La città
Proteste e polemiche, la TARI arriva a Palazzo di Città
Questa mattina confronto tra una delegazione di cittadini e il sindaco Cascella
Barletta - sabato 1 novembre 2014
13.31
Vogliamo pagare ma vogliamo pagare il giusto. Questo il motto presente in Corso Vittorio Emanuele, ai piedi di Palazzo di Città, questa mattina a Barletta. In piazza, dopo un tam-tam mediatico nato e cresciuto sui social networks, circa 200 cittadini, amareggiati per la salata gabella della prima rata TARI, saldabile dal 16 ottobre e tanto somigliante nei suoi aumenti-derivanti dalle decisioni del Governo nazionale-a un'autentica "mazzata" per tanti contribuenti, in un momento storico in cui la parola "crisi" è infedele compagna delle tasche italiane e barlettane. Non si sono registrati attimi di tensione, ma la problematica e la sua presa sono più che palpabili.
Amarezza per i rincari, rabbia per una disoccupazione crescente, lamentele per il servizio offerto: queste le componenti lungo le quali è viaggiato il malcontento popolare, spostatosi poi su rappresentanza di una delegazione in Sala Giunta, laddove è maturato un confronto con il sindaco Pasquale Cascella, gli assessori comunali Francabandiera, Rizzi e Lanotte e i tecnici, responsabili delle sezioni Finanze e Tributi, Palmitessa e Nigro. La discussione nelle stanze del Comune è durata più o meno due ore: sul tavolo istanze di un composito gruppo di cittadini. Nel futuro ci sono la prima rata Tasi e la seconda rata Tari, da saldare tra dicembre e marzo 2015. «Sono tasse imposte dallo Stato» spiegano dal Comune, ma «cercheremo di venire incontro alle esigenze dei cittadini».
In caso di mancato pagamento, per i contribuenti sono previste visite di accertamento, durante le quali si può procedere al saldo con un sovrapprezzo di 7 euro e 20 centesimi entro 60 giorni. Oltre questo spazio temporale, scatta una mora del 30%. La richiesta dei cittadini è di provvedere al ricalcolo della tassa e di trovare modalità di versamento diverse per una politica fiscale ad oggi penalizzante. Il confronto è durato più di due ore, con la promessa del sindaco di trattare la tematica nel prossimo congresso nazionale dell'Anci e la consapevolezza che la questione è quanto mai stringente e bisognosa di soluzioni e aggiornamenti.
Amarezza per i rincari, rabbia per una disoccupazione crescente, lamentele per il servizio offerto: queste le componenti lungo le quali è viaggiato il malcontento popolare, spostatosi poi su rappresentanza di una delegazione in Sala Giunta, laddove è maturato un confronto con il sindaco Pasquale Cascella, gli assessori comunali Francabandiera, Rizzi e Lanotte e i tecnici, responsabili delle sezioni Finanze e Tributi, Palmitessa e Nigro. La discussione nelle stanze del Comune è durata più o meno due ore: sul tavolo istanze di un composito gruppo di cittadini. Nel futuro ci sono la prima rata Tasi e la seconda rata Tari, da saldare tra dicembre e marzo 2015. «Sono tasse imposte dallo Stato» spiegano dal Comune, ma «cercheremo di venire incontro alle esigenze dei cittadini».
In caso di mancato pagamento, per i contribuenti sono previste visite di accertamento, durante le quali si può procedere al saldo con un sovrapprezzo di 7 euro e 20 centesimi entro 60 giorni. Oltre questo spazio temporale, scatta una mora del 30%. La richiesta dei cittadini è di provvedere al ricalcolo della tassa e di trovare modalità di versamento diverse per una politica fiscale ad oggi penalizzante. Il confronto è durato più di due ore, con la promessa del sindaco di trattare la tematica nel prossimo congresso nazionale dell'Anci e la consapevolezza che la questione è quanto mai stringente e bisognosa di soluzioni e aggiornamenti.