Associazioni
Pericolo zoomafia, la richiesta delle Associazioni animaliste alla Regione Puglia
La Puglia spende circa 27 milioni di euro l'anno per il randagismo e poche per la prevenzione
Barletta - mercoledì 24 luglio 2019
Comunicato Stampa
Alcuni emendamenti al ddl n.15 del 21/02/2019 della Regione Puglia in abrogazione della LR 12/95 sono fortemente osteggiati dal mondo animalista in quanto incentivano il randagismo e gli interessi criminali legati al fenomeno, a danno degli animali e della collettività. Oltre 100 Associazioni animaliste della Puglia, la maggior parte aderenti al Progetto CAAP (Coordinamento Associazioni Animaliste Pugliesi), contestano in particolare 4 emendamenti approvati in Terza Commissione, ovvero quello relativo al "riconoscimento ufficiale" delle convenzioni pubbliche per il ricovero degli animali nelle strutture dei privati, quelli che con l'escamotage dello stato di necessità e "dell'urgenza d'opera" permettono di superare il limite di 200 unità e di costruire canili rifugi, anche "attiguamente in serie" e quello che permette il trasferimento dei cani fuori Dipartimento ASL e fuori regione.
La Puglia spende circa 27 milioni di euro l'anno per il randagismo, la maggior parte di questo denaro pubblico viene speso per il mantenimento degli animali nei canili (privati in maggioranza), pochissime risorse invece sono destinate alla prevenzione, motivo per cui il fenomeno non tende a diminuire. Occorrono seri ed efficaci piani di sterilizzazione degli animali randagi e incentivi per la sterilizzazione degli animali di proprietà, maggiori controlli per il rispetto delle norme, maggiore informazione ed educazione della cittadinanza e negli istituti scolastici e idonea formazione degli Organi preposti al controllo. Inoltre, bisogna incentivare la costruzione e il risanamento dei canili sanitari, in quanto sono pochissimi i Comuni dotati di questo fondamentale presidio per la profilassi sanitaria e preventiva, mentre sono troppe le strutture di proprietà privata nate come pensioni e riconvertite dallo "stato di emergenza" in canili (spesso lager) per il ricovero degli animali randagi, tramite convenzioni pubbliche anche economicamente molto consistenti.
Questa situazione ha creato un business appetibile che si antepone di fatto alla prevenzione. Le Associazioni animaliste chiedono al Consiglio Regionale della Puglia di bocciare gli emendamenti contestati, affinché si dia un segnale inequivocabile della volontà di voler affrontare e risolvere l'annoso problema del randagismo tramite una legge ben strutturata e dai contenuti finalizzati alla tutela degli animali, alla prevenzione e alla legalità.
La Puglia spende circa 27 milioni di euro l'anno per il randagismo, la maggior parte di questo denaro pubblico viene speso per il mantenimento degli animali nei canili (privati in maggioranza), pochissime risorse invece sono destinate alla prevenzione, motivo per cui il fenomeno non tende a diminuire. Occorrono seri ed efficaci piani di sterilizzazione degli animali randagi e incentivi per la sterilizzazione degli animali di proprietà, maggiori controlli per il rispetto delle norme, maggiore informazione ed educazione della cittadinanza e negli istituti scolastici e idonea formazione degli Organi preposti al controllo. Inoltre, bisogna incentivare la costruzione e il risanamento dei canili sanitari, in quanto sono pochissimi i Comuni dotati di questo fondamentale presidio per la profilassi sanitaria e preventiva, mentre sono troppe le strutture di proprietà privata nate come pensioni e riconvertite dallo "stato di emergenza" in canili (spesso lager) per il ricovero degli animali randagi, tramite convenzioni pubbliche anche economicamente molto consistenti.
Questa situazione ha creato un business appetibile che si antepone di fatto alla prevenzione. Le Associazioni animaliste chiedono al Consiglio Regionale della Puglia di bocciare gli emendamenti contestati, affinché si dia un segnale inequivocabile della volontà di voler affrontare e risolvere l'annoso problema del randagismo tramite una legge ben strutturata e dai contenuti finalizzati alla tutela degli animali, alla prevenzione e alla legalità.