Eventi
Poesia, musica e teatro per celebrare lo "sfaccettato universo femminile"
Domenica 10 marzo a Barletta evento culturale nella sala della parrocchia di Santa Maria degli Angeli
Barletta - giovedì 7 marzo 2024
Comunicato Stampa
L'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra, sezione di Barletta, su concessione del presidente regionale Nicola Michele Bufi, sensibile alle tematiche che si basano essenzialmente sul rispetto della dignità umana e, in questo caso particolare, della donna, su suggerimento del poeta e scrittore di Barletta Francesco Paolo Dellaquila, autore dei testi e regista, non ha esitato a promuovere un evento che sarà presentato presso la sala della parrocchia di Santa Maria degli Angeli in viale Guglielmo Marconi, 74, Barletta, domenica 10 marzo 2024 alle ore 18,00. Gli attori del gruppo "Noi che il Teatro" saranno: Dolores Rotunno, Francesca Seccia, Margherita Ricci, Gianni Fimiani e Francesco Paolo Dellaquila. Le musiche saranno curate ed eseguite dalla professoressa Giulia Marzano; al canto Nicola Napoletano; addetto all'audio Francesco Cleto; alla fotografia Giovanni Ferrini; presenterà la professoressa Marisa Ruffo. Interverranno con un loro pensiero i poeti: Carmen Palmiotta, Angela Greco AnGre, Rosa Spera, Raffaella Magliocca, Nunzia Binetti, Biagio Loconte. Ospite d'onore l'attrice Michela Diviccaro di Barletta.
Si ringraziano le associazioni: "Fidapa" di Barletta, presidentessa Maria Musti; il "Centro Studi Barletta in Rosa" presidentessa Mariagrazia Vitobello; l'Unitre di Barletta, presidentessa Marcella Ruggiero, per aver aderito alla sponsorizzazione dell'evento.
Il tema è quello della festa della donna, dice la poetessa Angela Greco AnGre: "Un omaggio corale al complesso e sfaccettato universo femminile, nel quale voci di donne stesse e di uomini, insieme, accorderanno una visione antica e moderna al contempo dell'altra metà di un cielo ormai diventato plurale.". Tuttavia, va precisato che tale denominazione, festa della donna, non è del tutto corretta, è più giusto indicare l'8 marzo come la "Giornata" Internazionale della Donna". La differenza potrebbe sembrare sottile, ma è sostanziale in quanto il riferimento rappresenta la condizione femminile in campo politico, sociale ed economico e quindi ci sarebbe poco da festeggiare considerando che la strada verso la parità è lunga e in salita. Il percorso che ha portato a questa "Giornata" è ampio e complesso.
Si riportano di seguito le fasi più significative:
- 23 febbraio 1909: il partito socialista americano celebra la prima Giornata della donna ufficiale con una manifestazione.
- L'8 marzo 1917: a San Pietroburgo le donne scendono in massa in piazza per reclamare la fine della guerra. È la prima di una serie di proteste che porterà alla fine dello zarismo. Dopo di che il 14 giugno 1921 Mosca si decide ad indicare l'8 marzo come la Giornata internazionale dell'operaia, che poi diventerà la più famosa Festa della Donna.
- 12 marzo 1922: la Giornata Internazionale della donna arriva finalmente anche in Italia.
- 16 dicembre 1977: l'Assemblea generale delle Nazioni Unite chiede a ogni paese di indicare una data per la celebrazione delle donne, riconoscendo il loro diritto a un pari trattamento e a essere parte attiva della politica. Molte nazioni optano per l'8 marzo in ricordo del contributo femminile alla Rivoluzione russa.
Possiamo quindi smentire il falso storico per cui la data sarebbe legata alla commemorazione dell'incendio di una fabbrica di camicie nel 1908 a New York. Non vi sono infatti tracce di questa tragedia, che al massimo, potrebbe essere confusa, con il rogo, questo sì documentato, della fabbrica Triangle del 25 marzo 1911 durante il quale morirono 146 dipendenti, per la maggior parte donne immigrate.
Si ringraziano le associazioni: "Fidapa" di Barletta, presidentessa Maria Musti; il "Centro Studi Barletta in Rosa" presidentessa Mariagrazia Vitobello; l'Unitre di Barletta, presidentessa Marcella Ruggiero, per aver aderito alla sponsorizzazione dell'evento.
Il tema è quello della festa della donna, dice la poetessa Angela Greco AnGre: "Un omaggio corale al complesso e sfaccettato universo femminile, nel quale voci di donne stesse e di uomini, insieme, accorderanno una visione antica e moderna al contempo dell'altra metà di un cielo ormai diventato plurale.". Tuttavia, va precisato che tale denominazione, festa della donna, non è del tutto corretta, è più giusto indicare l'8 marzo come la "Giornata" Internazionale della Donna". La differenza potrebbe sembrare sottile, ma è sostanziale in quanto il riferimento rappresenta la condizione femminile in campo politico, sociale ed economico e quindi ci sarebbe poco da festeggiare considerando che la strada verso la parità è lunga e in salita. Il percorso che ha portato a questa "Giornata" è ampio e complesso.
Si riportano di seguito le fasi più significative:
- 23 febbraio 1909: il partito socialista americano celebra la prima Giornata della donna ufficiale con una manifestazione.
- L'8 marzo 1917: a San Pietroburgo le donne scendono in massa in piazza per reclamare la fine della guerra. È la prima di una serie di proteste che porterà alla fine dello zarismo. Dopo di che il 14 giugno 1921 Mosca si decide ad indicare l'8 marzo come la Giornata internazionale dell'operaia, che poi diventerà la più famosa Festa della Donna.
- 12 marzo 1922: la Giornata Internazionale della donna arriva finalmente anche in Italia.
- 16 dicembre 1977: l'Assemblea generale delle Nazioni Unite chiede a ogni paese di indicare una data per la celebrazione delle donne, riconoscendo il loro diritto a un pari trattamento e a essere parte attiva della politica. Molte nazioni optano per l'8 marzo in ricordo del contributo femminile alla Rivoluzione russa.
Possiamo quindi smentire il falso storico per cui la data sarebbe legata alla commemorazione dell'incendio di una fabbrica di camicie nel 1908 a New York. Non vi sono infatti tracce di questa tragedia, che al massimo, potrebbe essere confusa, con il rogo, questo sì documentato, della fabbrica Triangle del 25 marzo 1911 durante il quale morirono 146 dipendenti, per la maggior parte donne immigrate.