Territorio
Piano Comunale delle Coste, il geologo Dellisanti scrive a Barlettalife
"Nulla è stato detto circa gli interessi pubblici connessi alla protezione dell'ambiente naturale". La nota del Vice presidente del Consorzio Pro Ofanto
Barletta - mercoledì 29 febbraio 2012
1.56
L'incontro tenutosi nel pomeriggio di lunedì 27 febbraio in Sala Consiliare, al quale su invito del Comune di Barletta associazioni, enti professionali e stampa locali hanno partecipato per discutere dell'imminente adeguamento del Piano comunale delle coste alla Legge Regionale n. 17 del 17 giugno 2006, ha spinto il noto geologo Ruggiero Maria Dellisanti, Vice presidente del Consorzio Pro Ofanto, a prendere "carta e penna" e scrivere alla nostra redazione.
"L'Amministrazione Comunale di Barletta- afferma Dellisanti- si accinge ad approvare il Piano Comunale Coste (PCC) in osservanza delle norme tecniche di attuazione e indirizzi generali previsti dal Piano Regionale delle Coste. Il piano, sottoposto all'attenzione delle Associazioni e degli Ordini Professionali, è sicuramente un'opportunità di grande rilievo anche in termini di confronto e partecipazione tra cittadini, associazioni, Ordini professionali e Amministrazione Comunale allo scopo di poter cogliere i legittimi interessi tra i vari soggetti esistenti sul territorio. L'incontro di Lunedì 27, avvenuto nella sala Consiliare, è stato caratterizzato dalla esposizione del Piano regionale delle Coste nel quale inserire il Piano Comunale".
Il discorso muove poi sugli obiettivi del detto Piano, con un occhio alla tutela del Parco dell'Ofanto: "Le finalità del PCC, così come si legge dalle norme tecniche regionali, è lo strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell'ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all'accesso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché di disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile. Il PCC illustrato dall'Assessore, avv. Pietro Sciusco, e del dirigente del settore, ing. Ernesto Bernardini, ha soltanto evidenziato come disciplinare l'utilizzo delle aree demaniali, mentre poco o nulla è stato detto a riguardo degli interessi pubblici connessi con particolare riferimento alla protezione dell'ambiente naturale e al recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado. Come Consorzio pro Ofanto, vogliamo richiamare l'attenzione dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio Comunale sul tratto di costa che si estende dalla foce del fiume Ofanto sino alla località Pantaniello, per una lunghezza di circa 3,0 km. Questo tratto, negli ultimi anni è stato sottoposto a intensa erosione costiera che ha letteralmente "mangiato" il tratto demaniale, e conseguentemente non risulta in alcun modo inserito e tutelato dall'erigendo PCC. L'area,sulla quale si vuole richiamare l'attenzione, è parte dell'area parco Fiume Ofanto , istituita ai sensi della L.R. 37/2007. Essa si presenta particolatamente fragile nei vari aspetti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, botanico – vegetazionale, colturale e faunistica, e viene ignorata dall'Amministrazione Comunale semplicemente perché la zona demaniale non esiste in quanto erosa".
La chiosa è affidata a un auspicio per l'ambiente e la tipicità del luogo: "Sarebbe quindi opportuno, proprio in coincidenza dell'approvazione del PCC e per le tipicità dell'area Parco ricostituire l'area demaniale erosa, utilizzando il limite della Legge Galasso, in modo poter tutelare adeguatamente questo tratto di costa, così come riportato dall'art. 8.13 delle norme tecniche di attuazione del piano regionale delle coste quale " Area di particolare pregio naturalistico ed ambientale".
"L'Amministrazione Comunale di Barletta- afferma Dellisanti- si accinge ad approvare il Piano Comunale Coste (PCC) in osservanza delle norme tecniche di attuazione e indirizzi generali previsti dal Piano Regionale delle Coste. Il piano, sottoposto all'attenzione delle Associazioni e degli Ordini Professionali, è sicuramente un'opportunità di grande rilievo anche in termini di confronto e partecipazione tra cittadini, associazioni, Ordini professionali e Amministrazione Comunale allo scopo di poter cogliere i legittimi interessi tra i vari soggetti esistenti sul territorio. L'incontro di Lunedì 27, avvenuto nella sala Consiliare, è stato caratterizzato dalla esposizione del Piano regionale delle Coste nel quale inserire il Piano Comunale".
Il discorso muove poi sugli obiettivi del detto Piano, con un occhio alla tutela del Parco dell'Ofanto: "Le finalità del PCC, così come si legge dalle norme tecniche regionali, è lo strumento di assetto, gestione, controllo e monitoraggio del territorio costiero comunale in termini di tutela del paesaggio, di salvaguardia dell'ambiente, di garanzia del diritto dei cittadini all'accesso e alla libera fruizione del patrimonio naturale pubblico, nonché di disciplina per il suo utilizzo eco-compatibile. Il PCC illustrato dall'Assessore, avv. Pietro Sciusco, e del dirigente del settore, ing. Ernesto Bernardini, ha soltanto evidenziato come disciplinare l'utilizzo delle aree demaniali, mentre poco o nulla è stato detto a riguardo degli interessi pubblici connessi con particolare riferimento alla protezione dell'ambiente naturale e al recupero dei tratti di costa che versano in stato di degrado. Come Consorzio pro Ofanto, vogliamo richiamare l'attenzione dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio Comunale sul tratto di costa che si estende dalla foce del fiume Ofanto sino alla località Pantaniello, per una lunghezza di circa 3,0 km. Questo tratto, negli ultimi anni è stato sottoposto a intensa erosione costiera che ha letteralmente "mangiato" il tratto demaniale, e conseguentemente non risulta in alcun modo inserito e tutelato dall'erigendo PCC. L'area,sulla quale si vuole richiamare l'attenzione, è parte dell'area parco Fiume Ofanto , istituita ai sensi della L.R. 37/2007. Essa si presenta particolatamente fragile nei vari aspetti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, botanico – vegetazionale, colturale e faunistica, e viene ignorata dall'Amministrazione Comunale semplicemente perché la zona demaniale non esiste in quanto erosa".
La chiosa è affidata a un auspicio per l'ambiente e la tipicità del luogo: "Sarebbe quindi opportuno, proprio in coincidenza dell'approvazione del PCC e per le tipicità dell'area Parco ricostituire l'area demaniale erosa, utilizzando il limite della Legge Galasso, in modo poter tutelare adeguatamente questo tratto di costa, così come riportato dall'art. 8.13 delle norme tecniche di attuazione del piano regionale delle coste quale " Area di particolare pregio naturalistico ed ambientale".