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Mercati posticipati a Barletta, perplessità delle associazioni di categoria

Confcommercio, Confesercenti e Federcommercio contro la decisione del Comune

"Che senso ha posticipare i mercati settimanali di sabato 25 dicembre e 01 gennaio 2022 a domenica 26 dicembre e 02 gennaio 2022 se i regali sono stati già acquistati e la spesa già fatta?". E' la domanda che si pongono Confesercenti, Confcommercio e Federcommercio di Barletta in seguito all'ordinanza di posticipo emanata dal commissario prefettizio del Comune di Barletta.

"Negli uffici comunali si preferisce evidentemente ascoltare pseudo rappresentanti e non le associazioni di categoria più rappresentative a livello regionale e provinciale. Pare, infatti, che alla dirigente dell'ufficio SUAP del Comune di Barletta non sia giunta da parte dell'ufficio istruttore la PEC delle tre associazioni di categoria il cui contenuto richiedeva l'anticipazione per ovvi motivi di buon senso oltre al rispetto della normativa vigente.

In particolare nella Pec si chiedeva di anticipare i mercati settimanali di sabato 25 dicembre e 01 gennaio a venerdì 24 e 31 dicembre, richiesta più che logica e sensata in quanto utile ai cittadini per gli ultimi acquisti di Natale. Inoltre che senso avrebbe spostare lo svolgimento di un mercato di una giornata festiva (Natale e Capodanno) in un'altra giornata festiva (Santo Stefano e domenica)".
"Ci terrei a sottolineare che in qualità di rappresentante sindacale sono tenuto a difendere la categoria in un'ottica di soddisfazione del consumatore evidenziando che l'ordinanza di posticipo dei mercati penalizza gli ambulanti del settore alimentare e merci varie", riferisce Andrea Nazzarini di FIVA Confcommercio. "Voglio credere ad un disguido nella comunicazione presso l'ufficio SUAP e non che si sia voluto accontentare una sola associazione di categoria a discapito di altre più rappresentative e di tutti quei cittadini che preferiscono fare la spesa al mercato alimentare".
"Sono rammaricato dal comportamento del Comune di Barletta che non ha tenuto conto delle nostre richieste, ovvero delle associazioni più rappresentative sul territorio e che rappresentano la maggio parte degli ambulanti" sottolinea Nicola Caiellla, ANVA Confesercenti BAT. "Sono altresì deluso perché avevo avuto modo di interloquire direttamente con la dirigente del Suap e mi sembrava avesse recepito le mie perplessità su una decisione impopolare".
"Non comprendo la motivazione che ha spinto il comune di Barletta a prendere questo provvedimento che non rispetta la normativa vigente e che non va a favore dei consumatori e soprattutto degli ambulanti visto che sul territorio ci sono diversi mercati straordinari che si svolgeranno di domenica", dichiara Michele Bucci di Federcommercio. "Non lo comprendo perche sono stato contattato personalmente dal responsabile del Suap del comune di Barletta per sapere se Federcommercio era d'accordo ad anticipare i mercati settimanali nel periodo natalizio. Naturalmente ho dato il parere favorevole dell'associazione che rappresento all'anticipo dei mercati".
"Gli ambulanti sono sul piede di guerra perché ritengono che non abbiamo salvaguardato i loro interessi vista l'ordinanza di posticipo dei mercati settimanali nel periodo natalizio", evidenzia Francesco Divenuto presidente Confcommercio Barletta. "In realtà Confcommercio, Confesercenti e Federcommercio Barletta hanno chiesto, con una pec indirizzata all'ufficio SUAP del Comune di Barletta, di anticipare i mercati. Pertanto ci tengo a sottolineare che il posticipo è una decisione presa dal Comune che ha ignorato la nostra richiesta e i nostri pareri in merito ai mercati del periodo natalizio. Sappiamo bene che i mercati di Santo Stefano e del 2 gennaio 2022 saranno un flop e che il posticipo comporterà un danno per gli ambulanti e un disservizio per i cittadini. Infatti appena è stata pubblicata l'ordinanza di posticipo dei mercati abbiamo subito chiesto spiegazioni rimaste puntualmente inevase".
"Siamo alle solite. Periodo Covid o non Covid non si riesce più a trovare una concertazione continua, costante e produttiva sia con la parte politica, ma quello ancor più grave spesso con la parte istituzionale. Mi sarei aspettato, soprattutto dal commissario straordinario, che non rappresenta una parte politica, che si decidesse de plano di applicare la norma per la fattispecie in questione. A lui, come abbiamo avuto modo di ribadire ai vari sindaci e assessori nelle sedi istituzionali e in perfino prefettura, esistono norme regionali (di cui abbiamo inviato copia in passato a tutte le amministrazioni) che indicano chiaramente i livelli di concertazione delle relazioni sindacali tra pubblica amministrazione e associazioni di categoria. Per cui oggi subiamo, oltre al danno, le beffe di continuare a prendere atto che non c'è nessuna voglia di costruire serie e legittime relazioni sindacali, preferendo far valere pareri ed opinioni di associazioni di cui non si conoscono i livelli giuridici e il loro grado di rappresentatività, spesso limitate ai livelli locali, rispetto ad associazioni come la nostra, di carattere nazionale e con una storia ed una organizzazione pluridecennali alle spalle". Così Mario Landriscina, direttore di Confesercenti provinciale BAT.
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