Cronaca
Non si fermano le contraffazioni, sequestrati 24mila capi a Barletta
La guardia di Finanza ha anche scoperto lavoratori in nero e vendite illecite. Un responsabile è stato denunciato all'autorità giudiziaria
Barletta - lunedì 4 ottobre 2010
I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Bari (gruppo pronto impiego), indagavano da tempo su varie tipologie di lavoro sommerso nelle provincie di Bari (sopratutto l'area di Modugno) e Barletta. Indagini erano in corso nei confronti di aziende operanti nel settore della confezione di abbigliamento e nella somministrazione di alimenti e bevande. Queste hanno permesso di scoprire sette lavoratori impiegati in nero.
Infine è stata individuata anche una ditta di confezioni che operava a Barletta, all'interno della quale sono stati rinvenuti oltre 24 mila articoli recanti marchi e loghi mendaci, immediatamente sottoposti a sequestro. Un responsabile è stato denunciato all'autorità giudiziaria.
Nell'ambito della medesima operazione, sono state controllate 2 rivendite di tabacchi, i cui distributori automatici di sigarette consentivano il prelievo di prodotti mediante una qualsiasi scheda munita di banda magnetica in alternativa (illecita) alla tessera sanitaria/codice fiscale; lo scopo di tale modifica era permettere la distribuzione a minori -altrimenti il controllo sul codice fiscale non avrebbe permesso ciò-.
I responsabili delle rivendite sono stati segnalati all'ispettorato compartimentale dei monopoli di stato per i provvedimenti del caso.
Infine è stata individuata anche una ditta di confezioni che operava a Barletta, all'interno della quale sono stati rinvenuti oltre 24 mila articoli recanti marchi e loghi mendaci, immediatamente sottoposti a sequestro. Un responsabile è stato denunciato all'autorità giudiziaria.
Nell'ambito della medesima operazione, sono state controllate 2 rivendite di tabacchi, i cui distributori automatici di sigarette consentivano il prelievo di prodotti mediante una qualsiasi scheda munita di banda magnetica in alternativa (illecita) alla tessera sanitaria/codice fiscale; lo scopo di tale modifica era permettere la distribuzione a minori -altrimenti il controllo sul codice fiscale non avrebbe permesso ciò-.
I responsabili delle rivendite sono stati segnalati all'ispettorato compartimentale dei monopoli di stato per i provvedimenti del caso.