Politica
Lorenzo Chieppa "farà i conti" nella nuova giunta Cascella
«Chiarezza, rigore e partecipazione nel prossimo Bilancio. Futuro per la Bar.S.A.». Intervista al nuovo assessore alle Politiche Economiche e Finanziarie
Barletta - martedì 25 giugno 2013
0.33
Incontriamo il nuovo assessore alle "Politiche Economiche e Finanziarie", con deleghe al Bilancio, Tributi, Società Partecipate, della Giunta Cascella, dott. Lorenzo Chieppa (Scelta Civica), consulente fiscale, laureato in Economia e Commercio all'Università di Bari.
Cominciamo con il fare chiarezza sulle tante voci che girano: che rapporto ha attualmente con la sua città natale Andria, dove peraltro si è candidato in passato nelle fila di Forza Italia?
«Sono fiero di essere andriese di origine, ma nello stesso tempo confermo di essere a Barletta dal 1973, cioè da quando mi sono iscritto all'ultimo anno di ragioneria, all'ITC "Cassandro" in quella che considero la mia città da cui non sono più andato via: non mi considero un barlettano di adozione, ma ormai un vero barlettano. La candidatura al Consiglio Comunale di Andria è avvenuta una sola volta nel 1998, non essendo tuttavia eletto. Da allora non mi sono mai più candidato né ad Andria né a Barletta. Non sono un politico di professione, ma un professionista prestato alla politica».
Lei è assessore in quota Scelta Civica. Anche lei è stato scelto da Cascella fra diversi nomi proposti dal suo partito? Quali?
«Confermo che il sindaco Cascella ha avuto a disposizione una nutrita rosa di nomi, il 90% provenienti dalla società civile con un elevato tasso di professionisti dunque 'tecnici'. Nella rosa, vagliata serenamente da Cascella, c'erano anche nomi del direttivo barlettano di Scelta Civica».
Ruolo di grande responsabilità e operosità che dovrà letteralmente 'fare i conti' con il Patto di stabilità dei Comuni, con i tanti tagli di questi ultimi anni: ha già avuto modo di analizzare la situazione finanziaria del Comune di Barletta? Da dove pensa di cominciare a lavorare?
«Intanto in queste ore stiamo facendo gli studiosi: io ho cominciato a guardare il Patto di Stabilità, dovendo avere a che fare anche con una spending review anche abbastanza invasiva, dovendo tirar fuori un bilancio che è un importante documento d'indirizzo politico, che cerchi in maniera equilibrata a rispettare, anche per quest'anno, i parametri del Patto di Stabilità e tutti gli indici di riferimento cui il bilancio comunale dev'essere sottoposto».
Il fondatore del suo partito è l'ex premier Mario Monti, artefice di una politica economica "del rigore" in Italia, accusato da molte parti di aver utilizzato una rigidità eccessiva ed iniqua. Responsabile dell'economia del Comune di Barletta, lei si scrollerà di questa pregiudiziale o seguirà una sorta di 'comunione d'intenti' montiana?
«Monti è stato chiamato in campo direttamente dal Presidente della Repubblica, con il compito di "sanificare" la situazione di governo fino ad allora inattiva. Anche qui a Barletta bisogna essere molto attenti e rigorosi per tenere sotto controllo i conti comunali. Il rigore, da questo punto di vista, sarà sicuramente un elemento fondamentale della mia azione di governo».
L'europarlamentare e sociologo Pino Arlacchi, intervenuto in un incontro per la campagna elettorale di Pasquale Cascella, ha sostenuto che solo il 30-40% dei fondi europei vengono sfruttati dai comuni. Ritiene utile il ricorso a questo tipo di finanziamenti?
«Assolutamente sì: questo è stato il pilastro della campagna elettorale del Sindaco e di Scelta Civica, come partito moderato ed europeista; ha perfettamente regione Arlacchi: l'Amministrazione deve farsi portatrice d'indirizzi di politica attiva per mettere in campo qualsiasi forma di attrattiva, ed io mi farò portatore di questo concetto, affinché i fondi strutturali e i finanziamenti europei possano essere recepiti dall'A.C. per essere messi a disposizione delle aziende, associazioni e di tutti coloro che avranno in mente una politica 'del fare'».
Durante l'estate scorsa si è svolto un incontro che poneva l'accento sul concetto di 'Bilancio partecipato": dai gruppi di cittadini coinvolti vennero fuori richieste come "una maggiore leggibilità, rendendo i contenuti quanto più accessibili a tutti, e non solo agli addetti ai lavori, partecipazione dei cittadini attraverso il web…". Ritiene che questi siano concetti da perseguire?
«Il Bilancio, per come lo intendo io, sarà uno dei pilastri della politica partecipata che questa Giunta intenderà porre in essere. Qualsiasi tipo di proposta sarà incoraggiata e qualunque cittadino potrà avanzare delle proposte, anche attraverso il web. Tuttavia non si potrà prescindere dal particolare momento che le Amministrazioni comunali stanno affrontando, mettendo sotto stretto controllo qualsiasi forma di attrattiva, che deve necessariamente trovare conciliazione con le logiche della spending review».
Il bilancio di previsione 2013 passerà all'esame del nuovo consiglio comunale? In tal caso, quali tempi prevede per l'approvazione?
«Ci faremo sicuramente portatori di qualsiasi forma di miglioramento del bilancio 2013, segnato dall'attività commissariale. Quanto già stabilito dal Commissario, non potrà non essere osservato, verranno portati delle piccole modifiche e miglioramenti che sicuramente dovranno passare per il Consiglio Comunale, ma circa i tempi non posso dare una previsione».
Tasse: recentemente abbiamo assistito a manifestazioni degli esercenti per l'aumento della Tosap. In generale, si sente di dare garanzie riguardo alle imposte comunali?
«Osserveremo qualsiasi forma di razionalizzazione dei tributi. Nel caso particolare della Tosap, mi risulta che il gettito legato a questo tributo sia perfettamente in linea, anzi sottostimato, rispetto ai Comuni circostanti. In generale per tutti i tributi verrà attuato un discorso che va verso un'attività di emersione: non vorremmo far pagare ad altri quello che non paga qualcun altro».
Qual è il futuro della Bar.s.a. e soprattutto dei suoi lavoratori?
«La Bar.s.a. è un grande contenitore di servizi fondamentali per una città come Barletta: della Bar.s.a. non si può fare a meno. Tuttavia credo che i servizi erogati bisogna renderli più efficienti: i servizi erogati per la cittadinanza con diligenza. Bisognerà continuare ad investire in risorse, anche umane, migliorando i servizi e personale».
Il Sindaco durante la campagna elettorale ha parlato molto di 167, e anche molti suoi nuovi colleghi assessori: ma ci sono i soldi?
«Se n'è molto parlato da parte di tutti gli schieramenti. Cascella e alcuni colleghi assessori hanno ribadito il concetto che la 167 a Barletta vada ripensato, circa la possibilità di dedicarvi altre risorse. Prima di spendere la riflessione deve riguardare ciò che realmente è necessario fare per quella zona: ritengo che si debba attingere ai famosi fondi strutturali di carattere europeo per valorizzare quel pezzo di città».
Lei anche una recente esperienza come volontario della Caritas: le finalità sociali e di solidarietà avranno un posto di rilievo nel 'suo' Bilancio o dobbiamo aspettarci ancora una mannaia in questo settore?
«Sono un volontario del punto d'ascolto di Casa Accoglienza della Caritas, gestita da don Geremia Acri, quindi sono assolutamente in prima linea per quanto riguarda le esigenze primarie dei cittadini in generale. Nel mio bilancio personale la solidarietà sociale è sicuramente al primo posto, nel bilancio comunale avrà sicuramente un posto di riguardo, soprattutto in un momento come questo di grave difficoltà sociale».
Cominciamo con il fare chiarezza sulle tante voci che girano: che rapporto ha attualmente con la sua città natale Andria, dove peraltro si è candidato in passato nelle fila di Forza Italia?
«Sono fiero di essere andriese di origine, ma nello stesso tempo confermo di essere a Barletta dal 1973, cioè da quando mi sono iscritto all'ultimo anno di ragioneria, all'ITC "Cassandro" in quella che considero la mia città da cui non sono più andato via: non mi considero un barlettano di adozione, ma ormai un vero barlettano. La candidatura al Consiglio Comunale di Andria è avvenuta una sola volta nel 1998, non essendo tuttavia eletto. Da allora non mi sono mai più candidato né ad Andria né a Barletta. Non sono un politico di professione, ma un professionista prestato alla politica».
Lei è assessore in quota Scelta Civica. Anche lei è stato scelto da Cascella fra diversi nomi proposti dal suo partito? Quali?
«Confermo che il sindaco Cascella ha avuto a disposizione una nutrita rosa di nomi, il 90% provenienti dalla società civile con un elevato tasso di professionisti dunque 'tecnici'. Nella rosa, vagliata serenamente da Cascella, c'erano anche nomi del direttivo barlettano di Scelta Civica».
Ruolo di grande responsabilità e operosità che dovrà letteralmente 'fare i conti' con il Patto di stabilità dei Comuni, con i tanti tagli di questi ultimi anni: ha già avuto modo di analizzare la situazione finanziaria del Comune di Barletta? Da dove pensa di cominciare a lavorare?
«Intanto in queste ore stiamo facendo gli studiosi: io ho cominciato a guardare il Patto di Stabilità, dovendo avere a che fare anche con una spending review anche abbastanza invasiva, dovendo tirar fuori un bilancio che è un importante documento d'indirizzo politico, che cerchi in maniera equilibrata a rispettare, anche per quest'anno, i parametri del Patto di Stabilità e tutti gli indici di riferimento cui il bilancio comunale dev'essere sottoposto».
Il fondatore del suo partito è l'ex premier Mario Monti, artefice di una politica economica "del rigore" in Italia, accusato da molte parti di aver utilizzato una rigidità eccessiva ed iniqua. Responsabile dell'economia del Comune di Barletta, lei si scrollerà di questa pregiudiziale o seguirà una sorta di 'comunione d'intenti' montiana?
«Monti è stato chiamato in campo direttamente dal Presidente della Repubblica, con il compito di "sanificare" la situazione di governo fino ad allora inattiva. Anche qui a Barletta bisogna essere molto attenti e rigorosi per tenere sotto controllo i conti comunali. Il rigore, da questo punto di vista, sarà sicuramente un elemento fondamentale della mia azione di governo».
L'europarlamentare e sociologo Pino Arlacchi, intervenuto in un incontro per la campagna elettorale di Pasquale Cascella, ha sostenuto che solo il 30-40% dei fondi europei vengono sfruttati dai comuni. Ritiene utile il ricorso a questo tipo di finanziamenti?
«Assolutamente sì: questo è stato il pilastro della campagna elettorale del Sindaco e di Scelta Civica, come partito moderato ed europeista; ha perfettamente regione Arlacchi: l'Amministrazione deve farsi portatrice d'indirizzi di politica attiva per mettere in campo qualsiasi forma di attrattiva, ed io mi farò portatore di questo concetto, affinché i fondi strutturali e i finanziamenti europei possano essere recepiti dall'A.C. per essere messi a disposizione delle aziende, associazioni e di tutti coloro che avranno in mente una politica 'del fare'».
Durante l'estate scorsa si è svolto un incontro che poneva l'accento sul concetto di 'Bilancio partecipato": dai gruppi di cittadini coinvolti vennero fuori richieste come "una maggiore leggibilità, rendendo i contenuti quanto più accessibili a tutti, e non solo agli addetti ai lavori, partecipazione dei cittadini attraverso il web…". Ritiene che questi siano concetti da perseguire?
«Il Bilancio, per come lo intendo io, sarà uno dei pilastri della politica partecipata che questa Giunta intenderà porre in essere. Qualsiasi tipo di proposta sarà incoraggiata e qualunque cittadino potrà avanzare delle proposte, anche attraverso il web. Tuttavia non si potrà prescindere dal particolare momento che le Amministrazioni comunali stanno affrontando, mettendo sotto stretto controllo qualsiasi forma di attrattiva, che deve necessariamente trovare conciliazione con le logiche della spending review».
Il bilancio di previsione 2013 passerà all'esame del nuovo consiglio comunale? In tal caso, quali tempi prevede per l'approvazione?
«Ci faremo sicuramente portatori di qualsiasi forma di miglioramento del bilancio 2013, segnato dall'attività commissariale. Quanto già stabilito dal Commissario, non potrà non essere osservato, verranno portati delle piccole modifiche e miglioramenti che sicuramente dovranno passare per il Consiglio Comunale, ma circa i tempi non posso dare una previsione».
Tasse: recentemente abbiamo assistito a manifestazioni degli esercenti per l'aumento della Tosap. In generale, si sente di dare garanzie riguardo alle imposte comunali?
«Osserveremo qualsiasi forma di razionalizzazione dei tributi. Nel caso particolare della Tosap, mi risulta che il gettito legato a questo tributo sia perfettamente in linea, anzi sottostimato, rispetto ai Comuni circostanti. In generale per tutti i tributi verrà attuato un discorso che va verso un'attività di emersione: non vorremmo far pagare ad altri quello che non paga qualcun altro».
Qual è il futuro della Bar.s.a. e soprattutto dei suoi lavoratori?
«La Bar.s.a. è un grande contenitore di servizi fondamentali per una città come Barletta: della Bar.s.a. non si può fare a meno. Tuttavia credo che i servizi erogati bisogna renderli più efficienti: i servizi erogati per la cittadinanza con diligenza. Bisognerà continuare ad investire in risorse, anche umane, migliorando i servizi e personale».
Il Sindaco durante la campagna elettorale ha parlato molto di 167, e anche molti suoi nuovi colleghi assessori: ma ci sono i soldi?
«Se n'è molto parlato da parte di tutti gli schieramenti. Cascella e alcuni colleghi assessori hanno ribadito il concetto che la 167 a Barletta vada ripensato, circa la possibilità di dedicarvi altre risorse. Prima di spendere la riflessione deve riguardare ciò che realmente è necessario fare per quella zona: ritengo che si debba attingere ai famosi fondi strutturali di carattere europeo per valorizzare quel pezzo di città».
Lei anche una recente esperienza come volontario della Caritas: le finalità sociali e di solidarietà avranno un posto di rilievo nel 'suo' Bilancio o dobbiamo aspettarci ancora una mannaia in questo settore?
«Sono un volontario del punto d'ascolto di Casa Accoglienza della Caritas, gestita da don Geremia Acri, quindi sono assolutamente in prima linea per quanto riguarda le esigenze primarie dei cittadini in generale. Nel mio bilancio personale la solidarietà sociale è sicuramente al primo posto, nel bilancio comunale avrà sicuramente un posto di riguardo, soprattutto in un momento come questo di grave difficoltà sociale».