Cronaca
Oreste Tofani: « Il 3 ottobre qualcuno denunciò un escavatore in azione in via Roma»
Ieri a Barletta presente la Commissione d’indagine del Senato sul lavoro nero e gli infortuni sul lavoro. Il Presidente ha parlato presso la Prefettura
Barletta - martedì 8 novembre 2011
15.34
Cominciano ad emergere i primi frammenti di verità sulla tragica vicenda del crollo della palazzina di via Roma a Barletta. Nella giornata di ieri, durante l'audizione tenutasi in Prefettura, presidente della Commissione d'indagine del Senato sul lavoro nero e gli infortuni sul lavoro, Oreste Tofani, insieme con i senatori Vincenzo De Luca, Angela Maraventano, Paolo Nerozzi e Ada Spadoni ha ascoltato ieri il sindaco della nostra città, Nicola Maffei, il capo della Procura di Trani, Carlo Maria Capristo, e il suo sostituto Giuseppe Maralfa, che indagano sul crollo del 3 ottobre. Sono stati ascoltati inoltre, rappresentanti di associazioni di categoria, Confindustria, Api, Cna, Confartigianato, il comandante provinciale dei vigili del fuoco, i rappresentanti delle forze dell'ordine, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uili e Ugl, il responsabile provinciale del Nucleo ispettorato del lavoro e dell'Inps, il direttore dell'ufficio provinciale del Lavoro, i rappresentanti delle associazioni di imprenditori. L'audizione è avvenuta presso la Prefettura della provincia di Barletta-Andria-Trani, sita a Barletta in piazza Monte di Pietà, al fine di acquisire informazioni sul tragico incidente dello scorso 3 ottobre, che causò la morte di quattro operaie del piccolo laboratorio tessile sito al piano terra della palazzina crollata di via Roma.
Per il funesto evento del 3 ottobre sono state iscritte nel registro degli indagati nove persone. Dalle parole di Tofani abbiamo però appreso ieri uno spiacevole e agghiacciante particolare: nelle stesse ore in cui la palazzina di via Roma crollava un uomo si sarebbe recato dai carabinieri di Barletta per denunciare la presenza di un escavatore, che non avrebbe dovuto trovarsi lì, in azione nel cantiere attiguo alla palazzina poi venuta giù.
"Posso dire solo una cosa - ha dichiarato Tofani alla stampa - nel corso dell'indagine emerge chiaramente che c'é qualcuno che ha agito fuori da quello che gli era consentito. Il quadro economico dell'imprenditoria tessile a Barletta presenta diverse difficoltà: c'è una categoria di lavoratori con problematiche, e questa categoria va aiutata, dove aiutare significa mettere a loro disposizione condizioni che permettano l'uso di merci e di persone in una logica che non contempli meccanismi di sfruttamento, che ci auguriamo vengano rafforzate prossimamente. Questo aspetto è abbastanza diffuso fermo restando una buona presenza di industria "regolare", corretta e coerente con le leggi, alla quale si affianca una zona grigia di lavoro».
«Con questa situazione, protrattasi nel tempo- ha spiegato Tofani- si è arrivati al paradosso drammatico della mattina del 3 ottobre, quando come al solito i lavoratori agivano in questo laboratorio un signore andava a far questa denuncia, mentre il palazzo collassava». Tofani ha ringraziato il Comune di Barletta e la Magistratura di Trani per l'aiuto dato alle indagini, sottolineando come «questa collaborazione continuerà con profitto, come sempre avvenuto».
«Il problema del lavoro nero era conosciuto nel territorio- ha ricordato il Presidente della Commissione d'Indagine- queste piccolissime realtà sono figlie di una de-industrializzazione rispetto a quanto avvenuto negli anni '90, quando Barletta era un centro importantissimo per l'attività nel calzaturiero. E' un problema con radici lontane. Dobbiamo sostenere questi piccoli imprenditori: la politica deve dare delle risposte al territorio. Parliamo di fenomeni che si avverano in zone de-industrializzate, rese deboli da questi processi».
Tofani ha concluso il suo intervento ponendo in evidenza il lavoro delle indagini, «volto ad appurare chi tra gli indagati ha delle responsabilità oggettive. Le cose dette oggi saranno portate in Parlamento, questa resta una dinamica aperta all'interno di un processo di analisi della situazione: andremo a studiare gli elementi di debolezza riscontrati. La politica governativa e regionale dovrà ora interessarsi di questo fenomeno, a prescindere dal colore dei partiti, il problema del lavoro nero va assolutamente affrontato, va posto in agenda con decisione e dandogli preminenza». Un auspicio deciso, che non deve però far perdere di vista l'analisi della causa fondante del tragico crollo, la stabilità del palazzo, fattore certo non addebitabile alla situazione contrattuale dei lavoratori occupativi.
Per il funesto evento del 3 ottobre sono state iscritte nel registro degli indagati nove persone. Dalle parole di Tofani abbiamo però appreso ieri uno spiacevole e agghiacciante particolare: nelle stesse ore in cui la palazzina di via Roma crollava un uomo si sarebbe recato dai carabinieri di Barletta per denunciare la presenza di un escavatore, che non avrebbe dovuto trovarsi lì, in azione nel cantiere attiguo alla palazzina poi venuta giù.
"Posso dire solo una cosa - ha dichiarato Tofani alla stampa - nel corso dell'indagine emerge chiaramente che c'é qualcuno che ha agito fuori da quello che gli era consentito. Il quadro economico dell'imprenditoria tessile a Barletta presenta diverse difficoltà: c'è una categoria di lavoratori con problematiche, e questa categoria va aiutata, dove aiutare significa mettere a loro disposizione condizioni che permettano l'uso di merci e di persone in una logica che non contempli meccanismi di sfruttamento, che ci auguriamo vengano rafforzate prossimamente. Questo aspetto è abbastanza diffuso fermo restando una buona presenza di industria "regolare", corretta e coerente con le leggi, alla quale si affianca una zona grigia di lavoro».
«Con questa situazione, protrattasi nel tempo- ha spiegato Tofani- si è arrivati al paradosso drammatico della mattina del 3 ottobre, quando come al solito i lavoratori agivano in questo laboratorio un signore andava a far questa denuncia, mentre il palazzo collassava». Tofani ha ringraziato il Comune di Barletta e la Magistratura di Trani per l'aiuto dato alle indagini, sottolineando come «questa collaborazione continuerà con profitto, come sempre avvenuto».
«Il problema del lavoro nero era conosciuto nel territorio- ha ricordato il Presidente della Commissione d'Indagine- queste piccolissime realtà sono figlie di una de-industrializzazione rispetto a quanto avvenuto negli anni '90, quando Barletta era un centro importantissimo per l'attività nel calzaturiero. E' un problema con radici lontane. Dobbiamo sostenere questi piccoli imprenditori: la politica deve dare delle risposte al territorio. Parliamo di fenomeni che si avverano in zone de-industrializzate, rese deboli da questi processi».
Tofani ha concluso il suo intervento ponendo in evidenza il lavoro delle indagini, «volto ad appurare chi tra gli indagati ha delle responsabilità oggettive. Le cose dette oggi saranno portate in Parlamento, questa resta una dinamica aperta all'interno di un processo di analisi della situazione: andremo a studiare gli elementi di debolezza riscontrati. La politica governativa e regionale dovrà ora interessarsi di questo fenomeno, a prescindere dal colore dei partiti, il problema del lavoro nero va assolutamente affrontato, va posto in agenda con decisione e dandogli preminenza». Un auspicio deciso, che non deve però far perdere di vista l'analisi della causa fondante del tragico crollo, la stabilità del palazzo, fattore certo non addebitabile alla situazione contrattuale dei lavoratori occupativi.