Politica
Pastore: «Tutti in Fabbrica per riaffermare la politica»
Prolungare l'iniziativa delle "Fabbriche di Nichi". Bisogna cercare il coinvolgimento dei giovani
Barletta - sabato 17 luglio 2010
Una nota del consigliere regionale SeL, Francesco Pastore.
"Riaffermare la politica, il suo primato e quello della dimensione dell'impegno pubblico, si deve e si può, per due motivi: perché ce n'è bisogno e per ricucire lo strappo con i cittadini – elettori.
Da dove si ricomincia? Dal lavoro, da chi non ce l'ha e dal luogo simbolo che ad esso richiama, la fabbrica, il luogo in cui si fa, si realizza, si plasma qualcosa.
Questo sono le fabbriche di Nichi e da lì la politica deve ricominciare e sta ricominciando e non solo in Puglia. Sono decine quelle presenti in Italia e molte quelle all'estero.
Sono la linfa vitale di un sistema politico con partiti impotenti ma con tanti poli che si intensificano man mano che ci si avvicina al centro.
Le fabbriche accolgono le istanze dei movimenti e delle persone e, per questo, sono un laboratorio privilegiato dal quale osservare e capire il paese.
In una fabbrica c'è chi pensa, chi progetta, chi da forma a idee e progetti, chi li mette in circolo. All'esterno ci sono i fruitori. Loro gradiscono o criticano. Tra il dentro e il fuori, però, non può esserci distacco. Il dentro, chi opera, non può farlo senza l'indirizzo di chi sta fuori e giudica quel lavoro. Questa è la democrazia, questo è il metodo delle fabbriche di Nichi e nella tre giorni ad esse dedicata emergerà tutto il loro peso e tutta la loro portata.
"Riaffermare la politica, il suo primato e quello della dimensione dell'impegno pubblico, si deve e si può, per due motivi: perché ce n'è bisogno e per ricucire lo strappo con i cittadini – elettori.
Da dove si ricomincia? Dal lavoro, da chi non ce l'ha e dal luogo simbolo che ad esso richiama, la fabbrica, il luogo in cui si fa, si realizza, si plasma qualcosa.
Questo sono le fabbriche di Nichi e da lì la politica deve ricominciare e sta ricominciando e non solo in Puglia. Sono decine quelle presenti in Italia e molte quelle all'estero.
Sono la linfa vitale di un sistema politico con partiti impotenti ma con tanti poli che si intensificano man mano che ci si avvicina al centro.
Le fabbriche accolgono le istanze dei movimenti e delle persone e, per questo, sono un laboratorio privilegiato dal quale osservare e capire il paese.
In una fabbrica c'è chi pensa, chi progetta, chi da forma a idee e progetti, chi li mette in circolo. All'esterno ci sono i fruitori. Loro gradiscono o criticano. Tra il dentro e il fuori, però, non può esserci distacco. Il dentro, chi opera, non può farlo senza l'indirizzo di chi sta fuori e giudica quel lavoro. Questa è la democrazia, questo è il metodo delle fabbriche di Nichi e nella tre giorni ad esse dedicata emergerà tutto il loro peso e tutta la loro portata.