Territorio
Petizione popolare per l’abolizione di tutte le province italiane
Oggi la consegna delle firme alla sede della provincia di Barletta-Andria-Trani. Intervento della Libera Associazione Civica di Andria
Barletta - martedì 17 gennaio 2012
La petizione popolare per l'abolizione di tutte le province italiane, che ha raccolto quasi mille firme autentiche, sarà consegnata all'Ufficio Protocollo della Provincia di Barletta-Andria-Trani questa mattina alle ore 10,30.
Interviene in merito Vincenzo Santovito, della Libera Associazione Civica. «La nostra presa di posizione, riconosciuta anche dai conseguenti provvedimenti legislativi che, di fatto, danno seguito alla nostra campagna democratica, non è rivolta alle persone ma a questa istituzione che sin dai suoi primi momenti di nascita ha dato segnali di debolezza e di spreco che tutti i cittadini hanno immediatamente avvertito. Le province, in generale, rappresentano un moltiplicatore di spese e di oneri a carico dell'intera collettività che ne paga le conseguenze, a cominciare dai tanti oneri aggiuntivi in materia di tasse locali e assicurazioni auto. La nostra battaglia è nata da molti anni ed ora vede concretizzarsi il momento del cambiamento con una nuova assunzione di responsabilità che deve spingere soprattutto classi politiche abituate ad un certo tipo di andazzo, a fare alcuni passi indietro e ritrovare anche dignità e umiltà, ammettendo la sconfitta politica.
Ringraziamo tutti i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia venendo a firmare e condividendo questa scelta di Civiltà e di Progresso, per l'intera Comunità territoriale. Unitamente ad altri soggetti di buona volontà continueremo nella nostra Azione Civica, certi che nella vita sociale di ciascun Cittadino c'è un momento per la battaglia, uno per l'assunzione di responsabilità ed uno per godere della vittoria che prevale sugli egoismi, sulle ipocrisie e sulle falsità condizionate che animano l'azione quotidiana di taluni».
Interviene in merito Vincenzo Santovito, della Libera Associazione Civica. «La nostra presa di posizione, riconosciuta anche dai conseguenti provvedimenti legislativi che, di fatto, danno seguito alla nostra campagna democratica, non è rivolta alle persone ma a questa istituzione che sin dai suoi primi momenti di nascita ha dato segnali di debolezza e di spreco che tutti i cittadini hanno immediatamente avvertito. Le province, in generale, rappresentano un moltiplicatore di spese e di oneri a carico dell'intera collettività che ne paga le conseguenze, a cominciare dai tanti oneri aggiuntivi in materia di tasse locali e assicurazioni auto. La nostra battaglia è nata da molti anni ed ora vede concretizzarsi il momento del cambiamento con una nuova assunzione di responsabilità che deve spingere soprattutto classi politiche abituate ad un certo tipo di andazzo, a fare alcuni passi indietro e ritrovare anche dignità e umiltà, ammettendo la sconfitta politica.
Ringraziamo tutti i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia venendo a firmare e condividendo questa scelta di Civiltà e di Progresso, per l'intera Comunità territoriale. Unitamente ad altri soggetti di buona volontà continueremo nella nostra Azione Civica, certi che nella vita sociale di ciascun Cittadino c'è un momento per la battaglia, uno per l'assunzione di responsabilità ed uno per godere della vittoria che prevale sugli egoismi, sulle ipocrisie e sulle falsità condizionate che animano l'azione quotidiana di taluni».