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Piano comunale delle coste di Barletta, approfondimento del geologo Dellisanti

Una riflessione tecnica con lo sguardo rivolto al futuro sviluppo turistico

«La recente decisione della giunta municipale, del 19/04/2018, di dare mandato al Dirigente del Settore Piani e Programmi Urbani del Comune di Barletta di avviare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) sul piano comunale delle coste (p.c.c.) ed accertare se il provvedimento è utili o dannoso sul territorio, apre alcune riflessioni». Il dibattito sul piano comunale delle coste è vivace e di stretta attualità, per questo il geologo barlettano Ruggiero Maria Dellisanti ha realizzato questo approfondimento di natura più tecnica che vi proponiamo in forma integrale.

«Appare "sui generis" che un dipendente della stessa Amministrazione che ha redatto il p.c.c., effettui la verifica in grado di esaminare se esistono impatti significativi sull'ambiente. Si potrà obiettare che il Dirigente comunale non costa nulla, ma nella circostanza può venir meno proprio la funzione di controllo sull'impatto ambientale prodotto dal p.c.c., ritengo che si è in presenza di una vistosa anomalia in cui il controllore controlla sé stesso.

In passato, sul progetto di difesa della costa, la Regione Puglia, in procinto di rilasciare la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), richiese all'Amministrazione comunale una relazione geologica in grado di condividere le scelte delle opere di difesa da realizzare per il futuro sviluppo della costa. L'amministrazione comunale, con determina dirigenziale n° 00867 del 31 Maggio 2012, individuò in una figura professionale esterna l'incarico di illustrare e condividere le ipotesi del modello evolutivo della costa, stanziando complessivamente, a favore del professionista, la somma di € 36.000,00. La conclusione, dell'impatto ambientale prodotto, è oggi sotto gli occhi di tutti.

La VIA e la VINCA sulla quale il Dirigente del Settore Piani e Programmi Urbani è chiamato ad esprimersi riguarda il tratto demaniale del p.c.c., oggi esteso per poco più di 5,0 km rispetto all'intero tratto della costa di Barletta lungo 14,27 km. Infatti per i restanti circa 9,0 km la dividente demaniale risulta prossima alla linea di costa o è in mare aperto, conseguentemente non c'è arenile sul quale esprimere valutazione. La zona demaniale nella quale si sviluppa il p.c.c. è una delimitazione stabilita dall'art. 28 del Codice della Navigazione in grado di separare i beni del demanio dai beni catastali in un'area compresa tra la dividente demaniale e la linea di battigia. Il problema della dividente demaniale, assente per fenomeni di erosione costiera in gran parte della costa barlettana, estesa dalla foce del fiume Ofanto ad Ariscianne, è stato sollevato in passato dalle associazioni e posto all'attenzione dell'Amministrazione comunale. La stessa ha sempre risposto di aver inviato la richiesta al Ministero competente (Ministero dei Trasporti) ma è evidentemente che questa risposta non è mai arrivata se oggi il Dirigente del Settore Piani e Programmi Urbani è chiamato ad esprimersi su di un tratto limitato della costa barlettana.

Lo sviluppo della costa all'interno della fascia demaniale è rilevante per lo sviluppo della socio economico della costa nell'ottica eco sostenibile in grado di far riscoprire, come sostiene il dott. Palmitessa, la vocazione di Barletta quale città marinara. Auspico che il nuovo Consiglio Comunale possa individuare il più presto possibile la nuova dividente demaniale per progettare il futuro sviluppo turistico del litorale».
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