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No ai "nuovi schiavi", la lotta di Libera arriva a Barletta

Il 30 aprile appuntamento presso l'Anfiteatro del Castello Svevo con la carovana antimafia

Approderà anche a Barletta la Carovana Antimafia di Libera, dedicata quest'anno alla lotta al caporalato e intitolata "I nuovi schiavi: In cammino contro la tratta degli esseri umani". Nella giornata di martedì l'iniziativa è stata presentata nella cornice di Bari, alla presenza di Alessandro Cobianchi (coordinatore nazionale Carovana Internazionale Antimafie e referente regionale Libera Puglia), Michele Abbaticchio (Vice-presidente nazionale Avviso Pubblico), Antonella Morga (segreteria Cgil Puglia) e Maddalena Gissi (USI Cisl Puglia e Basilicata), Pino Salamon (Uil Puglia) a dare il via a un percorso che nella nostra regione si protrarrà fino all'1 maggio, toccando nove centri tra cui anche la città della Disfida.

Il tema di questa edizione è quello della tratta degli esseri umani, ormai un tristemente fruttuoso business della criminalità organizzata, che trova laute fonti di guadagno nello sfruttamento dei migranti. Ciascuna tappa sarà occasione per condividere idee, informazioni, approfondimenti sui temi affrontati, saldare le esigenze e le proposte dei territori con quelle elaborate nazionalmente, organizzare momenti pubblici di confronto, dare evidenza alle buone pratiche diffuse in tante parti della nostra penisola. A Barletta l'appuntamento è fissato per il 30 aprile alle 9.30 presso l'Anfiteatro del Castello Svevo. Lì, nello spazio-simbolo del lavoro agricolo cittadino, la Carovana incontrerà le scuole in collaborazione con Anpi Bat, concludendo la giornata con un pranzo Biogusto legale presso il cittadino Circolo Arci Le Ture.

La Carovana Antimafie è partita da Roma l'8 aprile per raggiungere l'Abruzzo, dove le ferite aperte dal terremoto di 5 anni fa sono ancora tutte aperte. Farà tappa a Pescara e a Vasto per poi avviarsi verso il Molise e la Puglia. La prima parte del suo viaggio si concluderà il 15 giugno in Sicilia, da dove partì per la prima volta 20 anni fa: il viaggio terminerà simbolicamente proprio sull'isola siciliana, per poi riprendere in autunno il cammino verso la Serbia, la Romania, la Francia e, nel 2015, Malta. Un'occasione unica per mettere a fuoco le modalità con cui le mafie si impadroniscono di ampie porzioni del mercato del lavoro, approfittando di un contesto sociale profondamente lacerato dalla crisi economica. L'obiettivo è quello di utilizzare la conoscenza del fenomeno per dotarsi di strumenti in grado di contrastarlo, tentando di restituire libertà, diritti e dignità a chi è finito nella mani dei trafficanti di esseri umani.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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