Servizi sociali
“Non si può restare invisibili per sempre”, sinergia tra Caritas e Comune
A Barletta la presentazione del progetto Mensa della Povertà
Barletta - giovedì 19 marzo 2015
Nel 2015 a ricordarsi del diritto ad avere un pasto caldo non sono solo i senza tetto a cui siamo abituati a pensare, ma gente comune, i senza lavoro che nessuno vuole vedere, i senza dimora o patria, persone con difficoltà socio-lavorative o familiari. Sono un esercito di poveri che restano nell'invisibilità e di cui però qualcuno deve occuparsi per dovere sociale, prima che morale. Questo è quello che ha fatto fino ad ora la Caritas Zona pastorale "S. Ruggero", in collaborazione con la Fondazione Casa del Clero e la Parrocchia San Giovanni Apostolo, ma è anche quello che vuole continuare a fare, con l'obiettivo di raggiungere un numero più ampio di bisognosi, e lo farà attraverso il progetto d'ampliamento della già esistente "Mensa della Povertà", progetto presentato lo scorso 17 Marzo nella sede attuale della mensa, in via Barberini 255, e a cui hanno partecipato: S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, S.E. Dott.ssa Clara Minerva, Prefetto di Barletta Andria Trani, Pasquale Cascella, Sindaco di Barletta e il Dott. Lorenzo Chieppa, Responsabile Caritas Zona pastorale "S. Ruggero".
«Fino ad ora la mensa eroga fino a 120 pasti giornalieri, ma noi puntiamo a distribuirne, in trasporto o disponibilità in struttura, almeno 300», afferma il Dott. Lorenzo Chieppa, evidenziando la sinergia necessaria con l'istituzione comunale per provvedere all'ampliamento della struttura e la normalizzazione del progetto. Si sottolineano inoltre i risultati portati avanti fino ad ora con 467 persone che hanno sostato in dormitorio, 289 ospiti che hanno fatto richiesta di lavare i loro panni, 4 medici per ambulatori e, da ottobre ad oggi, la distribuzione di 270 quintali di derrate alimentari.
Una iniziativa per la comunità che ha risollevato, innanzitutto, le sorti difficili di un quartiere di periferia (la zona 167) in cui si sono fatte sentire le difficoltà di un quartiere prima messo su e poi, con lentezza, provvisto di infrastrutture (ancora insufficienti); una iniziativa inoltre che tenta di alleggerire il peso della povertà, non potendo puntare alla sua eliminazione, il che sarebbe una chimera, ma soprattutto una iniziativa che si ricorda e vuole "vedere" chi ha bisogno d'aiuto, offrire sostegno a chi nell'ombra vive in difficoltà, ignaro che tale status possa arrivare da un giorno all'altro. Ci sono schiere di persone che lo fanno ogni giorno, che ricordano in modo pragmatico di che materia è fatta l'unità nazionale, ma non sono mai abbastanza. E l'incontro ha ricordato queste persone, con i contributi video e le testimonianze dirette, sia persone con un ruolo, sia persone che hanno scelto di darsi un ruolo, come i ragazzi che hanno contribuito fino ad ora al funzionamento della mensa e si sono offerti come punto di riferimento reale all'interno della società.
«Fino ad ora la mensa eroga fino a 120 pasti giornalieri, ma noi puntiamo a distribuirne, in trasporto o disponibilità in struttura, almeno 300», afferma il Dott. Lorenzo Chieppa, evidenziando la sinergia necessaria con l'istituzione comunale per provvedere all'ampliamento della struttura e la normalizzazione del progetto. Si sottolineano inoltre i risultati portati avanti fino ad ora con 467 persone che hanno sostato in dormitorio, 289 ospiti che hanno fatto richiesta di lavare i loro panni, 4 medici per ambulatori e, da ottobre ad oggi, la distribuzione di 270 quintali di derrate alimentari.
Una iniziativa per la comunità che ha risollevato, innanzitutto, le sorti difficili di un quartiere di periferia (la zona 167) in cui si sono fatte sentire le difficoltà di un quartiere prima messo su e poi, con lentezza, provvisto di infrastrutture (ancora insufficienti); una iniziativa inoltre che tenta di alleggerire il peso della povertà, non potendo puntare alla sua eliminazione, il che sarebbe una chimera, ma soprattutto una iniziativa che si ricorda e vuole "vedere" chi ha bisogno d'aiuto, offrire sostegno a chi nell'ombra vive in difficoltà, ignaro che tale status possa arrivare da un giorno all'altro. Ci sono schiere di persone che lo fanno ogni giorno, che ricordano in modo pragmatico di che materia è fatta l'unità nazionale, ma non sono mai abbastanza. E l'incontro ha ricordato queste persone, con i contributi video e le testimonianze dirette, sia persone con un ruolo, sia persone che hanno scelto di darsi un ruolo, come i ragazzi che hanno contribuito fino ad ora al funzionamento della mensa e si sono offerti come punto di riferimento reale all'interno della società.