La città
Per ora nessuna speranza per il sottovia di via Vitrani a Barletta
Il varco, che collega via Vittorio Veneto e via Vitrani, è considerato un'area a media pericolosità idraulica
Barletta - martedì 19 febbraio 2019
Quella campana, quasi un segnale di lunghe code e attese interminabili, ha dato il suo ultimo annuncio sabato mattina, quando poco prima delle 7 le sbarre del passaggio a livello di via Andria e via Vittorio Veneto si sono abbassate definitivamente. Barletta non sarà più la stessa e per tre anni la cittadinanza dovrà abituarsi al nuovo scenario.
In questo momento di grandi cambiamenti per la viabilità della città, i gruppi social si traducono in veicolo di quesiti, critiche (costruttive e meno) e suggerimenti. La preoccupazione maggiore resta quella dei pedoni, i quali si domandano come possano, da ora in poi, attraversare la città ormai spezzata in due. Tra le varie proposte ha grande seguito l'idea di utilizzare il sottovia pedonale che da via Vitrani porta a via Vittorio Veneto. Ma occorre far chiarezza. La nostra redazione ha trattato l'argomento alcuni anni fa, quando nel 2014 un ragazzo di 16 anni perse tragicamente la sua vita, investito da un treno in corsa nelle vicinanze del passaggio a livello di via Milano.
Anche all'epoca giunse da un cittadino la proposta di usufruire del varco in via Milite Ignoto. L'allora sindaco Pasquale Cascella lo definì: un "impluvio sottopassante" realizzato a suo tempo per garantire il transito delle fluenze idriche da monte a valle della linea ferroviaria. Secondo quanto affermato dall'ex primo cittadino e dai tecnici competenti, il varco è stato pensato "per il transito dì volumi di piena in un'area considerata a media pericolosità idraulica e per gli allagamenti della zona in concomitanza di fenomeni alluvionali". A suo tempo, è stato predisposto un progetto al fine di trasformare quell'opera idraulica in un sottopassaggio, ma l'intervento ha ricevuto il parere negativo dell'Autorità di Bacino della Puglia a causa dei periodici eventi di tracimazione del canale "Ciappetta-Camaggio" e di altre criticità delle aree a monte della linea ferroviaria.
Come spiega l'attuale assessore ai Lavori Pubblici Gennaro Calabrese esiste ancora il vincolo idrogeologico. «Durante i vari incontri con i cittadini – chiarisce l'assessore Calabrese - le proposte più frequenti si incentravano proprio sulla riapertura di questo collegamento posto sotto quota rispetto alla carreggiata stradale. Quel parere negativo, ricevuto dall'autorità per il progetto della riapertura del sottopasso, si potrà ripresentare quando l'ANAS effettuerà dei lavori stradali alla Statale, propedeutici alla riduzione del rischio idrogeologico».
Dopo l'analisi dei 250 questionari raccolti nei giorni scorsi, alcune soluzioni saranno effettuate in via sperimentale. Esempio concreto: la navetta per gli studenti residenti in via Callano e in via Andria, servizio attivo da ieri per i prossimi trenta giorni. L'Amministrazione Cannito ha ufficializzato inoltre la disponibilità di usufruire gratuitamente del treno di Ferrotramviaria dalla stazione centrale a Barletta Scalo. Infine, resta la possibilità di realizzare dei collegamenti pedonali tra via Callano e via Andria attraverso i terreni dell'officina Messina, e tra via Andria e via Romagnosi.
In questo momento di grandi cambiamenti per la viabilità della città, i gruppi social si traducono in veicolo di quesiti, critiche (costruttive e meno) e suggerimenti. La preoccupazione maggiore resta quella dei pedoni, i quali si domandano come possano, da ora in poi, attraversare la città ormai spezzata in due. Tra le varie proposte ha grande seguito l'idea di utilizzare il sottovia pedonale che da via Vitrani porta a via Vittorio Veneto. Ma occorre far chiarezza. La nostra redazione ha trattato l'argomento alcuni anni fa, quando nel 2014 un ragazzo di 16 anni perse tragicamente la sua vita, investito da un treno in corsa nelle vicinanze del passaggio a livello di via Milano.
Anche all'epoca giunse da un cittadino la proposta di usufruire del varco in via Milite Ignoto. L'allora sindaco Pasquale Cascella lo definì: un "impluvio sottopassante" realizzato a suo tempo per garantire il transito delle fluenze idriche da monte a valle della linea ferroviaria. Secondo quanto affermato dall'ex primo cittadino e dai tecnici competenti, il varco è stato pensato "per il transito dì volumi di piena in un'area considerata a media pericolosità idraulica e per gli allagamenti della zona in concomitanza di fenomeni alluvionali". A suo tempo, è stato predisposto un progetto al fine di trasformare quell'opera idraulica in un sottopassaggio, ma l'intervento ha ricevuto il parere negativo dell'Autorità di Bacino della Puglia a causa dei periodici eventi di tracimazione del canale "Ciappetta-Camaggio" e di altre criticità delle aree a monte della linea ferroviaria.
Come spiega l'attuale assessore ai Lavori Pubblici Gennaro Calabrese esiste ancora il vincolo idrogeologico. «Durante i vari incontri con i cittadini – chiarisce l'assessore Calabrese - le proposte più frequenti si incentravano proprio sulla riapertura di questo collegamento posto sotto quota rispetto alla carreggiata stradale. Quel parere negativo, ricevuto dall'autorità per il progetto della riapertura del sottopasso, si potrà ripresentare quando l'ANAS effettuerà dei lavori stradali alla Statale, propedeutici alla riduzione del rischio idrogeologico».
Dopo l'analisi dei 250 questionari raccolti nei giorni scorsi, alcune soluzioni saranno effettuate in via sperimentale. Esempio concreto: la navetta per gli studenti residenti in via Callano e in via Andria, servizio attivo da ieri per i prossimi trenta giorni. L'Amministrazione Cannito ha ufficializzato inoltre la disponibilità di usufruire gratuitamente del treno di Ferrotramviaria dalla stazione centrale a Barletta Scalo. Infine, resta la possibilità di realizzare dei collegamenti pedonali tra via Callano e via Andria attraverso i terreni dell'officina Messina, e tra via Andria e via Romagnosi.