Politica
Nuovo lotto di consiglieri regionali: chi offre di più?
Lo Statuto della Regione è al di sopra di qualsiasi legge elettorale
Puglia - giovedì 1 aprile 2010
19.19
«A seguito dei risultati conseguiti dai partiti si sta ponendo un problema di governabilità per cui alla maggioranza di centro-sinistra sarebbero stati attribuiti ufficiosamente otto seggi in più, in aggiunta a quelli previsti dal premio di maggioranza», queste le parole di Lucio Tarquinio, rieletto nella circoscrizione di Foggia per la liste del Pdl.
Il comma 1 dell'articolo 24 dello Statuto della Regione è esplicito in merito alla composizione del Consiglio regionale e stabilisce in modo inequivocabile e senza alcuna deroga, che il numero dei consiglieri è di 70, non uno in più.
«Nessuna altra legge, nemmeno quella elettorale, può modificare un principio sancito dallo Statuto che sta alla Puglia come la Costituzione all'intero Paese e pertanto assume un valore preminente. Ritengo che chi ha attribuito i seggi secondo la legge elettorale regionale omettendo quanto lo Statuto prevede - ha concluso Tarquinio - è incorso in un clamoroso errore, accollandosi prerogative che non gli competono. La delicatezza dell'argomento avrebbe richiesto maggiore prudenza e saggezza».
In effetti anche Rocco Palese sottolinea che: «La proclamazione degli eletti spetta alla Corte di Appello che saprà come applicare i diversi vincoli che Statuto e legge elettorale prevedono.»
Dure e ferme anche le parole di Giammarco Surico, rieletto in Consiglio regionale, intervenendo con una dichiarazione sul numero dei consiglieri della prossima legislatura che dovrebbero aumentare da 70 a 78 in base alla legge regionale. «Vendola non può influenzare la Corte di Appello – osserva - chiedendo più o meno esplicitamente di assegnare alla sua maggioranza politica il premio di governabilità, dietro la promessa di futuri interventi legislativi finalizzati al contenimento dei cosiddetti 'costi della politica' e la cui realizzazione è problematica, se non addirittura irrealizzabile».
Anche il consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, esprime un netto parere negativo alla possibilità di portare il numero dei consiglieri regionali da 70 a 78. "Si tratta di un'autentica follia – afferma Buccoliero – che oltre ad aumentare considerevolmente i costi gestionali, comporta un ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle sue attività."
Insomma tutti concordano nell'allontanare l'idea di un aumento dei Consiglieri Regionali, aumento previsto perché il sistema di ripartizione dei seggi non avrebbe portato a rispettare la proporzione di 60 a 40% tra maggioranza e opposizione. Tra gli otto consiglieri aggiunti e conteggiati che potrebbero non rientrare più nel nuovo Consiglio c'è anche Bartolo Cozzoli del Partito Democratico eletto nella Bat.
Il riconfermato governatore della Regione Nichi Vendola ha proposto dunque una soluzione: «Proporrò nella prima seduta utile un atto col quale si prescrive che il monte stipendi complessivo del Consiglio Regionale non verrà aumentato, ma ridistribuito equamente tra tutti i consiglieri. Non ho alcun dubbio che la legge verrà approvata all'unanimità». Ottima proposta, che omette però che il centro destra, fin dal novembre del 2005 si è fatto promotore di una proposta di legge per ridurre il numero di consiglieri da 70 a 50 (come ha ricordato Palese).
Si attende dunque che la Corte d'Appello di Bari dia il suo responso, che disciplinerà questo "pasticcio istituzionale".
Il comma 1 dell'articolo 24 dello Statuto della Regione è esplicito in merito alla composizione del Consiglio regionale e stabilisce in modo inequivocabile e senza alcuna deroga, che il numero dei consiglieri è di 70, non uno in più.
«Nessuna altra legge, nemmeno quella elettorale, può modificare un principio sancito dallo Statuto che sta alla Puglia come la Costituzione all'intero Paese e pertanto assume un valore preminente. Ritengo che chi ha attribuito i seggi secondo la legge elettorale regionale omettendo quanto lo Statuto prevede - ha concluso Tarquinio - è incorso in un clamoroso errore, accollandosi prerogative che non gli competono. La delicatezza dell'argomento avrebbe richiesto maggiore prudenza e saggezza».
In effetti anche Rocco Palese sottolinea che: «La proclamazione degli eletti spetta alla Corte di Appello che saprà come applicare i diversi vincoli che Statuto e legge elettorale prevedono.»
Dure e ferme anche le parole di Giammarco Surico, rieletto in Consiglio regionale, intervenendo con una dichiarazione sul numero dei consiglieri della prossima legislatura che dovrebbero aumentare da 70 a 78 in base alla legge regionale. «Vendola non può influenzare la Corte di Appello – osserva - chiedendo più o meno esplicitamente di assegnare alla sua maggioranza politica il premio di governabilità, dietro la promessa di futuri interventi legislativi finalizzati al contenimento dei cosiddetti 'costi della politica' e la cui realizzazione è problematica, se non addirittura irrealizzabile».
Anche il consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, esprime un netto parere negativo alla possibilità di portare il numero dei consiglieri regionali da 70 a 78. "Si tratta di un'autentica follia – afferma Buccoliero – che oltre ad aumentare considerevolmente i costi gestionali, comporta un ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle sue attività."
Insomma tutti concordano nell'allontanare l'idea di un aumento dei Consiglieri Regionali, aumento previsto perché il sistema di ripartizione dei seggi non avrebbe portato a rispettare la proporzione di 60 a 40% tra maggioranza e opposizione. Tra gli otto consiglieri aggiunti e conteggiati che potrebbero non rientrare più nel nuovo Consiglio c'è anche Bartolo Cozzoli del Partito Democratico eletto nella Bat.
Il riconfermato governatore della Regione Nichi Vendola ha proposto dunque una soluzione: «Proporrò nella prima seduta utile un atto col quale si prescrive che il monte stipendi complessivo del Consiglio Regionale non verrà aumentato, ma ridistribuito equamente tra tutti i consiglieri. Non ho alcun dubbio che la legge verrà approvata all'unanimità». Ottima proposta, che omette però che il centro destra, fin dal novembre del 2005 si è fatto promotore di una proposta di legge per ridurre il numero di consiglieri da 70 a 50 (come ha ricordato Palese).
Si attende dunque che la Corte d'Appello di Bari dia il suo responso, che disciplinerà questo "pasticcio istituzionale".