Territorio
Pericolo PM10, Barletta batte Taranto in inquinamento
Dati negativi per la qualità dell'aria secondo le rilevazioni dell'Arpa
Barletta - giovedì 5 novembre 2015
0.18
Il 3 novembre è stata una data tristemente memorabile per la soglia d'inquinamento nella nostra città. Secondo le rilevazioni avvenute in questa data, infatti, si scorge un dato davvero poco rassicurante per Barletta, relativamente alla presenza dell'inquinante PM10 nell'aria per il periodo compreso tra l'1 gennaio 2015 e il 3 novembre 2015: come riportato sul sito istituzionale dell'Arpa Puglia, i valori di PM10 registrati a Barletta dalla centralina di via Casardi e dal mezzo mobile di via Trani sono rispettivamente di 27, con 4 giorni di superamento, e di 43, con addirittura 11 giorni di superamento.
Si tratta di dati piuttosto alti rispetto alla media della regione, superiori anche alle rilevazioni effettuate a Taranto e in altri poli critici in tema di qualità dell'aria. Le polveri fini, denominate PM10, sono delle particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo. Queste piccole particelle possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili. Le polveri fini vengono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività. Infatti, più queste particelle sono piccole più hanno la capacità di penetrare nell'apparato respiratorio. Le PM10 possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio, dal naso alla laringe. Le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell'apparato, fino a raggiungere i bronchi. Le polveri ultrafini potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell'organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.
Anche nel caso del PM2,5 le rilevazioni effettuate lo scorso 3 novembre non sono delle migliori. In allegato, la tabella completa con i dati relativi all'intera Regione Puglia.
Si tratta di dati piuttosto alti rispetto alla media della regione, superiori anche alle rilevazioni effettuate a Taranto e in altri poli critici in tema di qualità dell'aria. Le polveri fini, denominate PM10, sono delle particelle inquinanti presenti nell'aria che respiriamo. Queste piccole particelle possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili. Le polveri fini vengono classificate secondo la loro dimensione, che può determinare un diverso livello di nocività. Infatti, più queste particelle sono piccole più hanno la capacità di penetrare nell'apparato respiratorio. Le PM10 possono essere inalate e penetrare nel tratto superiore dell'apparato respiratorio, dal naso alla laringe. Le PM2,5 possono essere respirate e spingersi nella parte più profonda dell'apparato, fino a raggiungere i bronchi. Le polveri ultrafini potrebbero essere addirittura in grado di filtrare fino agli alveoli e ancora più in profondità nell'organismo e, si sospetta, entrare nel circolo sanguigno e poi nelle cellule.
Anche nel caso del PM2,5 le rilevazioni effettuate lo scorso 3 novembre non sono delle migliori. In allegato, la tabella completa con i dati relativi all'intera Regione Puglia.