Associazioni
Monitoraggio ambientale, «bisogna concentrarsi sulla zona industriale di via Trani»
Forum Salute e Ambiente: «Indispensabile inoltre un nuovo piano traffico»
Barletta - giovedì 28 novembre 2019
20.47 Comunicato Stampa
Nei giorni scorsi l'amministrazione ha annunciato la conclusione della prima campagna di monitoraggio della qualità dell'aria, avviata a gennaio scorso con la nuova centralina mobile collocata nel parcheggio di viale Leonardo Da Vinci e ha comunicato che nei prossimi giorni i dati, elaborati da ARPA Puglia, saranno resi noti. Il laboratorio mobile è stato trasferito nel cortile della scuola "Moro", secondo quanto concordato nelle conferenze di servizio svoltesi fra Comune di Barletta, ARPA e associazioni ambientaliste.
«Vogliamo ribadire le osservazioni che lo scrivente Forum Salute e Ambiente inviò a Sindaco e Assessore Passero già all'indomani dell'incontro del 28.12.2018, osservazioni utili a integrare un verbale che noi non firmammo perché a nostro avviso incompleto e insufficiente - è quanto scrivono Sabrina Salerno e Sandra Parente - A tal fine si chiedeva di inserire chiaramente i nomi dei partecipanti e gli enti da loro rappresentati; di pubblicare verbali puntuali nella sezione dedicata al monitoraggio ambientale del sito del comune di Barletta e di definire un percorso partecipato per tutte le attività previste dal Protocollo d'Intesa per il monitoraggio ambientale.Come evidenziato a dicembre dello scorso anno, ci preme ricordare che il suddetto Protocollo è stato promosso dall'amministrazione Cascella in seguito alla raccolta firme realizzata dal Forum Salute e Ambiente nel 2015 a sostegno di una proposta di deliberazione popolare da sottoporre al consiglio comunale, così come previsto dallo Statuto della Città di Barletta, e approvata dallo stesso in data 29|11|2016.
L'iniziativa del Forum nacque principalmente per promuovere un monitoraggio delle matrici ambientali e dei tessuti umani, animali e vegetali, in relazione ai due impianti IPPC, Buzzi Unicem Spa e Timac Agro Italia Spa. Pertanto si riteneva e si ritiene, anche alla luce degli avvenimenti di agosto e degli sforamenti registrati domenica 17 novembre dalla centralina sita in zona Ipercoop dei valori di PM2,5 e PM10), necessario dedicare il primo step (ad oggi il secondo) al monitoraggio della zona industriale di via Trani, consapevoli dell'importanza di monitorare anche le zone di via Foggia e via Andria, nonché l'ambito urbano. Questo perché, anche senza dati alla mano, è noto che a Barletta esistono numerosi punti di ingorgo da traffico veicolare che sicuramente provocano inquinamento ambientale e danni alla salute. Consideriamo perciò da sempre improcrastinabile un percorso partecipato al fine di promuovere un nuovo piano traffico nonché misure di mobilità sostenibile alternative.
Ritornando al monitoraggio delle zone industriali, noi del Forum, supportati dalla consulenza del Dott. Agostino Di Ciaula, medico ISDE e responsabile del biomonitoraggio di metalli pesanti sulle unghie dei bambini, indicavamo il già accettato, nell'incontro del 29|11|2018, sito di via Zanardelli, chiedendo le motivazioni dell'inidoneità del sito di via del Mare e, nel frattempo, indicavamo come sostituto il sito del Tiro a Segno Nazionale. Insomma ribadivamo l'urgenza di coprire la zona di via Trani a est dei due impianti IPPC.In attesa di notizie da ARPA Puglia, ricordiamo la necessità di avere report con dati grezzi [compresa l'efficienza di campionamento] e non sintesi analitiche dei rilevamenti e che tutte le centraline non siano coperte né circondate da impedimenti alla libera circolazione dell'aria.
Sarebbe utile, in seguito all'analisi dei dati della prima campagna di monitoraggio, un controllo dei metalli pesanti nella zona che sarà risultata,eventualmente, più sospetta e che i punti di monitoraggio siano verificati e precisati ai sensi del modello di dispersione degli inquinanti atmosferici, che lo scrivente Forum invita, ancora una volta, l'amministrazione Cannito a chiedere sia alla Buzzi Unicem S.p.a. che alla Timac Agro Italia S.p.a., sia alle correlazioni tra le varie centraline che saranno utili alla validazione dei risultati e a eventuali aggiustamenti».
«Vogliamo ribadire le osservazioni che lo scrivente Forum Salute e Ambiente inviò a Sindaco e Assessore Passero già all'indomani dell'incontro del 28.12.2018, osservazioni utili a integrare un verbale che noi non firmammo perché a nostro avviso incompleto e insufficiente - è quanto scrivono Sabrina Salerno e Sandra Parente - A tal fine si chiedeva di inserire chiaramente i nomi dei partecipanti e gli enti da loro rappresentati; di pubblicare verbali puntuali nella sezione dedicata al monitoraggio ambientale del sito del comune di Barletta e di definire un percorso partecipato per tutte le attività previste dal Protocollo d'Intesa per il monitoraggio ambientale.Come evidenziato a dicembre dello scorso anno, ci preme ricordare che il suddetto Protocollo è stato promosso dall'amministrazione Cascella in seguito alla raccolta firme realizzata dal Forum Salute e Ambiente nel 2015 a sostegno di una proposta di deliberazione popolare da sottoporre al consiglio comunale, così come previsto dallo Statuto della Città di Barletta, e approvata dallo stesso in data 29|11|2016.
L'iniziativa del Forum nacque principalmente per promuovere un monitoraggio delle matrici ambientali e dei tessuti umani, animali e vegetali, in relazione ai due impianti IPPC, Buzzi Unicem Spa e Timac Agro Italia Spa. Pertanto si riteneva e si ritiene, anche alla luce degli avvenimenti di agosto e degli sforamenti registrati domenica 17 novembre dalla centralina sita in zona Ipercoop dei valori di PM2,5 e PM10), necessario dedicare il primo step (ad oggi il secondo) al monitoraggio della zona industriale di via Trani, consapevoli dell'importanza di monitorare anche le zone di via Foggia e via Andria, nonché l'ambito urbano. Questo perché, anche senza dati alla mano, è noto che a Barletta esistono numerosi punti di ingorgo da traffico veicolare che sicuramente provocano inquinamento ambientale e danni alla salute. Consideriamo perciò da sempre improcrastinabile un percorso partecipato al fine di promuovere un nuovo piano traffico nonché misure di mobilità sostenibile alternative.
Ritornando al monitoraggio delle zone industriali, noi del Forum, supportati dalla consulenza del Dott. Agostino Di Ciaula, medico ISDE e responsabile del biomonitoraggio di metalli pesanti sulle unghie dei bambini, indicavamo il già accettato, nell'incontro del 29|11|2018, sito di via Zanardelli, chiedendo le motivazioni dell'inidoneità del sito di via del Mare e, nel frattempo, indicavamo come sostituto il sito del Tiro a Segno Nazionale. Insomma ribadivamo l'urgenza di coprire la zona di via Trani a est dei due impianti IPPC.In attesa di notizie da ARPA Puglia, ricordiamo la necessità di avere report con dati grezzi [compresa l'efficienza di campionamento] e non sintesi analitiche dei rilevamenti e che tutte le centraline non siano coperte né circondate da impedimenti alla libera circolazione dell'aria.
Sarebbe utile, in seguito all'analisi dei dati della prima campagna di monitoraggio, un controllo dei metalli pesanti nella zona che sarà risultata,eventualmente, più sospetta e che i punti di monitoraggio siano verificati e precisati ai sensi del modello di dispersione degli inquinanti atmosferici, che lo scrivente Forum invita, ancora una volta, l'amministrazione Cannito a chiedere sia alla Buzzi Unicem S.p.a. che alla Timac Agro Italia S.p.a., sia alle correlazioni tra le varie centraline che saranno utili alla validazione dei risultati e a eventuali aggiustamenti».