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Phishing: come "abboccare" alle truffe fornendo i dati Postepay
Anno nuovo, sistema di sicurezza bancario nuovo. I consigli per difendersi dalla caccia ai dati sensibili
Internet - martedì 8 gennaio 2013
Quanti dispongono di una carta di credito ricaricabile per mettere su i propri risparmi o solo per effettuare acquisti online? Tutti sicuramente, o meglio la stragrande maggioranza del popolo internauta. Sono comode, flessibili, senza spese, sicure ma allo stesso tempo pericolosissime.
Non vogliamo essere ripetitivi, ne parlano in tanti, ma molti non sanno che disporre di un conto o carta online potrebbe generare non pochi problemi a livello finanziario. Questa mattina ci sono giunte parecchie email da parte di Poste Italiane le quali ci invitavano a compilare un form (ovvero un modulo di richiesta di dati sensibili) per migliorare la sicurezza della carta ricaricabile. La "Postepay" sta diventando l'alternativa al contante: la utilizziamo online spessissimo perché la ricarichiamo con l'importo desiderato e possiamo bloccarla in coso di furto o smarrimento. Ma attenzione: le email che ci giungono frequentemente e che giungono a molti sono fraudolente.
E' il cosiddetto "Phishing". Riceviamo una email che ci invita a cliccare su un indirizzo per accedere al sito (prendiamo l'esempio di Poste Italiane). Il sito è contraffatto ma perfettamente identico all'originale; è semplicissimo riprodurre una pagina web e anche i meno esperti possono compiere questa operazione. I messaggi più comuni sono quelli che ci invitano a digitare le credenziali del nostro account al quale è associata la carta di credito. Una volta premuto il tasto invia, il sistema ci informerà che il meccanismo di sicurezza è stato abilitato. E' ovvio che quelle informazioni appena inserite sono state inviate su una banca dati di malintenzionati e questo sistema di sicurezza non sarà mai attivato. Tanti sono convinti che il contante e i 'negozi sotto casa' sono la soluzione migliore al problema. Ma se possiamo pagare bollette, spese sanitarie, evitare le code perché ridurci a non sfruttare questo grande mezzo di condivisione?
Come dobbiamo fare per difenderci? E' semplicissimo e non bisogna scoraggiarsi. Restando in tema Poste Italiane, l'azienda stessa ci propone quattro semplici consigli da sapere. Diffidare di richieste urgenti dei dati personali; le comunicazioni arrivano solo sull'area clienti e non via email; l'azienda non richiede mai attraverso messaggi di posta elettronica di fornire nome utente e password; custodisci i tuoi dati riservati con cura.
Le carte ricaricabili sono perfette per conservare i propri risparmi. Prestiamo attenzione però a non esagerare sugli importi di ricarica. La prepagata non è un conto corrente: sarà pur comoda e flessibile ma depositare un'alta somma di denaro potrebbe risultare un 'regalo' all'azienda che la emette perché non riceviamo alcun interesse sulla somma depositata. Quando facciamo transazioni bancarie dobbiamo accertarci che nella barra degli indirizzi (quella in alto) l'indirizzo della pagina web sia https://www.esempiobanca.com ovvero che dopo la dicitura http ci sia una lettera "s". Il carattere in più sta a significare che stiamo navigando su una pagina protetta che utilizza un particolare protocollo di crittografia dei dati.
Occhio alle email sospette, come quella che vi proponiamo in fondo all'articolo, con errori grammaticali (Poste italiene), frasi scoordinate (Se non compilare il modulo in 48 ore portera alla cancellazione dell'account) o punti interrogativi senza motivo. La prudenza oggigiorno viaggia anche sul web.
Non vogliamo essere ripetitivi, ne parlano in tanti, ma molti non sanno che disporre di un conto o carta online potrebbe generare non pochi problemi a livello finanziario. Questa mattina ci sono giunte parecchie email da parte di Poste Italiane le quali ci invitavano a compilare un form (ovvero un modulo di richiesta di dati sensibili) per migliorare la sicurezza della carta ricaricabile. La "Postepay" sta diventando l'alternativa al contante: la utilizziamo online spessissimo perché la ricarichiamo con l'importo desiderato e possiamo bloccarla in coso di furto o smarrimento. Ma attenzione: le email che ci giungono frequentemente e che giungono a molti sono fraudolente.
E' il cosiddetto "Phishing". Riceviamo una email che ci invita a cliccare su un indirizzo per accedere al sito (prendiamo l'esempio di Poste Italiane). Il sito è contraffatto ma perfettamente identico all'originale; è semplicissimo riprodurre una pagina web e anche i meno esperti possono compiere questa operazione. I messaggi più comuni sono quelli che ci invitano a digitare le credenziali del nostro account al quale è associata la carta di credito. Una volta premuto il tasto invia, il sistema ci informerà che il meccanismo di sicurezza è stato abilitato. E' ovvio che quelle informazioni appena inserite sono state inviate su una banca dati di malintenzionati e questo sistema di sicurezza non sarà mai attivato. Tanti sono convinti che il contante e i 'negozi sotto casa' sono la soluzione migliore al problema. Ma se possiamo pagare bollette, spese sanitarie, evitare le code perché ridurci a non sfruttare questo grande mezzo di condivisione?
Come dobbiamo fare per difenderci? E' semplicissimo e non bisogna scoraggiarsi. Restando in tema Poste Italiane, l'azienda stessa ci propone quattro semplici consigli da sapere. Diffidare di richieste urgenti dei dati personali; le comunicazioni arrivano solo sull'area clienti e non via email; l'azienda non richiede mai attraverso messaggi di posta elettronica di fornire nome utente e password; custodisci i tuoi dati riservati con cura.
Le carte ricaricabili sono perfette per conservare i propri risparmi. Prestiamo attenzione però a non esagerare sugli importi di ricarica. La prepagata non è un conto corrente: sarà pur comoda e flessibile ma depositare un'alta somma di denaro potrebbe risultare un 'regalo' all'azienda che la emette perché non riceviamo alcun interesse sulla somma depositata. Quando facciamo transazioni bancarie dobbiamo accertarci che nella barra degli indirizzi (quella in alto) l'indirizzo della pagina web sia https://www.esempiobanca.com ovvero che dopo la dicitura http ci sia una lettera "s". Il carattere in più sta a significare che stiamo navigando su una pagina protetta che utilizza un particolare protocollo di crittografia dei dati.
Occhio alle email sospette, come quella che vi proponiamo in fondo all'articolo, con errori grammaticali (Poste italiene), frasi scoordinate (Se non compilare il modulo in 48 ore portera alla cancellazione dell'account) o punti interrogativi senza motivo. La prudenza oggigiorno viaggia anche sul web.