Religioni
No a segno della pace e condoglianze, la Diocesi risponde al COVID-19
La comunicazione ufficiale sulle misure preventive nel territorio diocesano
Barletta - giovedì 5 marzo 2020
13.17 Comunicato Stampa
Pubblichiamo in formato integrale le disposizioni per la prevenzione dal contagio del Coronavirus COVID-19 appena emanate dall'arcivescovo Leonardo D'Ascenzo per la nostra Diocesi.
"Carissimi, al fine di arginare la diffusione del "coronavirus COVID-19", desiderando salvaguardare la salute pubblica dei fedeli, in uno spirito di piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato, della Regione e dei Comuni impegnate nel comune sforzo di contenere il rischio epidemico e in sintonia con le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana, della Conferenza Episcopale Pugliese e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM del 4.3.2020) in misura precauzionale, chiedo di attenervi alle seguenti disposizioni:
- le celebrazioni eucaristiche, festive e feriali, sono confermate regolarmente, così come gli altri appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima (Via Crucis, lectio, ecc…) invitando le persone a porsi a una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; ad omettere lo scambio del segno della pace; a ricevere la Comunione Eucaristica sul palmo della mano;
- in tutte le chiese siano svuotate le acquasantiere;
- nelle parrocchie e nelle altre realtà diocesane siano sospese tutte le attività ordinarie di catechesi di iniziazione cristiana (fino al 15 marzo p.v.) e le manifestazioni a carattere culturale e pastorale che comportano un affollamento di persone (fino al 3 aprile);
- siano sospesi pellegrinaggi, ritiri spirituali, visite guidate;
- si chiudano i centri Caritas, mentre gli operatori si attivino per raggiungere personalmente le famiglie nel bisogno;
- i funerali, trigesimi e anniversari di morte, siano celebrati raccomandando ai fedeli l'esonero dalle condoglianze
- si provveda a un incremento dell'igienizzazione degli ambienti;
- si espongano presso gli ambienti aperti al pubblico, di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (all.1).
Emetto tali disposizioni, valevoli dalla data odierna sino a nuova comunicazione, al fine di evitare prassi disomogenee nelle varie realtà diocesane e disorientamento tra i fedeli. Condivido appieno quanto esprime l'odierna nota della Conferenza Episcopale Italiana che così si esprime:
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica.
Invitando tutti a non cedere a un allarmismo esasperato ma a vivere questo tempo in un clima di fiduciosa speranza e di comune responsabilità, rimaniamo perseveranti nella preghiera in questo itinerario quaresimale affidandoci all'intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni"
"Carissimi, al fine di arginare la diffusione del "coronavirus COVID-19", desiderando salvaguardare la salute pubblica dei fedeli, in uno spirito di piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato, della Regione e dei Comuni impegnate nel comune sforzo di contenere il rischio epidemico e in sintonia con le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana, della Conferenza Episcopale Pugliese e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM del 4.3.2020) in misura precauzionale, chiedo di attenervi alle seguenti disposizioni:
- le celebrazioni eucaristiche, festive e feriali, sono confermate regolarmente, così come gli altri appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima (Via Crucis, lectio, ecc…) invitando le persone a porsi a una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; ad omettere lo scambio del segno della pace; a ricevere la Comunione Eucaristica sul palmo della mano;
- in tutte le chiese siano svuotate le acquasantiere;
- nelle parrocchie e nelle altre realtà diocesane siano sospese tutte le attività ordinarie di catechesi di iniziazione cristiana (fino al 15 marzo p.v.) e le manifestazioni a carattere culturale e pastorale che comportano un affollamento di persone (fino al 3 aprile);
- siano sospesi pellegrinaggi, ritiri spirituali, visite guidate;
- si chiudano i centri Caritas, mentre gli operatori si attivino per raggiungere personalmente le famiglie nel bisogno;
- i funerali, trigesimi e anniversari di morte, siano celebrati raccomandando ai fedeli l'esonero dalle condoglianze
- si provveda a un incremento dell'igienizzazione degli ambienti;
- si espongano presso gli ambienti aperti al pubblico, di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie indicate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (all.1).
Emetto tali disposizioni, valevoli dalla data odierna sino a nuova comunicazione, al fine di evitare prassi disomogenee nelle varie realtà diocesane e disorientamento tra i fedeli. Condivido appieno quanto esprime l'odierna nota della Conferenza Episcopale Italiana che così si esprime:
Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica.
Invitando tutti a non cedere a un allarmismo esasperato ma a vivere questo tempo in un clima di fiduciosa speranza e di comune responsabilità, rimaniamo perseveranti nella preghiera in questo itinerario quaresimale affidandoci all'intercessione della Beata Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni"