
Associazioni
Polemica su nascita unione forze civiche, il chiarimento dei promotori
La nota firmata da Giuseppe Di Bari, Raffaele Patella, Giuseppe Calbrese e Cosimo Damiani Matteucci
Barletta - lunedì 25 agosto 2025
14.15
«Negli ultimi giorni siamo stati al centro di una attenzione particolare da parte di realtà politiche ed associative che hanno pubblicamente aderito al nostro progetto, dando a questo addirittura un nome che noi stessi ancora non abbiamo reso pubblico». Così, Giuseppe Calabrese con il suo gruppo, Raffaele Patella e Giuseppe Di Bari per il Comitato di quartiere 167 Barletta e Cosimo Damiano Matteucci per l'Ambulatorio popolare di Barletta - OdV.
«Siamo stati duri nel rispondere a qualcuno ma non faremo questo gioco dei comunicati ad personam. Siamo tuttavia costretti a farne uno che chiarisca e metta un punto a questo andazzo. Noi stiamo costituendo una associazione che avrà dei ruoli, uno statuto, delle regole e dei principi chiari. Chi vorrà aderire sottoscriverà quei principi e quelle regole e pagherà una quota associativa perché quello che ci preme non è avere un vestito da indossare per fare comunicati, ma costituire un gruppo di persone che sposino un progetto e che partecipino concretamente a questo percorso.
La nostra preclusione ai politici è relativa all'adesione al nostro progetto e non è assolutamente un veto al dialogo con i partiti con i quali vogliamo confrontarci e costruire, ma di cui non vogliamo essere strumento di restauri morali o manipolazioni.
Concludiamo dicendo chiaramente che tutte le adesioni ed i comunicati finora letti sulle testate giornalistiche o sui social sono da ritenersi del tutto prive di fondamento e di qualsiasi condivisione da parte nostra e che sarà così fino a che non saranno realizzate le condizioni appena prospettate».
«Siamo stati duri nel rispondere a qualcuno ma non faremo questo gioco dei comunicati ad personam. Siamo tuttavia costretti a farne uno che chiarisca e metta un punto a questo andazzo. Noi stiamo costituendo una associazione che avrà dei ruoli, uno statuto, delle regole e dei principi chiari. Chi vorrà aderire sottoscriverà quei principi e quelle regole e pagherà una quota associativa perché quello che ci preme non è avere un vestito da indossare per fare comunicati, ma costituire un gruppo di persone che sposino un progetto e che partecipino concretamente a questo percorso.
La nostra preclusione ai politici è relativa all'adesione al nostro progetto e non è assolutamente un veto al dialogo con i partiti con i quali vogliamo confrontarci e costruire, ma di cui non vogliamo essere strumento di restauri morali o manipolazioni.
Concludiamo dicendo chiaramente che tutte le adesioni ed i comunicati finora letti sulle testate giornalistiche o sui social sono da ritenersi del tutto prive di fondamento e di qualsiasi condivisione da parte nostra e che sarà così fino a che non saranno realizzate le condizioni appena prospettate».
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