La città
«Mazinga ha sfasciato i bagni dell’ospedale»
Il famoso robot ha visitato i bagni dell’ospedale “Dimiccoli”. Arte e poesia nei bagni pubblici
Barletta - lunedì 13 febbraio 2012
13.37
Il grado di civiltà si misura anche dal modo in cui vengono trattati i luoghi pubblici, nell'ospedale di Barletta la civiltà degli utenti scarseggia. Mosso da un ennesimo "bisogno impellente", mi reco al bagno pubblico dell'Ospedale "Dimiccoli", situato vicino la sala d'aspetto dell'entrata principale. Entro e, come in un quiz, trovo davanti a me tre porte (foto 9). Riesco a capire quale sia il bagno per gli uomini da una scritta a pennarello, "UOMI" (foto 2), la toilette per donne ha una scritta a penna (foto 8). Cerco di aprire al porta del bagno per uomini, è chiusa.
Non demordo e passo ad un altro bagno che dovrebbe essere quello dedicato ai portatori di handicap, sulle porte non ci sono indicazioni, sono state rubate (foto 6). Entro nella toilette, noto che cittadini - ladri hanno asportato le cornici degli interruttori (foto 10), si ruba per sfregiare o forse avevano bisogno di arredare le proprie case. La toilette, pur essendo pulita, è sprovvista di salviette e sapone, per fortuna ho con me dei fazzolettini, sono salvo. Da notare alcuni graffiti risalenti agli anni 2000, che denotano i problemi mentali dell'anonimo artista, che al contrario, terrà la propria casa pulitissima. (foto 7).
Infine, mi dirigo ai bagni pubblici del pronto soccorso, dove la situazione è simile. Cerco privacy chiudendomi nella toilette, non riesco a chiudere la porta , dato che la maniglia è stata stritolata da una mano forzuta e anonima (foto 1), per cui dovrò tenere socchiusa la porta e sbrigarmi ad espletare i miei bisogni. Prima di uscire, la mia attenzione è colpita da un scritta sul muro: «LA CARTA IGIENICA NON TE LA PORTARE SERVE A TUTTI». Vorrei complimentarmi con l'anonimo poeta, almeno avrebbe potuto scrivere il suo sonetto su un foglio , senza sporcare il muro. La scritta è stata lasciata come avviso ai posteri, ha un valore artistico e andrebbe restaurata come un affresco di Giotto.
Esco anche da questo bagno "artistico" e incontro un addetto delle pulizie, gli chiedo spiegazioni, lui risponde: «Mazinga ha sfasciato i bagni dell'ospedale!». La risposta mi soddisfa, ho scoperto che Mazinga è barlettano.
Non demordo e passo ad un altro bagno che dovrebbe essere quello dedicato ai portatori di handicap, sulle porte non ci sono indicazioni, sono state rubate (foto 6). Entro nella toilette, noto che cittadini - ladri hanno asportato le cornici degli interruttori (foto 10), si ruba per sfregiare o forse avevano bisogno di arredare le proprie case. La toilette, pur essendo pulita, è sprovvista di salviette e sapone, per fortuna ho con me dei fazzolettini, sono salvo. Da notare alcuni graffiti risalenti agli anni 2000, che denotano i problemi mentali dell'anonimo artista, che al contrario, terrà la propria casa pulitissima. (foto 7).
Infine, mi dirigo ai bagni pubblici del pronto soccorso, dove la situazione è simile. Cerco privacy chiudendomi nella toilette, non riesco a chiudere la porta , dato che la maniglia è stata stritolata da una mano forzuta e anonima (foto 1), per cui dovrò tenere socchiusa la porta e sbrigarmi ad espletare i miei bisogni. Prima di uscire, la mia attenzione è colpita da un scritta sul muro: «LA CARTA IGIENICA NON TE LA PORTARE SERVE A TUTTI». Vorrei complimentarmi con l'anonimo poeta, almeno avrebbe potuto scrivere il suo sonetto su un foglio , senza sporcare il muro. La scritta è stata lasciata come avviso ai posteri, ha un valore artistico e andrebbe restaurata come un affresco di Giotto.
Esco anche da questo bagno "artistico" e incontro un addetto delle pulizie, gli chiedo spiegazioni, lui risponde: «Mazinga ha sfasciato i bagni dell'ospedale!». La risposta mi soddisfa, ho scoperto che Mazinga è barlettano.