Supermercato tra il Castello e il mare
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La città

Lidl, la vicenda arriva al ministero: «Si fermi l'obbrobrio che si sta perpetrando a Barletta»

I consiglieri comunali di opposizione scrivono a Dario Franceschini

Approda al Ministero della Cultura la vicenda della realizzazione di un supermercato a ridosso del castello di Barletta. A scrivere al ministro Dario Franceschini, sono i consiglieri comunali di opposizione del Partito Democartico Rosa Cascella, Antonio Divincenzo, Ruggiero Mennea, Rosanna Maffione e Benedetto Delvecchio, di Coalizione Civica Carmine Doronzo, Ruggiero Quarto e Michelangelo Filannino e del Movimento 5 Stelle Antonio Coriolano, Maria Angela Carone e Giuseppe Basile.
«Facciamo appello alla Sua autorità e autorevolezza - dicono - per fermare l'obbrobrio che si sta perpetrando». Ecco il testo integrale.

«Egregio Signor Ministro, come ogni anno, il 14 marzo si celebra la Giornata nazionale del Paesaggio istituita dal Ministero che Lei guida, con l'obiettivo di promuovere la sensibilizzare i cittadini sui temi della tutela ambientale, ma non solo. Il Ministero attribuisce grande valore agli attuatori di buone pratiche per la difesa e la promozione della qualità del paesaggio e della vita delle comunità locali, capaci di testimoniare le potenzialità del patrimonio culturale attraverso la creazione di economie sostenibili e la diffusione e la divulgazione di valori etici, solidaristici, di identità e di radicamento nel territorio.

Il 15 marzo l'Amministrazione comunale di Barletta ha approvato una delibera finalizzata alla richiesta alla Regione di un finanziamento per la costituzione di un Parco urbano, che prevede la "rigenerazione morfologica e il riassetto funzionale dell'area del Castello in via Ferdinando Cafiero e la copertura della viabilità carrabile antistante il Castello stesso". L'atto è in piena e clamorosa contraddizione col "via libera" dato dallo stesso Comune alla realizzazione di un supermercato a ridosso dei bastioni del maniero federiciano.

Sabato 10 aprile, su Raiuno, la trasmissione "Linea verde life" ha messo in evidenza la bellezza abbagliante di Castel del Monte e dei Castelli di Barletta e Trani. Il Castello di Barletta, ahilui e ahinoi, è dalla fine di marzo "spettatore troppo ravvicinato" dei lavori avviati per la costruzione di una "media struttura di vendita" sulla superficie di un vecchio opificio condonato nel 2018 a seguito di un riesame di una pratica di condono avviata nel 1986 e "completata" (evidentemente non troppo) nel 2005.

Attorno al permesso di costruire rilasciato il 23 dicembre 2020 e sugli atti propedeutici e conseguenti, si è aperto una sorta di "teatrino dell'assurdo": l'Amministrazione in carica, a iniziare dal sindaco, dichiara di non averne saputo nulla fino all'apertura del cantiere e al divampare delle polemiche. Tutto ciò sta suscitando perplessità, sconcerto, sdegno e sfiducia nella capacità della politica e della pubblica amministrazione di governare con scienza e coscienza il territorio, considerando anche la non trascurabile circostanza per cui adiacente all'area di cantiere si trova una superficie sulla quale vi era un deposito di idrocarburi dismesso ma senza che sia stata ancora effettuata la bonifica promessa.

La vicenda, peraltro, è anche approdata all'attenzione dell'aula del Senato della Repubblica, grazie all'intervento del sen. Ruggiero Quarto, barlettano, esponente del Movimento 5 Stelle. Sembra assurdo che la pubblica amministrazione sia persino incapace di provare a correggere se stessa, quantomeno provando ad approfondire il merito di una questione che presenta tuttora molti punti da chiarire.

Non possiamo assistere inermi allo scempio paesaggistico, architettonico, culturale, ambientale e archeologico in corso. Facciamo appello alla Sua autorità e autorevolezza per fermare l'obbrobrio che si sta perpetrando».
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