Politica
Pd Barletta: vince Renzi, in una discussione deserta, con meno di metà iscritti al voto
Le primarie aperte salveranno le larghe assenze?
Barletta - lunedì 18 novembre 2013
11.00
Renzi vince nel voto degli iscritti (quelli che hanno votato) anche a Barletta. Degli oltre tremila iscritti, ieri i votanti sono stati 1206, cioè poco meno del 40%, con il seguente risultato: Renzi 818, Cuperlo 208, Pittella 128, Civati 52, ai quali corrispondono i 40 eletti, in modo proporzionale, nella convenzione provinciale (composta da 100 membri), dalla quale verranno fuori i 5 che parteciperanno alla convenzione nazionale del 24 novembre. Nella Bat, l'affluenza ha superato di non molto il 50% degli oltre seimila iscritti, con 3.784 votanti. La mattinata di ieri, era dedicata alla presentazione delle mozioni dei candidati a segretario nazionale. Una discussione praticamente deserta, vista la presenza di appena una ventina di persone (al dibattito congressuale cittadino erano in quaranta), a fronte di una platea di iscritti, come già detto, abbastanza numerosa.
A presentare ieri le mozioni sono stati Ruggiero Crudele per Matteo Renzi, Cinzia Dicorato per Gianni Cuperlo, Cosimo Matteucci per Pippo Civati, Raffaella Porreca per Gianni Pittella. Presenti tra gli altri, oltre al segretario cittadino Franco Ferrara (che ieri ieri si è mantenuto neutrale, e ha voluto sottolineare come gli incarichi nella convenzione provinciale, avranno durata breve fino a mercoledì) e a quello provinciale Agostino Cafagna (che ha espresso il suo sostegno a Renzi), le consigliere comunali Rosa Cascella, Giuliana Damato, Assuntela Messina, Giuseppe Bufo, Franco Fucci, Pasquale Guerrieri, Antonio Riglietti, Michelangelo Lattanzio, e giunti più tardi, i consiglieri regionali Filippo Caracciolo (convertito a Renzi, come Latorre, in un inedito asse con Boccia, anche lui folgorato sulla via di Firenze, che ha portato all'elezione di Cafagna segretario) e Ruggiero Mennea (renziano e pentito renziano della prima ora, sostiene Cuperlo). Unica nota di colore, la contestazione di Cinzia Dicorato nei confronti del segretario Cafagna, per aver espresso il suo appoggio a Renzi, e non essere rimasto neutrale. Nel gruppo consiliare del PD, prevale il sostegno a Renzi, eccetto Rosa Cascella e Nicola Ruta, che come Mennea sostengono Cuperlo, e Giuliana Damato, che sostiene Civati.
Degno di nota, nel voto degli iscritti di Barletta e della Bat, il terzo posto di Pittella (128 voti a Barletta, 392 nella Bat, superando il 10% dei votanti), che stacca Civati (52 voti a Barletta, 177 nella Bat, tra il 4 e il 5% dei votanti). Tra i favoriti è netta la vittoria a Barletta di Renzi (818 voti, il 67,8% dei votanti) su Cuperlo (208 voti, il 17,3% dei votanti). Meno netta a livello provinciale, dove Renzi ottiene 1819 voti, pari al 48% dei votanti, mentre Cuperlo raggiunge il 37% dei votanti, con 1396 preferenze. Renzi ottiene la maggioranza assoluta degli iscritti barlettani votanti, che però coma già sottolineato, sono stati meno del 40%.
Una discussione, parte di un importante momento della fase congressuale di queste settimane, che si è ritrovata ad essere un dibattito tra pochi intimi, con spesso sempre gli stessi ad essere presenti. Ed una domanda, anche questa sempre la stessa, che aleggia: gli altri dove sono? Restano sullo sfondo le elezioni delle convenzioni (provinciali, e poi quella nazionale), frutto di borboniche regole congressuali, che altro non sembrano se non un ulteriore modo di far valere numericamente il proprio peso politico o meglio di tessere, visto l'alto numero di iscritti nella Bat. Anche se sono stati un bel po' meno quelli andati al voto. Saranno forse le primarie aperte a coprire le larghe assenze (che seguono però ad un tesseramento di massa), e a salvare il Pd, almeno a Barletta o nella Bat? Lo scopriremo l'8 dicembre.
A presentare ieri le mozioni sono stati Ruggiero Crudele per Matteo Renzi, Cinzia Dicorato per Gianni Cuperlo, Cosimo Matteucci per Pippo Civati, Raffaella Porreca per Gianni Pittella. Presenti tra gli altri, oltre al segretario cittadino Franco Ferrara (che ieri ieri si è mantenuto neutrale, e ha voluto sottolineare come gli incarichi nella convenzione provinciale, avranno durata breve fino a mercoledì) e a quello provinciale Agostino Cafagna (che ha espresso il suo sostegno a Renzi), le consigliere comunali Rosa Cascella, Giuliana Damato, Assuntela Messina, Giuseppe Bufo, Franco Fucci, Pasquale Guerrieri, Antonio Riglietti, Michelangelo Lattanzio, e giunti più tardi, i consiglieri regionali Filippo Caracciolo (convertito a Renzi, come Latorre, in un inedito asse con Boccia, anche lui folgorato sulla via di Firenze, che ha portato all'elezione di Cafagna segretario) e Ruggiero Mennea (renziano e pentito renziano della prima ora, sostiene Cuperlo). Unica nota di colore, la contestazione di Cinzia Dicorato nei confronti del segretario Cafagna, per aver espresso il suo appoggio a Renzi, e non essere rimasto neutrale. Nel gruppo consiliare del PD, prevale il sostegno a Renzi, eccetto Rosa Cascella e Nicola Ruta, che come Mennea sostengono Cuperlo, e Giuliana Damato, che sostiene Civati.
Degno di nota, nel voto degli iscritti di Barletta e della Bat, il terzo posto di Pittella (128 voti a Barletta, 392 nella Bat, superando il 10% dei votanti), che stacca Civati (52 voti a Barletta, 177 nella Bat, tra il 4 e il 5% dei votanti). Tra i favoriti è netta la vittoria a Barletta di Renzi (818 voti, il 67,8% dei votanti) su Cuperlo (208 voti, il 17,3% dei votanti). Meno netta a livello provinciale, dove Renzi ottiene 1819 voti, pari al 48% dei votanti, mentre Cuperlo raggiunge il 37% dei votanti, con 1396 preferenze. Renzi ottiene la maggioranza assoluta degli iscritti barlettani votanti, che però coma già sottolineato, sono stati meno del 40%.
Una discussione, parte di un importante momento della fase congressuale di queste settimane, che si è ritrovata ad essere un dibattito tra pochi intimi, con spesso sempre gli stessi ad essere presenti. Ed una domanda, anche questa sempre la stessa, che aleggia: gli altri dove sono? Restano sullo sfondo le elezioni delle convenzioni (provinciali, e poi quella nazionale), frutto di borboniche regole congressuali, che altro non sembrano se non un ulteriore modo di far valere numericamente il proprio peso politico o meglio di tessere, visto l'alto numero di iscritti nella Bat. Anche se sono stati un bel po' meno quelli andati al voto. Saranno forse le primarie aperte a coprire le larghe assenze (che seguono però ad un tesseramento di massa), e a salvare il Pd, almeno a Barletta o nella Bat? Lo scopriremo l'8 dicembre.