Territorio
Oggi verrà sottoscritto il Manifesto del Patto Val d’Ofanto
Appuntamento istituzionale coi sindaci ad Avellino
Barletta - mercoledì 7 maggio 2014
Oggi si terrà ad Avellino presso la Prefettura l'incontro per la sottoscrizione del Manifesto del Patto Val d'Ofanto, finalizzato a promuovere lo sviluppo sostenibile dell'intero territorio ofantino, il cui obiettivo è quello di rilanciare l'iniziativa già avviata con la sottoscrizione del Manifesto di Melfi a luglio 2009. L'iniziativa ha un forte valore istituzionale e di collaborazione fra il settore pubblico e quello privato, come testimonia la volontà espressa nei giorni scorsi dai soggetti che maggiormente hanno manifestato la loro volontà di promuovere l'incontro di Avellino, fra cui il Presidente della Provincia BAT, Francesco Ventola, il Sindaco di Barletta Pasquale Cascella, il Sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, il Sindaco di Lavello Sabino Altobello, il Sindaco di Calitri Antonio Rubinetti, il Presidente del GAL Vulture Alto-Bradano Franco Perillo e il Presidente del GAL CILSI dell'Alta Irpinia. Il valore istituzionale dell'incontro è sottolineato, per altro, dall'entusiasmo con cui il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa, già Prefetto della BAT, ha inteso ospitare e patrocinare l'evento.
La Val d'Ofanto, guardando al più ampio scenario di collegamento fra l'Adriatico e il Tirreno, alla direttrice Barletta-Salerno, può rappresentare un banco di prova per una progettualità di qualità dell'intero Mezzogiorno, in grado di guardare ai reali risultati di sviluppo territoriale, utilizzando nel miglior modo possibile le risorse finanziarie messe a disposizione dall'Unione europea. Si tratta di una grande sfida culturale, amministrativa e imprenditoriale che le istituzioni territoriali, prima, e quelle regionali e nazionali, poi, e le forse economiche e sociali locali devono affrontare. «Si può tornare a concepire la questione meridionale come condizione per la ripresa produttiva e lo sviluppo economico e sociale dell'intero paese? E' questo interrogativo che ci spinge ad Avellino, dopo averne già discusso a Barletta il 24 aprile, a firmare il "Patto Val d'Ofanto", sulla scia del Manifesto di Melfi del 2009, per recuperare una visione unitaria del territorio di 51 comuni di 3 Regioni meridionali è quanto commenta il sindaco Pasquale Cascella - L'Ofanto potrà essere un fiume che unisce il Sud al resto del paese, attraversato da ponti di collaborazione istituzionale, di cooperazione pubblico-privato, di sviluppo legato alle risorse proprie del territorio.
Riprende, così, un percorso sinergico tra territori storicamente legati dal patrimonio ideale, politico e civile di grandi personalità come Carlo Cafiero, Francesco Saverio De Sanctis, Giuseppe Di Vittorio, Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti. E' un'iniziativa dal marcato segno meridionalista che potrà certamente consentire significativi risultati di sviluppo preservando l'identità originale di una delle aree più vitali del Mezzogiorno. Il progetto è tanto ambizioso quanto concreto perchè punta a coinvolgere le realtà locali nella più ampia prospettiva nazionale ed europea, agendo nello scenario dell'integrazione fra l'Adriatico e il Tirreno lungo la direttrice Barletta-Salerno, contando anche sui finanziamenti della programmazione 2014-2020. La sottoscrizione del Patto Val d'Ofanto rappresenta, dunque, non solo un'importante occasione per i 51 Comuni di agganciare le opportunità della ripresa economica ma anche una concreta occasione per valorizzare particolari tratti distintivi che singolarmente rischiano di andare dispersi.
L'ampliamento, la riqualificazione ambientale e la promozione turistica del Parco Fluviale Ofantino, affidato ora in gestione provvisoria alla Provincia Barletta Andria Trani, potrà essere il punto di riferimento per una strategia di tutela del fiume Ofanto e del suo bacino idrografico che sia funzionale allo sviluppo sostenibile. I prossimi mesi saranno dunque fondamentali per raccogliere nuove proposte e metterle in pratica, con la fattiva cooperazione istituzionale, fra le tre Regioni attraversate dal fiume Ofanto sempre essere animata da spirito di coesione e unità. Come è scritto nel "Patto" possiamo così far davvero valere la visione costituzionale dell'Italia "una e indivisibile" nella prospettiva dell'unità europea».
La Val d'Ofanto, guardando al più ampio scenario di collegamento fra l'Adriatico e il Tirreno, alla direttrice Barletta-Salerno, può rappresentare un banco di prova per una progettualità di qualità dell'intero Mezzogiorno, in grado di guardare ai reali risultati di sviluppo territoriale, utilizzando nel miglior modo possibile le risorse finanziarie messe a disposizione dall'Unione europea. Si tratta di una grande sfida culturale, amministrativa e imprenditoriale che le istituzioni territoriali, prima, e quelle regionali e nazionali, poi, e le forse economiche e sociali locali devono affrontare. «Si può tornare a concepire la questione meridionale come condizione per la ripresa produttiva e lo sviluppo economico e sociale dell'intero paese? E' questo interrogativo che ci spinge ad Avellino, dopo averne già discusso a Barletta il 24 aprile, a firmare il "Patto Val d'Ofanto", sulla scia del Manifesto di Melfi del 2009, per recuperare una visione unitaria del territorio di 51 comuni di 3 Regioni meridionali è quanto commenta il sindaco Pasquale Cascella - L'Ofanto potrà essere un fiume che unisce il Sud al resto del paese, attraversato da ponti di collaborazione istituzionale, di cooperazione pubblico-privato, di sviluppo legato alle risorse proprie del territorio.
Riprende, così, un percorso sinergico tra territori storicamente legati dal patrimonio ideale, politico e civile di grandi personalità come Carlo Cafiero, Francesco Saverio De Sanctis, Giuseppe Di Vittorio, Giustino Fortunato, Francesco Saverio Nitti. E' un'iniziativa dal marcato segno meridionalista che potrà certamente consentire significativi risultati di sviluppo preservando l'identità originale di una delle aree più vitali del Mezzogiorno. Il progetto è tanto ambizioso quanto concreto perchè punta a coinvolgere le realtà locali nella più ampia prospettiva nazionale ed europea, agendo nello scenario dell'integrazione fra l'Adriatico e il Tirreno lungo la direttrice Barletta-Salerno, contando anche sui finanziamenti della programmazione 2014-2020. La sottoscrizione del Patto Val d'Ofanto rappresenta, dunque, non solo un'importante occasione per i 51 Comuni di agganciare le opportunità della ripresa economica ma anche una concreta occasione per valorizzare particolari tratti distintivi che singolarmente rischiano di andare dispersi.
L'ampliamento, la riqualificazione ambientale e la promozione turistica del Parco Fluviale Ofantino, affidato ora in gestione provvisoria alla Provincia Barletta Andria Trani, potrà essere il punto di riferimento per una strategia di tutela del fiume Ofanto e del suo bacino idrografico che sia funzionale allo sviluppo sostenibile. I prossimi mesi saranno dunque fondamentali per raccogliere nuove proposte e metterle in pratica, con la fattiva cooperazione istituzionale, fra le tre Regioni attraversate dal fiume Ofanto sempre essere animata da spirito di coesione e unità. Come è scritto nel "Patto" possiamo così far davvero valere la visione costituzionale dell'Italia "una e indivisibile" nella prospettiva dell'unità europea».