Obama Maffei
Obama Maffei
Politica

Obama vs Maffei, consiglieri comunali cercansi

La lettera di Ettore Bergamaschi. Il silenzio del sindaco alle tante domande dei cittadini

Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da Ettore Bergamaschi.

Lungi dal voler proporre confronti imbarazzanti ed impropri tra il Primo Cittadino USA ed il Primo Cittadino di Barletta ovvero tra il numero di collaboratori di staff e relativi emolumenti dell'Uno e dell'Altro, mi è venuto spontaneo il raffronto tra due modi di porsi – da parte dell'Autorità – nei confronti del Cittadino.

E' semplicemente accaduto che un mio nipotino di nove anni, residente a Boston, ha scritto al Presidente Obama per una questione di moneta, ovvero perché l'immagine di un Presidente non comparisse sul dollaro e che magari si sarebbe potuto stampare il biglietto da 20 dollari, oggi inesistente. Ovviamente si tratta della solita beata ingenuità infantile, diremmo noi: sta di fatto che il piccolo Ludovico ha preso carta e penna ed ha scritto al Presidente, senza chiedere niente a nessuno; confesso che l'avrei sconsigliato, anche perché ammaestrato dall'esempio italiano non certo edificante in quanto a rapporti con le autorità.

In vita mia non ho mai visto un'istanza popolare, tantomeno personale, soddisfatta dai nostri reggenti pronti ad ignorare "sic et simpliciter" gli esiti di un referendum, parimenti ho ancora in mente lo sconvolgente suicidio, avvenuto lo scorso anno, di due coniugi di Bari che avevano perso il lavoro, dopo centocinque lettere inviate al Governatore Nichi Vendola rimaste, manco a dirlo, tutte inevase nell'assordante silenzio dei c.d. progressisti, dei sindacati, della Chiesa, delle Istituzioni ovviamente "democratiche". Ma che c'entra Obama con Maffei? Semplicemente che il Primo fa rispondere, in pochi giorni e molto seriamente, ad un ragazzino mentre il Secondo non risponde ad un gruppo di cittadini, peraltro dopo averli sollecitati, - sotto elezioni - ad interloquire anche se, evidentemente, "ad usum delphini".

Ma stiamo ai fatti. Nei mesi che hanno preceduto le ultime elezioni comunali di Barletta, il Sindaco uscente (e riconfermato) ha organizzato delle notevoli manifestazioni pubbliche per "coinvolgere i cittadini nelle decisioni strategiche" per la Città, prima fra tutte l'Urbanistica, ferma al Piano Regolatore Generale dal 1971 (millenovecentosettantuno: quarant'anni!) dichiarato fin d'allora "superato". Preciso che, con alcuni ingenui amici, ho partecipato attivamente a tali manifestazioni, presiedute dall'Assessore al ramo, con la presenza dei Dirigenti Comunali e – cosa davvero inusitata - dei due Professori incaricati da alcuni decenni (ed evidentemente sopravissuti) della redazione del nuovo strumento urbanistico di programmazione diventato nel frattempo PUG (Piano Urbanistico Generale).-

Ho preso atto di una grande disponibilità (teorica) al dialogo, grafici, statistiche, cartelloni trasudanti ottimismo per la "nuova Barletta": insomma una kermesse in piena regola e di sapore vagamente hollywoodiano. L'unica stranezza, almeno a mio avviso, era costituita dal fatto che alle molte domande del Pubblico non pervenisse alcuna risposta da parte della nomenclatura presente: in sostanza un dialogo tra sordi, poiché dal palco costituito da Assessori e Dirigenti Comunali, Professori incaricati del PUG, nonché Dirigenti di Confindustria Bari, sezione edile (?), arrivavano soltanto sorrisi di circostanza ed ammiccamenti. Altri amici, più "navigati" di me, dispensavano il loro becero pessimismo tipo "è soltanto una vetrina in vista delle elezioni": al che ribattevo che, trattandosi di materia seria, probabilmente il "Palazzo" avrebbe voluto approfondire e valutare anche se, riflettendoci, pare davvero strano che l'uomo della strada fosse documentato su questioni evidenti a tutti ma che apparivano, invece, ostiche ai pur specifici e competenti interlocutori!

Mi ha particolarmente colpito il progetto del nuovo PIP (Programma insediamenti produttivi) che prevedeva – in sintesi – la realizzazione di ben 1.300.000 (unmilionetrecento) metricubi di fabbricati industriali, previo esproprio di un'area di circa 100 ettari situati in fondo a Via Regina Margherita e posti a "cavallo" della ferrovia Milano-Taranto: un progetto pazzesco, non solo per la fattibilità, le dimensioni, il costo, ma soprattutto perché non teneva conto della reale situazione socio economica del Territorio dove le poche industrie rimaste difendono disperatamente l'esistente e non hanno certo né tempo né risorse per avventurarsi in progetti strampalati, peraltro senza alcun incentivo. L'inconsistenza di tale PIP era, come è, talmente eclatante da venir contestata "ad horas", approfittando della presenza dei Progettisti e dei Committenti, e cioè l'Amministrazione: per tutta risposta il silenzio assoluto, nessun riscontro, nemmeno la più debole "difesa d'ufficio". Il che sta a significare che o gli stessi Committenti sapevano d'aver semplicemente posto in essere un espediente in vista delle imminenti votazioni, oppure – cosa ancor più grave – d'aver dato vita ad una commessa soltanto per far cassa.

Di qui la conseguente domanda: chi ha ordinato il preventivo studio di mercato (che spero esista) e del faraonico progetto? E, nel caso, quanto è costato? Quale ne è lo stato d'attuazione? Domande poste non solo agli Amministratori ma anche ai Progettisti, espressamente delegati a fornire tutti i chiarimenti del caso ad un'Opinione Pubblica finalmente coinvolta nella "collaborazione e nel dialogo costruttivo". La cosa ch'io trovo inusitata non è tanto il fatto che l'Amministrazione non abbia risposto, abituati come siamo a vederla impegnata in ben altre attività con tutto il corollario di cooperative, clientes, imprese, professionisti tutti stalinianamente "di area", ma piuttosto che i Progettisti incaricati (e forse retribuiti) da decenni, non abbiano sentito il bisogno di fornire una qualsiasi giustificazione logica al loro divisamento, o meglio, al loro totale silenzio che dura da lustri, a meno che le varie Amministrazioni abbiano ricevuto i frutti del loro prezioso lavoro ma senza comunicarlo alla cittadinanza strumentalmente "coinvolta" nella formazione di un indirizzo comune e condiviso. Visto che ogni interlocuzione è stata respinta, mi è rimasta un'ultima speranza: vuoi vedere che il Sindaco risponderà al mio nipotino che ha ottenuto le attenzioni di Obama?

E così, dopo aver spiegato al mio nipotino che il Sindaco di Barletta ha la stessa carica del Major (Sindaco) di Boston Thomas Menino, d'origine irpina, che governa la Città da vent'anni durante i quali ha realizzato il più imponente intervento urbanistico in USA degli ultimi decenni (sdoppiando praticamente la città con un sistema viario sotterraneo) e con uno stipendio certamente non pari ma che sfiora (dal basso) quello dei Consiglieri Regionali Pugliesi, l'ho pregato d'inoltrare uno scritto al Sindaco Maffei, ponendo tra virgolette quello che non capiva o che non potevo spiegargli: lui ha detto "ok, qual è il problema? Io scrivo e Lui risponderà, of course!" Ecco la lettera, recentemente spedita.

Dear Sindaco Maffei,
mi chiamo Ludovico Rollo e abito in USA dove vivo con i miei fratelli e cuginetti; mio nonno Ettore Bergamaschi mi ha detto che tu sei una brava Persona e che sei come il nostro Major Thomas Menino sindaco di Boston; mi ha pregato di porti alcune domande, forse perché ai piccoli è più facile rispondere. Lascio le virgolette dove non capisco quello che dice nonno che, approfittando della situazione, ha aggiunto delle domande "inevase" dice lui, da anni.:
1) E' vero che Tu hai ordinato "una patacca" chiamata PIP in vista delle elezioni e "anziché dare un calcio in c**o" a chi l'ha prodotta, gli ha dato tanti dollari?
2) Se è vero, quanti dollari ha dato e chi sono quelli che hanno progettato "la patacca"?
3) E' vero che il luogo previsto per la "patacca" è dalla parte opposta rispetto alle città di Andria e Trani, zona che è senza strade, che è senza collegamenti di acqua, luce, gas e che la "patacca"sarebbe "a cavallo" della ferrovia nazionale?
4) E' vero che per fare questa "patacca" occorrerebbe provvedere all'"esproprio" di 100 ettari? E, in tal caso, chi mette il money? E quanti mesi ci vogliono, mentre i disoccupati aspettano?
5) E' vero che a Barletta le industrie sono in crisi, e che ci sono tanti disoccupati? Se è vero, come pensi che i business-men possano pensare ad investire in nuovi contenitori?
6) Perché non hai pensato ad un piano di aiuto e di riconversione dell'economia cittadina, partendo dall'"esistente",integrandolo alle nuove tecnologie, e cercando nuove aggregazioni ed iniziative per sbocchi commerciali?
7) E' vero che sei contro "senza se e senza ma" alla realizzazione d'impianti che utilizzano i rifiuti e le biomasse, come fanno da tanti anni qui a Boston ed in tutto il mondo civile creando investimenti e posti di lavoro?
8) Se è vero che sei contro questi "camini" controllati che dovrebbero comunque sorgere lontano dai centri abitati, come mai non dici niente di ciminiere alte 100 metri e che sorgono nel centro della città? E' vero che è proibito parlare di questo argomento perché riguarda "interessi elevatissimi"? E la salute e sicurezza dei cittadini non è un interesse "elevatissimo"?
9) E' vero che a Barletta avete una zona già pronta per ospitare eventuali "insediamenti commerciali o industriali" che si chiama "Via Andria" e non costerebbe un penny al Pubblico che, anzi, ci guadagnerebbe?
10) E' vero che questa "Via Andria" ha già bellissime strade che – senza entrare in Città – la collegano all'Italia, ha la ferrovia che sta diventando metropolitana (whow!) e che in mezz'ora collegherà Barletta all'aeroporto di Bari, ha le reti di acqua, luce, gas, possiede l'uscita autostradale per fare "bella figura" con i forestieri e qualifica l'asse Barletta-Andria? Perché hai "condannato al silenzio ogni dibattito su tale opportunità " mentre pensi a improbabili PIP - PATACCA?
11) E' vero che invece di fare belle case basse e nel verde, hai fatto fare palazzoni uno in fila all'altro chiamati ecomostro Patalini, altissimi e senza "servizi" e che mancano gli inquilini e i soldi, essendo le cooperative tali solo di facciata in quanto applicano la più deteriore speculazione proprio sui più deboli?
12) E' vero che i giovani non possono farsi una famiglia perché le case che hai fatto fare in questi palazzoni sono carissime mentre gli addetti ai lavori sono ricchissimi e sono "di area"? (cosa vuol dire "di area"? proprio nonno non è riuscito a spiegarmelo?).
13) E' vero che in Via Andria dove tutto è "off limits per mancanza di politici interessati", secondo nonno, hai lasciato crescere un bel palazzo di cinque piani che sembra "un fungo in mezzo alla campagna"? Ma non ci sono, in Italy, bravi "sheriffs"? (Qui, se fai una casa di cinque piani senza permessi mettono le catenelle ai piedi ed alle mani – anche a Menino – e "buttano via le chiavi"). Ti mando una foto del "Fungo" con il suo "Muro di Berlino" attorno!
14) E' vero che in Via Andria "zona verde" ci sono ville, laboratori, caseifici, case di riposo, palazzi di cinque piani, industrie, aree di servizio, mattatoio, sottocentrale ENEL, ferrovia, stazione, centro congressi, un grande hub per autotrasporti? Allora, scusa dear Major, ma che cavolo di zona verde è? O sono tutti fuori legge?
15) E' vero che due anziani professori studiano questo problema da quarant'anni? Quanti dollari hanno avuto per questi studi? Dove sono questi studi? E' vero che nessuno ne ha mai chiesto conto? E' vero che hanno anche studiato il PIP-PATACCA? E' vero che non sanno ancora che Barletta è Provincia con Trani ed Andria? E' vero che sono stati pregati di non parlare di Via Andria? Perché?

Dear Major Maffei,
se vieni in USA, vieni a Boston che è una bellissima città nel verde, con tantissimi fiori e parchi e giochi e università importanti e anche centrali biomasse, incenerimento rifiuti, tanto nucleare: papà e mamma dicono che spendono un quarto rispetto all'Italia per il riscaldamento.
Noi stiamo benissimo, facciamo tanto sport nei parchi delle centrali, dove ci sono cose buonissime da mangiare (yum-yum!) e dove la gente ride quando cerco di spiegare che in Italy siete contro il benessere dei lavoratori come mamma e papà, perché così hanno stabilito i comunisti (uomini cattivissimi che sfruttano i sudditi, mi hanno detto a scuola) many years ago! Nonno dice che tu non puoi esser comunista, e allora perché fai come loro?

Tuo aff.mo
Ludovico Rollo
18 Exeter Street
BOSTON (Massachussets)

Ettore Bergamaschi

  • Sindaco
  • Nicola Maffei
  • Lettera aperta
Altri contenuti a tema
Barletta dice addio all’ex sindaco Nicola Larosa Barletta dice addio all’ex sindaco Nicola Larosa Illustre avvocato, fu primo cittadino tra il 1988 e il 1989
13 Cannito ritira le dimissioni: una lettera per chiarire la sua verità Cannito ritira le dimissioni: una lettera per chiarire la sua verità «Conflitti alimentati dal presidente del consiglio comunale Marcello Lanotte» spiega il sindaco. Lanotte estromesso dalla maggioranza
A tu per tu con il sindaco, a Palazzo di Città i ragazzi della "Fieramosca" di Barletta A tu per tu con il sindaco, a Palazzo di Città i ragazzi della "Fieramosca" di Barletta I giovani alunni hanno incontrato sindaco e vicesindaco, ponendo domande con curiosità
Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Gli amici di sempre ricordano Don Giuseppe Tupputi Una lettera in ricordo del parroco deceduto pochi giorni fa
È venuto a mancare l'ing. Gabriele Lionetti, fu sindaco di Barletta È venuto a mancare l'ing. Gabriele Lionetti, fu sindaco di Barletta Scomparso all'età di 90 anni
Barletta: i sindaci del terzo millennio Barletta: i sindaci del terzo millennio Le storie e i protagonisti della politica barlettana dal 2000 in poi
«Quanto vale la vita di una persona?» «Quanto vale la vita di una persona?» Una lettera aperta dopo il brutale omicidio di lunedì sera
«Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» «Cari futuri sindaci, spiegateci un po’ meglio questo turismo!» Una lettera del perito agrario Giuseppe Dargenio
© 2001-2024 BarlettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BarlettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.