Eventi
Puglia con le orecchie d'asino: il 70,8% dei pugliesi non ha letto un libro nel 2014
Triste primato per la nostra regione secondo l'Istat
Puglia - domenica 12 aprile 2015
Pugliesi in castigo dietro la lavagna: il 70,8% non ha letto un libro in un anno. La Puglia Cenerentola della lettura, contende lo scomodo ultimo posto in classifica alla sola Sicilia, maglia nera col 71,8%. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha introdotto con i dati del report Istat 2014 il XVII Workshop di Teca del Mediterraneo, la biblioteca multimediale consiliare, in programma a Bari sul tema "Il ruolo delle biblioteche in tempi di crisi tra economia e welfare per un nuovo sviluppo del Paese".
Oltre 20 milioni di italiani non leggono affatto. Né libri né giornali – ha fatto presente - anzi, considerano la lettura una perdita di tempo. In Italia si legge poco, comunque meno che negli altri paesi europei. Mentre è scontato che davanti a chi rinuncia ai libri si aprono meno opportunità culturali ed economiche, è pesante che i non lettori rappresentino oltre la metà della popolazione in ben 14 regioni su 20. In Italia si pubblica più di quanto si legge: la produzione editoriale è alta, acquisti e lettura sono bassi.
Tra risposte fornite da chi non legge, "non raggiunge nemmeno l'1% la 'scusa' dell'assenza di biblioteche, quale causa del mancato avvicinamento alla lettura, ma per tutti gli analisti la funzione delle biblioteche è fondamentale – ha aggiunto il presidente Introna - una buona distribuzione e attività della rete bibliotecaria sul territorio è determinante". Il presidente Introna ha fornito due notizie di segno opposto che arrivano dalla cronaca. Da una parte le proteste di associazioni e cittadini per sottrarre alla chiusura i centri bibliotecari - alcuni di rilievo, come la Magna Capitana di Foggia - che fanno capo alle Province, dismesse "da una riforma più annunciata che realizzata, non accompagnata dal Governo nazionale da regole essenziali di funzionamento". L'esempio virtuoso arriva invece da Trani, dove a fine mese aprirà la prima biblioteca di quartiere a Pozzopiano, nei locali della libreria per i bambini.
Di fronte a questi aspetti e problemi, è quanto mai opportuno quindi che a riflettere sulle politiche e le necessità della rete bibliotecaria siano i protagonisti della sfida quotidiana per la lettura e la crescita culturale.
Oltre 20 milioni di italiani non leggono affatto. Né libri né giornali – ha fatto presente - anzi, considerano la lettura una perdita di tempo. In Italia si legge poco, comunque meno che negli altri paesi europei. Mentre è scontato che davanti a chi rinuncia ai libri si aprono meno opportunità culturali ed economiche, è pesante che i non lettori rappresentino oltre la metà della popolazione in ben 14 regioni su 20. In Italia si pubblica più di quanto si legge: la produzione editoriale è alta, acquisti e lettura sono bassi.
Tra risposte fornite da chi non legge, "non raggiunge nemmeno l'1% la 'scusa' dell'assenza di biblioteche, quale causa del mancato avvicinamento alla lettura, ma per tutti gli analisti la funzione delle biblioteche è fondamentale – ha aggiunto il presidente Introna - una buona distribuzione e attività della rete bibliotecaria sul territorio è determinante". Il presidente Introna ha fornito due notizie di segno opposto che arrivano dalla cronaca. Da una parte le proteste di associazioni e cittadini per sottrarre alla chiusura i centri bibliotecari - alcuni di rilievo, come la Magna Capitana di Foggia - che fanno capo alle Province, dismesse "da una riforma più annunciata che realizzata, non accompagnata dal Governo nazionale da regole essenziali di funzionamento". L'esempio virtuoso arriva invece da Trani, dove a fine mese aprirà la prima biblioteca di quartiere a Pozzopiano, nei locali della libreria per i bambini.
Di fronte a questi aspetti e problemi, è quanto mai opportuno quindi che a riflettere sulle politiche e le necessità della rete bibliotecaria siano i protagonisti della sfida quotidiana per la lettura e la crescita culturale.