Religioni
Omicidio Tupputi, una nota dell'arcivescovo D'Ascenzo
«Delusione, rabbia, sfiducia, impotenza. Ma non possiamo e non dobbiamo arrenderci!»
Barletta - mercoledì 13 aprile 2022
13.18 Comunicato Stampa
In merito all'omicidio, verificatosi a Barletta due giorni fa, di Giuseppe Tupputi, S. E. Mons. Leonardo D'Ascenzo, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ha rilasciato la seguente nota, di cui si porge il testo integrale:
«Un altro delitto nella cara e bella Barletta! La vittima è Giuseppe Tupputi, giovane titolare di un bar, ucciso sotto i colpi di un'arma da fuoco; colpita anche la sua famiglia - una giovane donna, e le due piccole figlie, di cui una di pochi mesi - che non ha più un marito e un papà! Offesa, ancora una volta, una comunità cittadina viva ed operosa!
Siamo dinanzi ad un episodio che conferma come lo spirito del male esista, i cui adepti sono all'opera imponendo la cultura della morte, della violenza, dell'illegalità, del sopruso, dell'ingiustizia. Di fronte a questo efferato omicidio, nel nostro intimo, probabilmente sperimentiamo sentimenti di delusione, rabbia, sfiducia, impotenza. Di converso non possiamo e non dobbiamo arrenderci! Proseguiamo nell'affermare la cultura della vita, della legalità, della dignità della persona umana, non dimenticando mai uno dei principi più belli, patrimonio dell'umanità, affermato da tutte le tradizioni: "Non uccidere, non uccidere il tuo fratello e la tua sorella".
Stringiamoci ora attorno alla famiglia di Giuseppe, facciamo sentire, ciascuno come può, la nostra vicinanza. E non manchiamo di elevare al Signore della vita e della pace la preghiera per Giuseppe, sua moglie e le due figlie. Per lei e per le piccole chiediamo a Dio soprattutto il dono della consolazione e della speranza, quella stessa annunciata dal Risorto, dal Vivente nella Pasqua!».
«Un altro delitto nella cara e bella Barletta! La vittima è Giuseppe Tupputi, giovane titolare di un bar, ucciso sotto i colpi di un'arma da fuoco; colpita anche la sua famiglia - una giovane donna, e le due piccole figlie, di cui una di pochi mesi - che non ha più un marito e un papà! Offesa, ancora una volta, una comunità cittadina viva ed operosa!
Siamo dinanzi ad un episodio che conferma come lo spirito del male esista, i cui adepti sono all'opera imponendo la cultura della morte, della violenza, dell'illegalità, del sopruso, dell'ingiustizia. Di fronte a questo efferato omicidio, nel nostro intimo, probabilmente sperimentiamo sentimenti di delusione, rabbia, sfiducia, impotenza. Di converso non possiamo e non dobbiamo arrenderci! Proseguiamo nell'affermare la cultura della vita, della legalità, della dignità della persona umana, non dimenticando mai uno dei principi più belli, patrimonio dell'umanità, affermato da tutte le tradizioni: "Non uccidere, non uccidere il tuo fratello e la tua sorella".
Stringiamoci ora attorno alla famiglia di Giuseppe, facciamo sentire, ciascuno come può, la nostra vicinanza. E non manchiamo di elevare al Signore della vita e della pace la preghiera per Giuseppe, sua moglie e le due figlie. Per lei e per le piccole chiediamo a Dio soprattutto il dono della consolazione e della speranza, quella stessa annunciata dal Risorto, dal Vivente nella Pasqua!».