Politica
Polveri nella zona industriale di Barletta: risponde il sindaco Cannito in consiglio comunale
Le parole del primo cittadino alla domanda di attualità sul tema che tiene banco da giorni
Barletta - mercoledì 15 gennaio 2025
13.12
«L'argomento è importante perché attiene la salute pubblica. Dobbiamo aspettare i risultati delle analisi, abbiamo immediatamente convocato ARPA, fatto i sopralluoghi con i nostri vigili urbani, ascoltato i cittadini». Così è intervenuto il sindaco Cosimo Cannito durante la seduta del consiglio comunale di oggi, sul tema che sta tenendo banco da giorni nella cronaca cittadina: oggetto delle polemiche è la dispersione di polveri rossastre segnalate dai cittadini nella zona industriale di via Trani.
«Io un'idea ce l'ho - ha detto il sindaco - e penso che le responsabilità saranno individuate, perché c'è una correlazione di natura direi chimica, tecnica, professionale, industriale. Mi fermo qua. Domenica mattina ho chiamato il centro antiveleno di Pavia con il quale ho sempre collaborato e abbiamo condiviso alcune informazioni.
Voglio già dire questo: se il materiale depositato fa riferimento al fosforo, il fosforo non è cancerogeno. Io penso che si tratti di fosforo, che è un prodotto della lavorazione di una industria di quella maglia urbanistica. Già questo è molto importante e ci tranquillizza molto.
Ciò non toglie che noi abbiamo già comunicato che nel momento in cui individueremo le responsabilità, dovranno partire le sanzioni come prevede la legge. L'amministrazione comunale è molto attenta all'argomento, non sta trascurando nulla. Ne abbiamo parlato anche domenica con i colleghi del centro antiveleni, aspettiamo i risultati ARPA. Risultati che purtroppo arrivano con molto ritardo. Ho un'interlocuzione quasi quotidiana con ARPA, a proposito per esempio dei dati analitici riferiti all'orto botanico. Per informazione questi dati sono mandati a Taranto per quanto riguarda i terreni, a Brindisi per quanto riguarda la diossina, a Foggia per quanto riguarda le acque sotterranee.
Da agosto non abbiamo le risposte che devono essere validate da ARPA, che è il nostro riferimento istituzionale e si mortifica dal fatto che purtroppo per carenze di personale non può soddisfare le intere esigenze ambientaliste della Puglia. Mi sono quindi adoperato io perché i laboratori dessero la risposta ad ARPA. Chiederemo ad ARPA a quale laboratorio ha inviato i campioni e chiameremo il laboratorio per sollecitare la risposta. Rimane il fatto che ove dovesse trattarsi di fosforo come penso sia, non c'è il rischio cancerogeno» ha concluso il primo cittadino.
«Io un'idea ce l'ho - ha detto il sindaco - e penso che le responsabilità saranno individuate, perché c'è una correlazione di natura direi chimica, tecnica, professionale, industriale. Mi fermo qua. Domenica mattina ho chiamato il centro antiveleno di Pavia con il quale ho sempre collaborato e abbiamo condiviso alcune informazioni.
Voglio già dire questo: se il materiale depositato fa riferimento al fosforo, il fosforo non è cancerogeno. Io penso che si tratti di fosforo, che è un prodotto della lavorazione di una industria di quella maglia urbanistica. Già questo è molto importante e ci tranquillizza molto.
Ciò non toglie che noi abbiamo già comunicato che nel momento in cui individueremo le responsabilità, dovranno partire le sanzioni come prevede la legge. L'amministrazione comunale è molto attenta all'argomento, non sta trascurando nulla. Ne abbiamo parlato anche domenica con i colleghi del centro antiveleni, aspettiamo i risultati ARPA. Risultati che purtroppo arrivano con molto ritardo. Ho un'interlocuzione quasi quotidiana con ARPA, a proposito per esempio dei dati analitici riferiti all'orto botanico. Per informazione questi dati sono mandati a Taranto per quanto riguarda i terreni, a Brindisi per quanto riguarda la diossina, a Foggia per quanto riguarda le acque sotterranee.
Da agosto non abbiamo le risposte che devono essere validate da ARPA, che è il nostro riferimento istituzionale e si mortifica dal fatto che purtroppo per carenze di personale non può soddisfare le intere esigenze ambientaliste della Puglia. Mi sono quindi adoperato io perché i laboratori dessero la risposta ad ARPA. Chiederemo ad ARPA a quale laboratorio ha inviato i campioni e chiameremo il laboratorio per sollecitare la risposta. Rimane il fatto che ove dovesse trattarsi di fosforo come penso sia, non c'è il rischio cancerogeno» ha concluso il primo cittadino.