Religioni
Pasqua 2015, il messaggio dell'arcivescovo Pichierri
«Cristo nostra Pasqua è stato immolato: facciamo festa nel Signore!»
Barletta - domenica 5 aprile 2015
In occasione della Santa Pasqua, monsignor Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, dedica questo suo messaggio:
«Carissimi,
Gesù Risorto è in noi ed è in mezzo a noi. Ce ne accorgiamo? Sono tanti i segni della Sua presenza: il fatto che siamo battezzati, cresimati, la presenza di comunità cristiane che hanno come punto di riferimento la famiglia, le parrocchie, le forme di vita consacrata, la diocesi. Ma tutto questo non basta per farci percepire la presenza di Gesù Risorto. È necessario, come scrive l'apostolo Paolo ai cristiani di Corinto, togliere il "lievito" vecchio di malizia e di perversità, per essere "azzimi" di sincerità e di verità (cf. 1 Cor 5,8). «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio!» (Mt 5,8). Non siamo noi che incontriamo il Risorto, ma è Gesù Risorto che ci incontra quando noi lo cerchiamo, lo desideriamo, ci lasciamo amare da Lui. Non sono, perciò, i nostri riti la Pasqua, ma è la morte e risurrezione di Gesù che ci invade e ci fa giubilare, quando il nostro cuore è svelenato. Alleluia! Cristo è risorto! È veramente risorto! Alleluia!
Dove ci accorgiamo che Gesù è risorto? Nelle Sacre Scritture, nell'Eucaristia, nel fratello e nella sorella che incontriamo. Le Sacre Scritture del tempo pasquale ci parlano della realtà e fisicità della risurrezione di Gesù nella nostra carne. L'Eucaristia ce lo fa vedere nel "pane" spezzato e nel "vino" versato, il suo corpo e il suo sangue donati a noi come nutrimento di vita eterna. Il fratello e la sorella sono Gesù che ci chiede di essere accolto, sfamato, visitato. La Pasqua di quest'anno per noi, Chiesa diocesana, segni, una crescita nell'unità, nella comunione, nella missionarietà. Ciascuno di noi dica: "Entra nella mia vita Cristo Gesù e scardina le porte della paura e della morte. Se tu sei con me non temo alcun male. Aiutami a fare di corsa il percorso della fede, e a sentire che l'annuncio della Pasqua può salvare tanti dalla disperazione". Il Sinodo diocesano «Per una Chiesa mistero di comunione e missione», il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo» (9-13 novembre) insieme con l'Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (4-25 ottobre), sono prospettive di vera Pasqua, se da noi vissute come "incontro" che Gesù Risorto vuol fare con i suoi discepoli.
Il mio augurio pasquale parte dalla Parola di Dio e dall'Altare: «Cristo nostra Pasqua è stato immolato: facciamo festa nel Signore!» Alleluia!!! Con ogni benedizione che invoco sulle famiglie, sulle comunità parrocchiali e religiose, su tutta la Chiesa diocesana, vi saluto con gioia».
«Carissimi,
Gesù Risorto è in noi ed è in mezzo a noi. Ce ne accorgiamo? Sono tanti i segni della Sua presenza: il fatto che siamo battezzati, cresimati, la presenza di comunità cristiane che hanno come punto di riferimento la famiglia, le parrocchie, le forme di vita consacrata, la diocesi. Ma tutto questo non basta per farci percepire la presenza di Gesù Risorto. È necessario, come scrive l'apostolo Paolo ai cristiani di Corinto, togliere il "lievito" vecchio di malizia e di perversità, per essere "azzimi" di sincerità e di verità (cf. 1 Cor 5,8). «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio!» (Mt 5,8). Non siamo noi che incontriamo il Risorto, ma è Gesù Risorto che ci incontra quando noi lo cerchiamo, lo desideriamo, ci lasciamo amare da Lui. Non sono, perciò, i nostri riti la Pasqua, ma è la morte e risurrezione di Gesù che ci invade e ci fa giubilare, quando il nostro cuore è svelenato. Alleluia! Cristo è risorto! È veramente risorto! Alleluia!
Dove ci accorgiamo che Gesù è risorto? Nelle Sacre Scritture, nell'Eucaristia, nel fratello e nella sorella che incontriamo. Le Sacre Scritture del tempo pasquale ci parlano della realtà e fisicità della risurrezione di Gesù nella nostra carne. L'Eucaristia ce lo fa vedere nel "pane" spezzato e nel "vino" versato, il suo corpo e il suo sangue donati a noi come nutrimento di vita eterna. Il fratello e la sorella sono Gesù che ci chiede di essere accolto, sfamato, visitato. La Pasqua di quest'anno per noi, Chiesa diocesana, segni, una crescita nell'unità, nella comunione, nella missionarietà. Ciascuno di noi dica: "Entra nella mia vita Cristo Gesù e scardina le porte della paura e della morte. Se tu sei con me non temo alcun male. Aiutami a fare di corsa il percorso della fede, e a sentire che l'annuncio della Pasqua può salvare tanti dalla disperazione". Il Sinodo diocesano «Per una Chiesa mistero di comunione e missione», il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo» (9-13 novembre) insieme con l'Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (4-25 ottobre), sono prospettive di vera Pasqua, se da noi vissute come "incontro" che Gesù Risorto vuol fare con i suoi discepoli.
Il mio augurio pasquale parte dalla Parola di Dio e dall'Altare: «Cristo nostra Pasqua è stato immolato: facciamo festa nel Signore!» Alleluia!!! Con ogni benedizione che invoco sulle famiglie, sulle comunità parrocchiali e religiose, su tutta la Chiesa diocesana, vi saluto con gioia».