Cronaca
Nel furgone nascondevano 1500 ordigni, arrestati due giovani di Barletta
Erano ad altissima potenzialità esplosiva ed altamente letali: provvidenziale l'intervento dei Carabinieri
Barletta - mercoledì 13 novembre 2024
10.38 Comunicato Stampa
Più di 350kg di materiale esplodente, suddiviso in 1.500 ordigni: questo il carico rinvenuto all'interno di un furgone sottoposto a sequestro da parte di Carabinieri del Comando Stazione di Minervino Murge.
Un furgone che si aggirava tra le strade del Comune Murgiano, notato dal Comandante della Stazione Carabinieri, il quale libero dal servizio, immediatamente, ha allertato i militari in servizio di pattuglia automontata. Rintracciato il mezzo, gli operanti si apprestavano a intimare l'alt al conducente, il quale però, alla vista dei colori d'istituto, si dava a precipitosa fuga. Ne scaturiva un lungo inseguimento, terminato su quella SP3, incrocio SP231 direzione Andria, con il veicolo che perdeva il controllo e finiva fuori strada.
Gli operanti a quel punto, si precipitavano a bloccare gli occupanti, che tentavano invano la fuga a piedi. Assicurati i soggetti, un ventisettenne e un ventenne incensurati barlettani, grazie all'ausilio di altro personale occorso sul luogo, procedevano a perquisire il furgone.
L'intervento in ausilio di personale specializzato del nucleo Artificieri/Antisabotaggio della 6a sezione del Nucleo Investigativo – Reparto Operativo di Bari, permetteva di valutare la pericolosità dei 1.500 ordigni, di vario tipo, tutti dall'altissima potenzialità esplosiva. Tra questi, ben 132 di manifattura artigianale, altamente letali sia per quantitativo di esplosivo contenuto, che per il confezionamento, compatibili con quelli utilizzati per la realizzazione delle così dette "marmotte" usate dai malfattori per far esplodere gli sportelli bancomat.
I soggetti venivano arrestati per porto e detenzione di materiale esplodente, resistenza a pubblico ufficiale e - su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Trani- tradotti presso la casa circondariale di Trani.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che i provvedimenti adottati non sono definitivi. L'eventuale colpevolezza dell'arrestato in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contradditorio tra le parti.
Un furgone che si aggirava tra le strade del Comune Murgiano, notato dal Comandante della Stazione Carabinieri, il quale libero dal servizio, immediatamente, ha allertato i militari in servizio di pattuglia automontata. Rintracciato il mezzo, gli operanti si apprestavano a intimare l'alt al conducente, il quale però, alla vista dei colori d'istituto, si dava a precipitosa fuga. Ne scaturiva un lungo inseguimento, terminato su quella SP3, incrocio SP231 direzione Andria, con il veicolo che perdeva il controllo e finiva fuori strada.
Gli operanti a quel punto, si precipitavano a bloccare gli occupanti, che tentavano invano la fuga a piedi. Assicurati i soggetti, un ventisettenne e un ventenne incensurati barlettani, grazie all'ausilio di altro personale occorso sul luogo, procedevano a perquisire il furgone.
L'intervento in ausilio di personale specializzato del nucleo Artificieri/Antisabotaggio della 6a sezione del Nucleo Investigativo – Reparto Operativo di Bari, permetteva di valutare la pericolosità dei 1.500 ordigni, di vario tipo, tutti dall'altissima potenzialità esplosiva. Tra questi, ben 132 di manifattura artigianale, altamente letali sia per quantitativo di esplosivo contenuto, che per il confezionamento, compatibili con quelli utilizzati per la realizzazione delle così dette "marmotte" usate dai malfattori per far esplodere gli sportelli bancomat.
I soggetti venivano arrestati per porto e detenzione di materiale esplodente, resistenza a pubblico ufficiale e - su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Trani- tradotti presso la casa circondariale di Trani.
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che i provvedimenti adottati non sono definitivi. L'eventuale colpevolezza dell'arrestato in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contradditorio tra le parti.