprio per le interazioni cui fa riferimento, non può non contemplare un approccio sistemico ed integrato alle tematiche del Turismo, quasi sempre, al contrario, trattate a "compartimenti stagni", con un approccio, ormai superato, per stereotipi, quali il "mare"; la "spiaggia", "la vacanza ricreativa"; "i monumenti artistico- culturali"; l'enogastronomia; "gli spettacoli musicali, teatrali, ecc". Si dimentica così che per un approccio professionale alla tematica Turismo bisogna partire dalle dotazioni infrastrutturali di un luogo, una Città, una Provincia ecc. affrontando problematiche legate, per esempio ed a mero titolo esemplificativo, all'Urbanistica, alle Coste, al Patrimonio Immobiliare, ai Trasporti, ai Servizi connessi quali Parcheggi, Arredi Urbani, Piani Traffico, Mobilità, tradizionali ed alternative, ecc..

Bisognerebbe quindi partire da tutt'altri Settori in cui è organizzata la macchina amministrativa delle Città, Province, Regione se si volesse seriamente garantire lo sviluppo turistico della nostra Provincia che io, più che "serio e responsabile" come lo definisce il dott. Caputo, definirei "professionale e specialistico", oltre che, secondo il mio modestissimo parere, etico e responsabile, rivolgendo i suoi effetti sull' AMBIENTE e sulla sua sostenibilità e vivibilità Urbana. Basti pensare alle maggiori mente turistiche, sia italiane che internazionali, soprattutto culturali e d'Arte, cui il ns. territorio fa spesso riferimento, aspirando di divenire tale.

A tal proposito e ritornando sul concetto di Governance di un Sistema Produttivo (nel nostro caso turistico), condividendo il principio imprescindibile su cui è basato, così come indicato dal dott. Caputo, quale il "costante raccordo tra la parte Pubblica e Privata", nonché le criticità ed i problemi irrisolti descritti, vorrei centrare maggiormente il principio espresso sulla "condivisione" e sull' "ottica di sistema su scala provinciale" espresso, aggiungendo alcune riflessioni e considerazioni, penso utili alla discussione.

La Provincia sognata dai nostri avi non è certamente ciò che oggi rappresenta, vista dai più come un inutile e costoso Carrozzone Politico. Lungi da me l'idea di salire sul carro del Populismo più in voga circa la loro abolizione ( anzi, penso che dovremmo difendere la nostra a spada tratta), non si può, però, non condividere il fatto che le responsabilità su tale considerazione popolare, pur se diffuse a vari livelli, siano quasi tutte di natura politica e perlopiù addebitabili sui rappresentanti più in vista dell'Agone politico delle nostre Città e del territorio Provinciale, di tutti gli schieramenti in campo, in misura proporzionata alla loro rappresentanza (quantomeno perché "classe dirigente"). A tal proposito l'ex assessore Caputo ricorderà che ai tavoli (pochi) di concertazione cui ci si incontrava, il sottoscritto non riusciva a capire perché la "Politica locale tutta", invece di preparare al meglio le elezioni provinciali costitutive (concentrandosi sulle problematiche della localizzazione degli Uffici Provinciali, della Prefettura, della nascita della Camera di Commercio ed altro, che tanto hanno diviso)cercando di creare i presupposti per far partire subito con il piede giusto la Amministrazione provinciale nascente (a prescindere da quale colore politico fosse stata successivamente caratterizzata) e rimandando, lealmente, la disputa politica al solo periodo elettorale, ci si è, al contrario, divisi prima di partire. Perché ci si è persi in sterili polemiche campanilistiche ben sapendo tutti che il ns. territorio ha nella sua eterogeneità le caratteristiche necessarie per competere con i mercati ed i sistemi economici regionali, nazionali ed internazionali?

Perché quegli stessi attori e quella stessa Politica non hanno saputo chiarire, soprattutto a noi del Partenariato Economico Sociale CNEL, con quali Organismi (Patto, Provincia, Piano Strategico) attuare il/i Programma/i di Sviluppo già in essere ed ampiamente studiati e concertati, solo da integrare ed aggiornare? Ricorderà che le becere scelte di divisione campanilistica, frutto anche di strumentalizzazioni dei vari schieramenti politici in campo e, spesso, infaustamente, frutto di conflitti ulteriori all'interno dello stesso schieramento, hanno quasi mai offerto risposte certe e precise, proprio sulla metodologia della Governance del Territorio da attuare (anzi posticipandone spesso la trattazione per poter continuare, nel frattempo, a gestire i propri orticelli).

Ancora oggi, per esempio non si sa quale continuità sarà assicurata al Patto Territoriale; alle sue Agenzie; se vi sarà una loro integrazione con il Piano Strategico Vision 2020. Ancora poco o nulla si sa del metodo di partecipazione da adottarsi per il PTCP della provincia BAT, pur avendolo affidato a professionisti della vecchia guardia del Patto e delle sue Agenzie e nulla dicendo sulla sua integrazione con i risultati prodotti dal Piano Strategico. Non si può cioè non prendere atto che si continua a galleggiare basando la propria attività politica sull' ordinaria amministrazione (come se tutto procedesse bene), salvo acuire il conflitto politico in alcuni in momenti topici quando c'è da dividere qualche torta rappresentata dalle sempre meno finanziarie regionali e comunitarie. Ricorderà tutta la polemica scaturita dalla "lista della spesa" di Opere Pubbliche cittadine presentata dai Comuni della Provincia BAT al momento dell'erogazione della 1^ tranche di finanziamento del Piano Strategico, anziché condividere la realizzazione di un Progetto di Sistema, possibilmente infrastrutturale, a beneficio di tutto il territorio provinciale). Una metodologia politica di basso respiro, cioè, basata ora per tenere in piedi Uffici Inutili, ora per gestire clientelarmente le varie campagne elettorali succedutesi, ora per accontentare gli amici dei rappresentanti degli schieramenti Vari per perpetuare un circuito vizioso atto ad alimentare la rielezione per le poltrone del potere. Certo è anche vero che ciò che è successo nel nostro territorio può essere riportato, pari pari, al "caso – Italia", ma non si può pensare oggi di continuare a ragionare in termini utilitaristici per salvaguardare questa o quella Istituzione, questo o quell' Ufficio, questo o quel Politico, questa o quella Impresa. Oggi è l'ora, se veramente si volesse affrontare il tema della Governance, a tutti i livelli, di innanzitutto cambiare Metodo, azzerando, contestualmente, le posizioni precostituite, proprio per dare "pari opportunità" a tutti gli attori dello sviluppo socio economico interessati, in un contesto di libera concorrenza meritocratica e professionale.

E' il momento che la Politica, con la "p" maiuscola, si caratterizzi per Eticità, Moralità e Competenza e si assuma tutte le responsabilità della situazione di crisi in cui si trova, creando le condizioni oggettive di una vera Partecipazione, di una vera Condivisione e Concertazione affinché possa ricostituirsi un Gruppo Dirigente (non un Capo, non un Sindaco, non un Assessore, ma un "team") con competenze politiche all'altezza del difficile e delicato momento storico che stiamo attraversando.

Quanto all' Agenzia Puglia Imperiale Turismo, vorrei ricordare, all'ex ass. Caputo, essendone stato uno dei suoi costituenti (quando la "Buona Politica" ed alcuni sognatori delle Associazioni di Categoria come il sottoscritto hanno costituito il Patto Territoriale e le sue Agenzie) che l'Agenzia per il Turismo (APIT), progettata e programmata con competenza (certamente brillante dal punto di vista delle impostazioni del brand e della "Comunicazione") è stata fortemente voluta dalle Associazioni Imprenditoriali, come quella che rappresento. Ha però nel tempo maturato un solo, ma evidentissimo neo, la autoreferenzialità e la supponenza evidente di alcuni dei suoi dirigenti, tecnici e politici, succedutisi nel tempo, che l' hanno portata, rispetto ai principi di Governance di cui sopra, ad "isolarsi" in una torre eburnea, forte dei grossi finanziamenti ricevuti (non è assolutamente vero che i fondi sono esigui; oggi sono sicuramente meno di quelli ricevuti in passato ma la loro gestione è stata effettuata certamente con poca oculatezza e lungimiranza) ma poco propensa ed idonea ad implementarne la presenza nel tessuto produttivo locale privato, incapace ad interagire e creare partenariati con le Imprese del Territorio e con le loro Associazioni di Categoria; proprio il contrario del raccordo pubblico - privato auspicato da Caputo. Il sottoscritto, nelle sue funzioni di Consigliere d' Amministrazione, da sempre, al contrario e coerentemente, aveva messo in guardia la dirigenza, tecnica e politica, dell'Agenzia, circa la necessità di investire qualche soldino per una più appropriata animazione territoriale e per creare reti con i partner privati, ma tali sollecitazioni sono cadute puntualmente nel vano. Si è preferito spendere ingenti risorse in continue e ripetute progettualità, in molteplici assunzioni di risorse umane (esageriamo se parliamo di clientela?), fecendo spesso ricorso ad innumerevoli e costosi studi e consulenze esterne per accedere a fondi pubblici, spesso comunitari, il cui utilizzo non si può certo dire abbia prodotto risultati conseguenti alle grosse cifre spese, con ritorni sicuramente inadeguati.

Purtroppo tale atteggiamento di autoreferenzialità e di incapacità al confronto, è spesso sfociata in contrasti con persone (come il sottoscritto ed altri amici del PES CNEL, che hanno pagato personalmente, con l'allontanamento dal Consiglio d' Amministrazione) sino ad arrivare(cosa per me molto grave, di cui non so se l'ex ass. Caputo è a conoscenza, ma sottaciuta colpevolmente da politici di tutti gli schieramenti) allo scontro globale sulle attività dell' Agenzie, sfociata con atti pesanti di contrasto rappresentati dalla mancata sottoscrizione, da parte del PES CNEL della BAT, dei Progetti di Sistema Turistico Locali (STL) e del Sistemi Ambientale Culturale (SAC) proposti alla Regione Puglia (anch'essa per la verità poco attenta alle dinamiche sulla partecipazione attiva a tali progetti visto che, non so se volontariamente o meno, ha chiuso un occhio su tale evidente assenza) e supportati dalla presidenza della Provincia che, se da un lato continuava a rendersi disponibile ad una nuova politica di Sviluppo Turistico Prov.le più concertata e partecipata, dall' altro dava mandato all' Agenzia di rappresentarla ai Tavoli Regionali, ben sapendo della polemica in atto. A questi tavoli i nostri progetti di SAC e STL di importanza regionale giungevano, a differenza di tutti gli altri provenienti dalle altre Province, con firme di Associazioni Partners di carattere localistico o, ancor peggio, con firme di Associazioni Datoriali di livello provinciale barese, anzichè BAT, sfruttando strumentalmente i conflitti istituzionali in atto tra i livelli territoriali delle associazioni datoriali BARI – BAT.

E' evidente dunque che, su queste basi, ed alla luce delle criticità istituzionali legate alla sopravvivenza della ns. provincia, non si può certo affermare che la Politica Locale, non sia responsabile della situazione di crisi in cui langue, né si può continuare, da parte di tutti i soggetti in campo, a predicare bene e razzolare male e, per esempio, dichiararsi disponibili al dialogo quando si è in presenza di campagne elettorali e iniziative ufficiali (oppure quando si aspira a ricoprire ruoli amministrativi importanti e si ricoprono ruoli istituzionali di partito) e, non appena raggiunto lo scopo, agire praticamente al contrario di quanto predicato, dimenticando d'incanto promesse e iniziative partecipate e concertate. Questo è ciò che è avvenuto durante tutta la seconda Repubblica locale ed è, ahimè, ciò che continua a perpetuarsi davanti agli occhi di ormai sempre più delusi cittadini ed attori dell'economia locale come il sottoscritto.

Non voglio però spegnere quel barlume di speranza che ha sempre contraddistinti il mio operato per cui mi dichiaro disponibile (come ho sempre fatto con chiunque) a collaborare in futuro, anche con il dott. Caputo, con tutti coloro i quali vogliano condividere scelte di Governance Politico Istituzionale del territorio secondo i principi espressi in queste mie lunghe considerazioni (di cui mi scuso), ma indispensabili a chiarirsi, lo spero, una volta per tutte».
  • Politiche per il turismo
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