La città
Non solo lavoro, a Barletta la scultura è arte
Intervista a Riccardo Lonigro, scultore barlettano. Ha realizzato opere per chiese e luoghi storici di Barletta
Barletta - sabato 26 giugno 2010
19.20
Il signor Riccardo Lonigro ha 70 anni, ed è uno scultore su marmo. Il suo lavoro e la sua passione gli permettono di avere grandi soddisfazioni personali e lavorative. Infatti il signor Lonigro ha eseguito lavori anche per il santuario della Madonna dello Sterpeto, per la chiesa di S.Giacomo, per il Comune di Barletta. Ha esposto i suoi lavori anche presso la galleria Curci, e riceve richieste anche al di fuori della Puglia. Lo abbiamo incontrato e «disturbato» nel suo laboratorio in via Fracanzano, mentre stava lavorando con Antonio e Domenico Spinazzola, anch'essi artigiani del marmo.
Signor Lonigro, come si è avvicinato alla scultura?
Ho iniziato col disegno. Fin da quando andavo alle scuole elementari , riempivo i miei quaderni di disegni, disegnavo in continuazione, tanto da suscitare la preoccupazione di mio padre, che mi vedeva studiare poco. Dopo la scuola, sono andato a bottega da un marmista barlettano, ma ho lavorato anche presso un sarto, dove disegnavo modelli , e presso un falegname, dove intarsiavo i mobili.
Ha frequentato anche una scuola di scultura?
Sì, andavo alla scuola di scultura «don Antonio Bassi» a Trani, dove ho imparato le tante tecniche scultoree come ad esempio il bassorilievo e l'altorilevo. Questa grande scuola si trovava accanto la stazione ferroviaria di Trani, ma adesso non esiste più.
Ha mai avuto qualche scultore come modello di riferimento?
Sì, il grande Nicola Scaringi, scultore tranese, che conoscevo personalmente. Una delle sue opere ,ad esempio, è la lapide situata presso piazza caduti, a ricordo dell' eccidio nazista dei 13 vigili urbani.
Le hanno mai commissionato qualche scultura particolare?
Si , il un busto raffigurante la moglie di un vedovo barlettano, un'altra richiesta è stata un caminetto interamente in marmo, ma le richieste particolari non mancano.
Teme la concorrenza?
No, anche se esistono macchinari computerizzati che eseguono sculture, ma poi, le rifiniture della scultura devono essere necessariamente eseguite a mano, e spesso devo eseguirle io. In questo mestiere, la mano e la mente dell'uomo prevalgono sulle macchine e sui computer.
I giovani vengono da lei per imparare?
Sì, sono venuti alcuni studenti d'arte, ma solo per un breve periodo, poi hanno lasciato, forse perché non volevano sporcarsi troppo di polvere di marmo!
Consiglierebbe il suo mestiere ai giovani?
Assolutamente sì!
Purtroppo il signor Lonigro non ha potuto mostrarmi le sue sculture più recenti, poiché non appena ultimate, queste vengono consegnate ai committenti, ma se volete vedere qualche sua opera, andate nella chiesa di S. Giacomo, o presso il Santuario della Madonna dello Sterpeto, o date un'occhiata ai medaglioni posti alla base del monumento della Disfida di Barletta, in piazza 13 febbraio 1503.
Signor Lonigro, come si è avvicinato alla scultura?
Ho iniziato col disegno. Fin da quando andavo alle scuole elementari , riempivo i miei quaderni di disegni, disegnavo in continuazione, tanto da suscitare la preoccupazione di mio padre, che mi vedeva studiare poco. Dopo la scuola, sono andato a bottega da un marmista barlettano, ma ho lavorato anche presso un sarto, dove disegnavo modelli , e presso un falegname, dove intarsiavo i mobili.
Ha frequentato anche una scuola di scultura?
Sì, andavo alla scuola di scultura «don Antonio Bassi» a Trani, dove ho imparato le tante tecniche scultoree come ad esempio il bassorilievo e l'altorilevo. Questa grande scuola si trovava accanto la stazione ferroviaria di Trani, ma adesso non esiste più.
Ha mai avuto qualche scultore come modello di riferimento?
Sì, il grande Nicola Scaringi, scultore tranese, che conoscevo personalmente. Una delle sue opere ,ad esempio, è la lapide situata presso piazza caduti, a ricordo dell' eccidio nazista dei 13 vigili urbani.
Le hanno mai commissionato qualche scultura particolare?
Si , il un busto raffigurante la moglie di un vedovo barlettano, un'altra richiesta è stata un caminetto interamente in marmo, ma le richieste particolari non mancano.
Teme la concorrenza?
No, anche se esistono macchinari computerizzati che eseguono sculture, ma poi, le rifiniture della scultura devono essere necessariamente eseguite a mano, e spesso devo eseguirle io. In questo mestiere, la mano e la mente dell'uomo prevalgono sulle macchine e sui computer.
I giovani vengono da lei per imparare?
Sì, sono venuti alcuni studenti d'arte, ma solo per un breve periodo, poi hanno lasciato, forse perché non volevano sporcarsi troppo di polvere di marmo!
Consiglierebbe il suo mestiere ai giovani?
Assolutamente sì!
Purtroppo il signor Lonigro non ha potuto mostrarmi le sue sculture più recenti, poiché non appena ultimate, queste vengono consegnate ai committenti, ma se volete vedere qualche sua opera, andate nella chiesa di S. Giacomo, o presso il Santuario della Madonna dello Sterpeto, o date un'occhiata ai medaglioni posti alla base del monumento della Disfida di Barletta, in piazza 13 febbraio 1503.