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Pietro Mennea, la leggenda torna a Barletta
Barlettalife.it intervista in esclusiva il record-man mondiale nel 1979 a Città del Messico. Ieri presente presso la libreria "La penna blu" di Barletta
Barletta - sabato 10 novembre 2012
2.09
Pietro Paolo Mennea voleva essere veloce. Prima ha sfidato il vento, poi gli avversari, poi solo sè stesso. Ed è riuscito a diventare il più grande atleta italiano di tutti i tempi. Ha corso da protagonista sulla scena mondiale per circa 20 anni in oltre 500 gare, ha battuto 2 primati mondiali, 8 primati europei, 33 record nazionali. Una corsa cominciata a 14 anni per guadagnare 500 lire, sfidando di sera le Alfa e le Porsche su viale Giannone, e sempre finendo davanti a loro, e passata attraverso cinque olimpiadi, quattro lauree e 23 libri. Numeri impressionanti, numeri da campione, numeri da Mennea, la "freccia del sud", ex-atleta di statura mondiale, ora Avvocato e Dottore Commercialista. Per la rivista "Focus" una delle 150 cose (o persone) che nel mondo invidiano all'Italia. Sessant'anni sempre di corsa: nell'atletica, nella professione e nella vita. Simbolo di sudore e sacrificio per diverse generazioni di aspiranti atleti, orgoglio sportivo per la propria città. Ieri Mennea è tornato a Barletta, dove presso la libreria "La penna blu" ha presentato due suoi libri, libro "La corsa non finisce mai" (Limina editore, 2012), e "Inseguendo Bolt - Lungo un percorso che conosco", il nuovo libro scritto con Daniele Menarini (Limina editore, 2012). Un bagno di folla, barlettana e non, lo ha accolto per ricordare le sue storiche gesta e fargli provare ancora una volta sulla pelle l'innato amore che la città nutre per il suo campionissimo.
Nato in una modesta famiglia di Barletta, da padre sarto e mamma casalinga, nel palmares di Mennea le Olimpiadi di Monaco, Montreal, Mosca, Los Angeles e Seul, 528 gare complessive, 23 libri e soprattutto il record mondiale del 1979 a Città del Messico, dove corse i 200 metri in 19 e 72, primato rimasto in piedi per ben 17 anni e ancora intatto su scala europea. Un oro e due bronzi olimpici. Tante "seconde vite" professionali: avvocato, insegnante, commercialista, deputato europeo, anche candidato sindaco nel 2002, con esiti però da dimenticare. Si è laureato a Bari una prima volta in scienze politiche, allora ministro degli Esteri. Poi ha conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell'educazione motoria e lettere. Nei volumi il Campione Olimpionico di Mosca '80 ed ex Recordman del Mondo sui 200 metri piani, racconta la sua vita, quella leggendaria sulle piste d'atletica e quella per certi versi ancora più significativa trascorsa fino ad oggi tra l'Università, come studente prima (quattro lauree) e come docente tuttora, al Parlamento Europeo (una Legislatura), nell'ambito della Professione di Avvocato e Dottore Commercialista e nell'impegno filantropico in qualità di co-Fondatore e Presidente della Fondazione che porta il suo nome.
Per Mennea, nell'anno dei suoi "primi sessanta", anche un prezioso riconoscimento di statura internazionale. A 32 anni dall'oro olimpico di Mosca il velocista barlettano è stato scelto per una particolare "onorificenza": a lui è stata infatti dedicata, in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012, una delle 361 fermate della metropolitana londinese, più precisamente Kensington High. Il nome del veloce primatista nato e cresciuto nell'attuale capoluogo della sesta provincia pugliese figurava tra i 361 sportivi di tutti i tempi che hanno prestato il proprio nome ad una delle stazioni della metropolitana di Londra. Noi di Barlettalife.it abbiamo voluto omaggiare una leggenda vivente come Pietro Mennea con una esclusiva intervista per un giusto tributo all'uomo e al campione:
Nato in una modesta famiglia di Barletta, da padre sarto e mamma casalinga, nel palmares di Mennea le Olimpiadi di Monaco, Montreal, Mosca, Los Angeles e Seul, 528 gare complessive, 23 libri e soprattutto il record mondiale del 1979 a Città del Messico, dove corse i 200 metri in 19 e 72, primato rimasto in piedi per ben 17 anni e ancora intatto su scala europea. Un oro e due bronzi olimpici. Tante "seconde vite" professionali: avvocato, insegnante, commercialista, deputato europeo, anche candidato sindaco nel 2002, con esiti però da dimenticare. Si è laureato a Bari una prima volta in scienze politiche, allora ministro degli Esteri. Poi ha conseguito anche le lauree in giurisprudenza, scienze dell'educazione motoria e lettere. Nei volumi il Campione Olimpionico di Mosca '80 ed ex Recordman del Mondo sui 200 metri piani, racconta la sua vita, quella leggendaria sulle piste d'atletica e quella per certi versi ancora più significativa trascorsa fino ad oggi tra l'Università, come studente prima (quattro lauree) e come docente tuttora, al Parlamento Europeo (una Legislatura), nell'ambito della Professione di Avvocato e Dottore Commercialista e nell'impegno filantropico in qualità di co-Fondatore e Presidente della Fondazione che porta il suo nome.
Per Mennea, nell'anno dei suoi "primi sessanta", anche un prezioso riconoscimento di statura internazionale. A 32 anni dall'oro olimpico di Mosca il velocista barlettano è stato scelto per una particolare "onorificenza": a lui è stata infatti dedicata, in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012, una delle 361 fermate della metropolitana londinese, più precisamente Kensington High. Il nome del veloce primatista nato e cresciuto nell'attuale capoluogo della sesta provincia pugliese figurava tra i 361 sportivi di tutti i tempi che hanno prestato il proprio nome ad una delle stazioni della metropolitana di Londra. Noi di Barlettalife.it abbiamo voluto omaggiare una leggenda vivente come Pietro Mennea con una esclusiva intervista per un giusto tributo all'uomo e al campione: